mercoledì 29 aprile 2009
Tokyo invasa dai falchi. Allarme fra gli abitanti
(Pubblicato su Libero il 23 novembre 06)
Stop ai trapianti, il vecchio cuore basterà
Le api muoiono e i cereali Usa non fruttificano
(Pubblicato su Libero il 15 novembre 06)
Un boomerang disastroso: usare i figli per farsi la guerra
Arterie, inventate le protesi che si sciolgono dopo l'uso
Studiosi neozelandesi inventano un metodo per riparare le coronarie danneggiate senza interventi invasivi e sfruttando materiali biodegradabili. Si tratta di piccole mollette che, inserite con un catetere a livello inguinale, raggiungono l’arteria malata ripristinando il normale flusso sanguigno: dopo aver compiuto il loro dovere, nel giro di un paio d’anni, vengono infine riassorbite dall’organismo, senza lasciare traccia. È una sorta di angioplastica, dove anziché impiegare i tradizionali stent meccanici, si adoperano mollette che col tempo spariscono. Oggi, con l’angioplastica, si arriva dove solo un intervento a cuore aperto riesce ad arrivare: si utilizzano delle mollette metalliche che, divaricando la coronaria malata, liberano il lume arterioso dai grassi di troppo, tenendo lontane malattie come l’angina e l’infarto. Tuttavia c’è chi dice che queste mollette metalliche (in gergo medico stent) possono provocare qualche inconveniente, a partire dal fatto che si tratta pur sempre di corpi estranei che permangono ininterrottamente nel nostro organismo: e che peraltro rendono più difficoltose diagnosi tramite tac e risonanza magnetica. Dunque è proprio partendo da questi presupposti che un medico neozelandese dell’Auckland City Hospital, John Ormiston, ha sviluppato delle mollette di nuova generazione dotate di una prerogativa unica: quella di sciogliersi dopo due o tre anni dal loro impianto. Il riferimento è a stent realizzati in acido polilattico, materiale assolutamente assorbibile dall’organismo e utilizzato di solito nell’ambito della chirurgia estetica: l’acido polilattico é particolarmente indicato per “riempire” e rassodare la zona delle guance, ma può essere anche impiegato nella correzione delle rughe naso-labiali e di quelle agli angoli della bocca. Per ora sono stati efficacemente trattati 30 pazienti: “Tutti i malati stanno bene e non ci sono stati effetti collaterali di nessun genere – ha detto Ormiston alla Bbc. I dati ufficiali relativi all’impresa dello studioso neozelandese saranno comunque disponibili a tutti da marzo in poi. Martin Cowie, cardiologo presso il National Heart and Lung Institute di Londra, dice che la proposta di Ormiston è eccellente, ma che ci vogliono ancora molti studi prima di poterla valutare su larga scala. Anche gli esperti della British Heart Foundation sono dello stesso parere. In particolare Jeremy Pearson afferma che “non è ancora chiaro come uno stent biodegradabile possa davvero essere efficace sul lungo e medio termine”. L’angioplastica è una pratica medica molto comune anche in Italia. Le stime parlano di 14 mila infartuati, su un totale di 80 mila casi annui, che vengono sottoposti ad angioplastica, ponendo il nostro Paese al secondo posto in Europa, dopo la Francia, per procedure di intervento.
martedì 28 aprile 2009
L'arca di Heathrow
(Pubblicato su Libero il 28 aprile 09)
lunedì 27 aprile 2009
La sera ha l'oro in bocca
mercoledì 22 aprile 2009
Parole e ricordi: il "lampo" che fissa la memoria
La memoria a breve termine trattiene le informazioni per pochissimi istanti e dimentica quasi tutto. Quella a lungo termine invece conserva le selezioni fatte da quella breve, consentendo di attingere anche dopo anni a un’informazione correttamente memorizzata. Il filtro esistente tra la memoria a breve termine e quella a lungo termine è dato dall’interesse, dal grado di importanza che diamo all’informazione proveniente dall’esterno.
Per far capire meglio la differenza fra le due memorie molti ricercatori paragonano la nostra memoria a quella di un computer. La memoria a breve termine è paragonabile alla memoria RAM, quella a lungo termine all’Hard Disk (disco fisso che accumula ogni dato). A differenza di un computer, però, noi esseri umani non possiamo trasferire i dati dall'una all'altra secondo i nostri desideri.
martedì 21 aprile 2009
Pillole di scienza (2)
Anche gli uomini primitivi si prendevano cura dei disabili. La conferma arriva da uno scavo effettuato in Spagna dove degli archeologi hanno riportato in luce il cranio di un bambino di 12 anni sofferente di craniosinostosi, patologia che impedisce al cervello di accrescersi normalmente. Secondo gli studiosi il giovane non era autosufficiente e quindi – il fatto che sia arrivato fino al dodicesimo anno d’età – è la prova tangibile che qualcuno si prese cura di lui. La notizia – diffusa da Focus Storia – parla di un piccolo disabile che faceva parte di una comunità di Homo heidelbergensis, un ominide giunto in Europa più di 800mila anni fa.
