martedì 3 febbraio 2009

IL MATRIMONIO PERFETTO

Un matrimonio perfetto. Qualcosa a cui aspirano in tanti, ma che - stando almeno a quel che dicono le statistiche relative ai divorzi e alle separazioni - in pochi riescono a realizzare. Il motivo? Primo fra tutti quello che, a lungo andare, in un rapporto di coppia, vengono a mancare quei gesti apparentemente banali e scontati che, però, rappresentano il cemento di una relazione. Per esempio le coccole, gli appuntamenti romantici, i weekend al mare... L’argomento è stato affrontato di recente da Ludwig F. Lowenstein, psicologo dei Southern England psychological services. Lo studioso ha coinvolto in una serie di test 4mila coppie sposate arrivando a stabilire “la formula del matrimonio perfetto”. In realtà, in questa formula, non compaiono astruse operazioni di matematica, ma solo dei numeri corrispondenti alle azioni più tipiche che dovrebbero contraddistinguere la quotidianità di due sposi. Secondo Lowenstein, ogni giorno, andrebbero dedicati al proprio partner 4 momenti di ‘coccole’; ogni mese, 3 gesti romantici, 1 colazione a letto, 1 uscita per andare al cinema, 7 serate di ‘coccole’, 2 regali romantici, 2 passeggiate romantiche, 3 cenette romantiche cucinate in casa; 2 volte all’anno, un fine settimana breve in qualche località di mare o montagna e 2 vacanze complete. E per quanto riguarda il proprio spazio personale alla formula va anche aggiunta la cosiddetta serata (o addirittura nottata) libera, sia per l’uno che per l’altro, da dividere singolarmente con gli amici. Stando infatti alle conclusioni di Lowenstein, per un buon rapporto di coppia, non è fondamentale solo concedersi il più possibile all’altro, ma anche consentire al proprio partner di uscire, saltuariamente, con chi desidera. “Coccole, carezze e gesti romantici sono fondamentali per dimostrare al partner quanto teniamo a lui – spiega lo studioso inglese -. Sono gesti che aiutano a dire ‘sto bene con te’, tu mi piaci’, ‘apprezzo le tue cure e la tua amorevolezza’. Purtroppo, però, col passare del tempo, queste abitudini vengono meno, e con ciò anche il matrimonio rischia di perdere il suo equilibrio iniziale”. Non è un caso infatti che – secondo una recente indagine condotta da Ipsos per conto di Bayer - una coppia italiana su tre si dichiara “stanca e disillusa”. In realtà non tutti sono completamente d’accordo con le conclusioni di Lowenstein. I ricercatori dell’Istituto di Psicologia Clinica Rocca-Stendoro di Milano, per esempio, credono che con queste tesi si rischi di banalizzare lo studio del rapporto di coppia, che anche quando c’è l’amore è quasi sempre difficoltoso: “In una relazione di coppia sono senz’altro importanti i gesti gentili e affettuosi, ma lo sono altrettanto quelli in cui – se è il caso – si arriva anche a contraddire il partner – spiegano Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, dell’Istituto di Psicologia Clinica Rocca Stendoro di Milano -. È quella che noi psicologi chiamiamo ‘l’esperienza del “no”, basata sulla capacità di saper dire di no al momento opportuno, senza nulla togliere all’armonia della coppia. Probabilmente, nel caso relativo alla possibilità di consentire al partner un’uscita libera mensile, è più importante saper dire di no, che sì”. In ogni caso le stime diffuse recentemente dall’Istat sulle coppie italiane non sono molto confortanti. In Italia, fra il 1996 e il 2006 i divorzi sono aumentati del 51,4%, passando da 32.717 a 49.534. Incrementi più limitati, ma sempre significativi, anche per le separazioni, che nello stesso decennio preso in esame dall'Istituto di statistica sono aumentate del 39,7%, passando da 57.538 a 80.407. Le coppie che scoppiano sembrano però soprattutto una prerogativa delle regioni nordiste: al Nord, infatti, si registrano 6 separazioni e 4,2 divorzi ogni mille coppie sposate, mentre al Sud i matrimoni sono più solidi con una percentuale di 4,3 separazioni e 2,1 divorzi.

