venerdì 19 febbraio 2010
CUORE OTTIMISTA
L'ottimismo aiuta ad affrontare meglio i problemi, porta a vivere con speranza e fiducia il domani, aumenta l'autostima. Cose che sappiamo. Ma da oggi possiamo dire qualcosa di più di questa prerogativa caratteriale: una visione 'positiva' del mondo e della vita, infatti, tiene anche lontane le malattie cardiovascolari. È il risultato ottenuto da un team di scienziati del Columbia University Center di New York. I ricercatori statunitensi hanno condotto uno studio durato dieci anni, coinvolgendo 1.739 persone, 877 di sesso femminile. In questo arco temporale hanno 'monitorato' le emozioni e i pensieri dei partecipanti al test, osservando contemporaneamente la loro attività cardiovascolare. Alla fine sono giunti a un importante dato: le persone ottimiste hanno il 22% di probabilità in meno di ammalarsi di cuore. In particolare s'è visto che, nei soggetti per natura più entusiasti e briosi, gli attacchi di angina pectoris e gli infarti si riducono di un quarto. "Un temperamento ottimista tiene lontano l'accumulo di sostanze pericolose come le catecolamine che predispongono al restringimento dei vasi arteriosi, anticamera di infarti e ictus", racconta a Libero Luigi Martinelli, primario del reparto di cardiochirurgia dell'ospedale Niguarda di Milano. Mentre Ellen Mason, della British Heart Foundation, sottolinea l'unicità della ricerca: "Mai prima d'ora avevamo avuto modo di accertare scientificamente il legame fra la salute cardiovascolare e questa attitudine caratteriale". In realtà, anche l'anno scorso dei ricercatori hanno diffuso uno studio simile in cui veniva messo in relazione l'ottimismo con la buona salute del cuore. Almeno per ciò che riguarda il gentil sesso. La ricerca condotta su 97mila donne di età compresa fra 50 e 79 anni - pubblicata su Circulation - diceva che le ottimiste presentano il 14% in meno di probabilità di morire nell'arco di otto anni. Ma per quale motivo l'ottimismo fa bene al cuore? Secondo i ricercatori questa prerogativa caratteriale porta le persone ad accumulare meno stress e a rilassarsi di più, senza necessariamente dover aspettare periodi particolari, come le vacanze estive. Inoltre gli ottimisti sono portati, in generale, a condurre una vita più salutare, fanno più sport, fumano e bevono meno dei pessimisti. "Anche altre tipologie caratteriali sono comunemente associate a un minore rischio cardiovascolare", ci racconta Paolo Azzolini, primario del Fatebenefratelli di Roma, "come per esempio gli estroversi, le persone che nei momenti difficili riescono a mantenere la calma, gli individui liberi da ansie e preoccupazioni". Ma si parla sempre e comunque di predisposizione genetica, perché il carattere di una persona non basta a giustificare l'evoluzione di una malattia: "Certamente", continua Azzolini, "di base ci vuole un cuore sano, poi le attitudini caratteriali possono più o meno predisporre un individuo a certuni disturbi". In questi giorni è stata diffusa anche la notizia secondo la quale l'ottimismo tiene lontano perfino malattie banali come il raffreddore. Una ricerca condotta dall'Università tedesca di Hamburg-Eppendorf dice, infatti, che un atteggiamento positivo nei confronti degli eventi e del futuro, porta a un rafforzamento del sistema immunitario, tale da scongiurare l'azione di virus e batteri. Infine un dato curioso. Secondo uno studio effettuato su 150mila adulti in 140 nazioni la nazione più ottimista del mondo è l'Irlanda, dove l'89% delle persone crede che la propria vita migliorerà nei prossimi cinque anni rispetto al presente. Seguono Brasile e Danimarca.
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