Un film a 7.700 metri profondità
Fotografati e filmati per la prima volta dei piccoli pesci (Pseudoliparis amblystomopsis) a 7700 metri di profondità. È quanto riporta un team di ricercatori dell’università di Aberdeen, in Scozia, dopo una missione lungo le coste orientali del Giappone. Gli scienziati ritengono che a questa profondità ci siano pressioni eccezionali, paragonabili al peso di 1600 elefanti. Gli animali individuati vivono nell’oscurità più totale e si nutrono di gamberetti. Resta ora da capire le loro caratteristiche anatomiche e fisiologiche e in che modo possano sopportare simili condizioni. Per arrivare a questo risultato gli studiosi hanno creato un robot sommergibile – ispirandosi ai moduli di atterraggio lunari – dotato di speciali apparecchiature fotografiche. La campagna di ricerca per la scoperta di specie marine che vivono in condizioni estreme è iniziata nel 2007 e si concluderà nel 2009.
Cicatrici addio
Scienziati inglesi hanno dato vita a un farmaco che promette di cancellare le cicatrici del corpo successive a un’operazione chirurgica o a un incidente. Il nuovo medicinale – chiamato avotermin – è già stato testato con successo sull’uomo. Il farmaco avotermin si basa sull’azione di una molecola conosciuta come fattore di crescita TGF 3, il quale influenza positivamente le cellule del collagene, componente chiave della pelle e indispensabile nel processo di cicatrizzazione. Mark Ferguson, dell’Università di Manchester, si dice entusiasta della nuova molecola selezionata ed è convinto che “possa presto diventare la terapia ufficiale anti-cicatrice”. In questo momento gli scienziati inglesi stanno cercando altri 350 volontari per avviare nuovi test e comprovare la validità di avotermin.
Un braccialetto dal MIT di Boston
Un braccialetto in grado di monitorare la pressione sanguigna 24 ore su 24. È il risultato ottenuto da un team di scienziati del MIT di Boston. Con questo nuovo strumento hitech la speranza dei medici è quella di riuscire a controllare meglio la salute delle persone che rischiano di andare incontro a qualche evento cardiovascolare. La misurazione della pressione avviene grazie a due sensori posizionati sul polso e sulla mano che sfruttano un sistema chiamato “velocità di trasmissione dell’onda di polso”. I dati raccolti dal braccialetto possono in seguito essere inviati al medico curante. Secondo gli specialisti il nuovo dispositivo entrerà in commercio fra circa cinque anni.
Contro il tumore alla prostata
Un farmaco da assumere quotidianamente, in grado di fermare la progressione del tumore alla prostata, potrebbe essere pronto nel giro di tre anni. Queste le conclusioni di uno studio effettuato da scienziati del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Il tumore alla prostata è un male molto comune, soprattutto in chi ha più di 50 anni: ogni anno, in Inghilterra, si registrano 35mila nuovi casi, e 10mila decessi a causa di questa malattia. Il nuovo farmaco battezzato MDV3100 è già stato testato sull’uomo coinvolgendo 30 pazienti terminali, per i quali le cure tradizionali s’erano rivelate inutili. Dai test s’è visto che il livello della proteina PSA legata alla malattia cala in una percentuale di malati superiore al 70%.
La strada di casa di salmoni e tartarughe
I biologi si sono sempre chiesti come fanno i salmoni e le tartarughe di mare a tornare nel luogo dove sono nati per riprodursi. Una risposta giunge oggi dagli studiosi dell’Università del North Carolina. Secondo gli esperti questi animali sfruttano il campo magnetico terrestre: assimilano ‘l’impronta magnetica’ del posto in cui sono nati e di essa si servono per tornare nel punto in cui si sono allontanati da piccoli, utilizzando anche l’olfatto. “Questi animali sembrano seguire la strategia secondo cui se il sito natale era abbastanza adatto a loro, allora dovrebbe esserlo anche per la discendenza – ha detto Kenneth Lohmann a capo dello studio. A questo punto gli scienziati vorrebbero utilizzare questa capacità dei salmoni e delle tartarughe di ritrovare il luogo natio, per salvaguardali dal pericolo di estinzione.