(Pubblicato su Libero il 31 gennaio 09)

Un test per scoprire se nel prossimo anno ti sentirai giù di tono

A chiunque sarà capitato di sentirsi giù di tono per un motivo o per l’altro: una delusione d’amore, un battibecco col capo, un brutto voto a scuola. Si tratta, quasi sempre, di fenomeni passeggeri che se ne vanno nel giro di pochi giorni. Tuttavia, in certi casi, questi malesseri ‘passeggeri’ possono protrarsi per un periodo maggiore, fino a influenzare negativamente il vissuto di una persona che non troverà più piacevole fare le cose di tutti i giorni. In questi casi può subentrare quella che viene genericamente chiamata ‘depressione’. Il problema di questo tipo di patologie è che spesso sono difficili da prevedere. È per questo motivo che degli studiosi inglesi dell’University College di Londra hanno sviluppato un test in grado di evidenziare il rischio di ammalarsi di depressione nel giro di 12 mesi. Il test è disponibile on-line sul sito www.ucl.ac.uk/predict-depression/. È rappresentato da sette blocchi di domande riguardanti in successione la situazione emotiva nelle ultime due settimane, il livello di scolarizzazione, la situazione lavorativa, le condizioni famigliari, eventuali discriminazioni subite, problemi di depressione nel passato, condizioni generali di salute. Basta ‘cliccare’ le risposte che si ritengono più idonee alla propria condizione ‘umorale’ (o dare un punteggio a una particolare affermazione) e passare di volta in volta alla pagine successiva. Alla fine del questionario emerge una percentuale rapportabile alla media europea relativa al rischio di ammalarsi di depressione che è del 7,73%. Il test deriva da un ampio studio effettuato su un campione di pazienti europei e sudamericani e pubblicato a dicembre sulla rivista Archives of General Psychiatry. Gli esperti parlano di un test efficace che consentirebbe di correre prima ai ripari e far sì che la malattia non progredisca fino a diventare cronica. Precisano, però, che non ha alcuna intenzione di sostituirsi al medico. Serve solo per dare un suggerimento. In pratica chi al termine dei vari questionari mostra una percentuale di rischio di depressione molto più alta rispetto alla norma, farebbe bene a rivolgersi a uno specialista per risolvere insieme il problema. Secondo le stime in Italia ci sono circa 5 milioni di persone affette da depressione, anche se il bilancio è sicuramente superiore se si considera che il 50% dei casi non viene diagnosticato. Maggiormente colpiti sono gli individui di età compresa fra i 45 e i 64 anni, ma la malattia non risparmia nemmeno i giovanissimi: si ritiene infatti che la depressione coinvolga il 2% dei bambini e il 7% degli adolescenti. È anche per questo motivo che gli antidepressivi, con gli ansiolitici, sono fra i farmaci più venduti. Il loro numero sarebbe addirittura triplicato dall’inizio del 2000 a oggi.

(Pubblicato su Libero il 28 gennaio 09)