Contro l’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune che colpisce circa una persona su cento. Fino ad oggi abbiamo usufruito di terapie in grado di stabilizzare il male e ridurre i dolori, ma non ancora capaci di risolvere completamente la patologia. Ora, però, una nuova speranza potrebbe arrivare da uno studio effettuato da scienziati dell’Università Cattolica di Roma, i quali hanno individuato per la prima volta le cellule responsabili della malattia. Si tratta di una sottofamiglia di linfociti T (cellule immunitarie) specifica per il collagene, proteina fondamentale per l’uomo. Secondo gli scienziati grazie a questa scoperta sarà possibile monitorare con successo il decorso della patologia, capire se le terapie funzionano e se c’è il rischio di ricadute.
Dimagrire stando seduti
Arriva da Israele la proposta di dimagrire stando seduti. Il riferimento è una sedia avveniristica, in grado di bruciare le calorie immagazzinate dall’organismo attraverso il raffreddamento controllato della schiena e dei glutei. La notizia è stata diffusa dal quotidiano locale Haaretz. L’invenzione è ad opera di due disegnatori industriali, Alex Padwa e Daniel Leibovicz, che hanno battezzato la sedia hitech “I-cool”. Secondo gli esperti questo trovato della tecnica è indicato soprattutto per chi ha problemi di peso e non riesce a vincere la sedentarietà. Oltre a combattere l’obesità, serve anche a climatizzare l’ambiente in cui si lavora.
Dolci & crescita
I bambini che amano i dolci crescono più in fretta degli altri. È il risultato di uno studio pubblicato da scienziati dell’Università di Washington. Gli esperti hanno coinvolto 140 ragazzini di età compresa fra gli 11 e i 15 anni, chiedendogli di bere sei bibite diverse, caratterizzate da gradienti zuccherini differenti, e di dare una valutazione da 0 a 5. In questo modo è stato possibile selezionare due gruppi: i golosi e i meno golosi. Infine i ricercatori americani hanno analizzato le urine dei giovanissimi verificando che nei primi, la quantità di sostanza chimiche legate alla crescita ossea, ha una concentrazione maggiore. Secondo gli esperti questa è la prova chi ha il debole per i dolci si sviluppa prima degli altri.
venerdì 17 aprile 2009
"Credevo di avere un'allucinazione. Nel polmone di Artyom c'era un alberello di 5 centimetri"
mercoledì 15 aprile 2009
AGORAFOBIA
(Pubblicato su Libero il 15 aprile 09)
lunedì 13 aprile 2009
Sarà l'estate più torrida
(Pubblicato su Libero il 12 aprile 09. Ha collaborato Roberto Manzocco)
giovedì 9 aprile 2009
Pillole di scienza
Compreso il meccanismo fisiologico che porta a grattarsi vincendo il prurito. Secondo uno studio pubblicato su Nature Neuroscience quando ci si gratta si ‘spengono’ i neuroni che causano la fastidiosa sensazione di prurito. Questi neuroni si troverebbero lungo il midollo spinale e si ‘accenderebbero’ ogni volta che la nostra pelle entra in contatto con sostanze irritanti. Gli scienziati dell’università del Minnesota guidati da Glenn Giesler hanno anche scoperto che se ci sfreghiamo la pelle in assenza di uno stimolo pruriginoso i neuroni analizzati restano comunque attivi.
Via Lattea + Andromeda = Milkomeda
Studiosi canadesi prevedono uno scontro fra la galassia di Andromeda e la nostra galassia, la Via Lattea. Secondo John Dubinski dell’Università di Toronto l’impatto fra i due ammassi stellari avverrà fra circa sei miliardi di anni, quando il sole avrà esaurito gran parte della sua energia e ridotto la Terra a un pianeta arido e senza vita. In questo momento la galassia di Andromeda – che dista dalla Terra 2,3 milioni di anni luce e presenta un diametro di 100mila anni luce – viaggia a circa 500 chilometri all’ora. Dalla fusione delle due galassie ne nascerà una completamente nuova di forma ellittica che alcuni astronomi hanno già battezzato Milkomeda, da Milky Way, Via Lattea in inglese, e Andromeda.
Come una palla da baseball
Per vincere un tumore all’addome, a una bambina americana di sette anni – Heather McNamara – sono stati rimossi sei organi e successivamente reimpiantati. È la seconda volta nella storia della medicina che avviene un’operazione di questa portata. La notizia è stata diffusa recentemente dai medici del New York Presbyterian Morgan Stanley Children’s Hospital dopo aver dimesso la piccola. L’intervento – avvenuto il 6 febbraio – è perfettamente riuscito e ora Heather sta bene. L’operazione ha consentito l’asportazione di una massa neoplastica grande come una palla da baseball ed è durata 23 ore.