Ancora trent'anni e metà fantascienza diventerà realtà

Chi non ha mai immaginato di poter arrampicare sui muri come fa l’Uomo Ragno, di possedere una vista a raggi X o di coprirsi con un mantello invisibile? Ebbene vari scienziati sono convinti che tutto ciò sarà possibile nel giro di 30 anni. Come James Bond potremo, inoltre, usufruire di zaini speciali che ci consentiranno di volare; e come il dottore McCoy, di Star Trek, potremo utilizzare strumentazioni mediche per individuare e guarire ferite interne. Entro tre decadi sarà dunque possibile utilizzare gran parte dei poteri dei nostri supereroi preferiti, anche se, oggi, ci sembra impossibile; così come, del resto, 30 anni fa, sembravano impossibili internet, il cellulare e l’iPod. Era il 1979 quando degli scienziati giapponesi firmarono il lancio del primo cellulare, a Tokyo, un prodotto sul quale scommisero in pochi. E dunque oggi, in occasione del 30esimo anniversario della sua nascita, la rivista New Scientist, ha compilato una lista dei dieci gadget che potrebbero diventare d’uso quotidiano entro il 2039. La vista ai raggi X consentirà all’uomo di vedere oltre i muri e le barriere (e i vestiti). In realtà qualcosa del genere è già in funzione in alcuni aeroporti americani, ma non è certo alla portata di tutti e inoltre si tratta di marchingegni di proporzioni notevoli. In Inghilterra stanno conducendo studi sugli ultrasuoni e le onde radio che potrebbero portare presto a occhiali a raggi X. Anche il mantello dell’invisibilità che indossa Harry Potter potrebbe essere realizzato nel giro di pochi anni. Sia in Usa che in Cina degli studiosi stanno infatti sviluppando materiali in grado di ingannare l’occhio umano, distorcendo le luci e le frequenze visibili. Si parla di meta-materiali, come quelli approntati dai ricercatori dell’Università della California, a Berkeley. In Star Trek si comunicava con strumenti che oggi possiamo ricondurre ai cellulari, e dunque un domani potremo ancora una volta ispirarci alla nota serie statunitense di fantascienza, per usufruire di sistemi medici innovativi. A tal proposito dei ricercatori Usa stanno lavorando con gli ultrasuoni per realizzare un dispositivo portatile che potrebbe guarire ferite profonde senza la necessità di recarsi all’ospedale. Si tratta di una specie di scanner in grado di leggere all’interno di un paziente, individuando la sede colpita dal male (per esempio un’arteria) e guarendola con un raggio cauterizzante. Per questo tipo di invenzione sono previsti entro la fine dell’anno i primi test sull’uomo, presso l’università di Washington, a Seattle. Sean Connery, nel film Thunderball, usa una specie di zaino per alzarsi in volo e muoversi verso nuovi lidi. E così, da domani, anche noi potremo usufruirne. In realtà, qualcosa del genere, c’è già. L’ha sviluppato l’inventore neozelandese Glenn Martin, ma il suo costo per il momento è proibitivo: 63mila euro. Dal 2010 in ogni caso si potrà volare fino a 2,4 chilometri di altezza per 30 minuti, grazie alla propulsione ‘a getto’, esattamente come lo 007 più famoso del mondo. Fra non molto potremo anche muoverci sui muri o pendii ripidi come Spider-Man: dei materiali basati sul design dei piedi del geco – piccolo rettile simile alle lucertole - potrebbero infatti dar vita a guanti e stivali di nuova generazione in grado di vincere la forza di gravità. New Scientist illustra anche dei vestiti speciali che ci consentiranno di avere sempre caricato il cellulare, mandando le tradizionali batterie in pensione. Anche qui siamo già a buon punto. Zhong Lin Wang, studioso americano, ha infatti realizzato una fibra tessile con circuiti elettrici che è in grado di generare energia, sfruttando quella prodotta dal nostro corpo in movimento, dal battito del nostro cuore e persino dal vento. Potremo poi contare su navette spaziali personali (a mo’ di utilitarie), tv che diffondono profumi e odori, con le immagini e i suoni, e branchie artificiali che consentiranno ai subacquei di respirare senza limiti. Infine avremo la possibilità di avvalerci di uno strumento in grado di tradurre immediatamente un linguaggio da un altro, come fa Babel Fish in ‘The Hitchhiker's Guide To The Galaxy’ (Guida Galattica per gli autostoppisti) di Douglas Adams. Si partirà da qualcosa che c’è già - vale a dire un software utilizzato dai soldati Usa in Iraq in grado di tradurre immediatamente le frasi dall’arabo all’inglese - e dal suo perfezionamento potremo quindi giungere tutti a comprendere all’istante un interlocutore straniero. “Leggere in una sfera di cristallo potrebbe essere un’impresa davvero ardua... – dicono gli scienziati su New Scientist – tuttavia, in 30 anni, questi gadget, potrebbero davvero rivoluzionare la nostra vita, forse più del cellulare, dell’iPod e di internet”.