Primati & dintorni
Ancora una volta il mondo dei primati stupisce per le sue similitudini con la specie umana. Protagonista, questa volta, un maschio di scimpanzè, Santino, ospite di uno zoo di Stoccolma. Gli studiosi hanno notato che l’animale – come l’uomo – è in grado di ragionare sulle azioni che svolgerà nel futuro. In particolare hanno visto che Santino colleziona in punti strategici del suo areale dei sassi che poi – al momento opportuno – scaglia contro i turisti che vanno a fargli visita. Secondo la rivista Science lo scimpanzè avrebbe cominciato a manifestare la sua insofferenza verso il pubblico dello zoo tirando le pietre da una decina d’anni.
ADHD & obesità
Farmaci somministrati ai bambini colpiti dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) potrebbero essere indicati anche per chi soffre di obesità. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity. Scienziati di Toronto, Canada, hanno condotto dei test su 242 pazienti colpiti da gravi forme di obesità, inutilmente a dieta per anni. Di questi il 32% soffriva anche di ADHD. Agli iperattivi obesi è stato chiesto di assumere quotidianamente farmaci contro l’iperattività, agli altri di seguire le terapie tradizionali. Risultato: dopo un anno ogni iperattivo aveva in media perso il 12% del suo peso corporeo, contro il 2,7% degli obesi senza ADHD. Secondo gli scienziati questa è la prova del legame fra le due malattie e dell’efficacia dei farmaci usati per combattere l’ADHD, anche per la lotta ai chili di troppo.
Osteoporosi & cuore
Le persone malate di osteoporosi rischiano più delle altre di andare incontro a problemi cardiovascolari. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Artery Research. Secondo gli studiosi gli individui colpiti dalla malattia ossea sono caratterizzati da un gene mutato coinvolto nel metabolismo della vitamina K che spinge il calcio – elemento fondamentale dello scheletro - nella direzione sbagliata, ovvero verso le arterie. In questa sede, facilita lo sviluppo dei processi arteriosclerotici, che preludono a malattie come l’infarto e l’ictus. Inoltre si è visto che le persone colpite da osteoporosi soffrono di più di depressione e di malattie neurodegenerative, ma rischiano meno di ammalarsi di tumore al seno e artrosi.
Al largo di Kirinda
La prima bibita gassata della storia? Risale a più di 150 anni fa. La conferma arriva dalla scoperta del relitto di un vascello, a ventisei chilometri al largo di Kirinda (Sri Lanka, Oceano Indiano): al suo interno è stato infatti trovato un carico di bottigliette ancora sigillate contenenti una bibita gassata al limone. Ne dà notizia Focus Storia. Il mensile dice che la ditta produttrice della bevanda gassata Clarke Romer & Co. di Ceylon, le aveva imbottigliate e spedite nel 1840, forse nel corso di un’epidemia di colera. Alcune pubblicità di giornale risalenti alla prima metà del Diciannovesimo secolo – conservate presso il museo di Colombo - provano che il prodotto fu ordinato proprio in quel periodo.
Prostata & dintorni
L’individuazione di una proteina nelle urine consentirà ai medici di diagnosticare il tumore alla prostata e di verificarne la gravità. È quanto emerge da una ricerca compiuta da Arul Chinnaiyan dell’Università del Michigan. La proteina esaminata è stata battezzata ‘sarcosina’. Secondo gli esperti la sarcosina è il primo marcatore di questa malattia scoperto nelle urine, inoltre la sua concentrazione cresce al crescere dell’aggressività della neoplasia. Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno esaminato le concentrazioni di 1126 molecole presenti in tessuti prostatici sani, in tumori alla prostata in fase iniziale e in cancri gravi già metastasici.
martedì 7 aprile 2009
Come funziona la "tettonica a zolle" degli Appennini
(Pubblicato su Libero il 7 aprile 09)
lunedì 6 aprile 2009
I vizi capitali dell'era digitale
sabato 4 aprile 2009
Scoperto in Italia il gene che blocca le metastasi
(Pubblicato su Libero il 4 aprile 09)
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Oggi praticamente ogni organo può essere trapiantato, consentendo la sopravvivenza (anche di molti anni) di individui altrimenti spacciati. ...
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La maggior parte delle persone, quando parla al telefono o partecipa a una riunione, se ha a disposizione un foglio bianco e una biro, si ri...
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Adamo: 930 anni. Set: 912. Noè: 950 anni. Matusalemme: 969 anni... Sono gli anni che avevano alcuni dei più importanti personaggi della Bibb...