(Pubblicato su Libero il 27 gennaio 09)

Pelle sana e sogni più belli. I superpoteri degli agrumi

Un famoso detto afferma che “una mela la giorno toglie il medico di torno”. Ma la stessa cosa potrebbe essere presa in considerazione anche per ciò che riguarda il consumo giornaliero di agrumi. Stando infatti ai nutrizionisti questa famiglia di vegetali comprende frutti caratteristici e noti come il limone o l’arancio, in grado di combattere molte patologie. Prendendo come spunto un servizio pubblicato dalla rivista Viversani, ecco quali sono i principali agrumi che possiamo comprare da un qualsiasi fruttivendolo o supermercato e quali le loro caratteristiche medicamentose. Partiamo dai mandarini, frutti piccoli e facili da sbucciare, tipici della stagione invernale. Secondo gli scienziati sono questi gli agrumi più calorici (circa 67 calorie ogni 10 grammi). Sono ricchi di fibre e di potassio che conferiscono al frutto proprietà lassative e diuretiche. Grazie alla presenza di sali di bromo hanno inoltre azione rilassante e facilitano il sonno. Ma non bisogna esagerare perché consumati in eccesso possono avere un effetto lassativo. I kumquat – nome originale del mandarino cinese – sono ricchi di carotenoidi e flavonoidi che agiscono sull’organismo come antiossidanti. Fra le loro qualità c’è soprattutto quella di rinforzare i capillari sanguigni rendendo la pelle più sana e più forte. Rispetto ai mandarini classici questi frutti si mangiano con la pelle. I cedri – a differenza dei mandarini - sono scarsamente calorici (apportano circa 32 calorie ogni 100 grammi). La loro principale caratteristica è quella di essere molto ricchi di vitamina k, fondamentale per la produzione di proteine legate a fenomeni come la coagulazione del sangue e di vitamina P, dall’azione antiossidante. Inoltre sono ideali per combattere i disturbi digestivi e intestinali. Contengono notevoli quantità di limonene, una sostanza che ha potere dissetante, digestivo e rinfresca l’alito. La loro azione anti-diarroica è invece conferita dalla presenza di una fibra chiamata ‘pectina’. Dall’incrocio fra le arance amare e i mandarini abbiamo invece le clementine, coltivate soprattutto in Calabra e in Puglia. Contengono alte concentrazioni di flavonoidi e caroteni, fondamentali per mantenere in salute le pareti vascolari. Le arance – specialmente quelle dalla polpa rossa - sono molto importanti per la presenza di antociani, contenenti sostanze antiossidanti, utili per contrastare l’accumulo nell’organismo dei pericolosi radicali liberi, alla base di numerose malattie. Dalle arance di possono anche ottenere spremute, ottime per ripristinare velocemente buona parte delle risorse energetiche consumate durante un esercizio fisico. I limoni sono fra gli agrumi più ricchi di vitamina C. Riequilibrano il metabolismo e grazie ai carbonati che producono hanno un effetto tampone sugli acidi gastrici. Migliorano la digestione e hanno proprietà antisettiche. Il succo del limone, ricco di citrati, è utile per sciogliere i calcoli renali. Il pompelmo è un agrume molto particolare che spesso non va d’accordo con alcune medicine: per esempio chi assume anticoagulanti non può mangiarlo perché i principi attivi in esso contenuti cozzano con quelli presenti nel farmaco. Tuttavia può essere molto utile, per esempio, a chi soffre di diabete, in quanto riduce i livelli di glucosio nel sangue e aiuta ad assorbire gli zuccheri. Inoltre il suo sapore molto particolare riduce l’appetito e può essere quindi preso in considerazione per ridurre i chili di troppo e ostacolare l’obesità. Infine c’è il lime, un agrume verde e tondeggiante, originario del sud America, e ancora poco conosciuto in Italia. Ha un alto contenuto di potassio ed è quindi utile per contrastare i bruschi cali di tono. Fra le sue principali azioni c’è anche quella di liberare nell’organismo grandi quantità di bioflavonidi che facilitano l’assimilazione di vitamina C.