lunedì 16 giugno 2008
Glutei al silicone e trapianti di grasso. Lei si rifà il "lato B"
Arriva dal Brasile la moda di sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico per rimodellare i glutei, rendendo il didietro più sodo e voluminoso. Secondo l’Associazione brasiliana chirurgi plastici, nel 2007, si è riscontrato un incremento di questo tipo di interventi del 28 percento. Mentre in Usa, dal 2000 al 2005, l’incremento è stato addirittura del 283 percento. Stiamo parlando della gluteoplastica, tecnica medica mediante la quale è possibile appunto rassodare (o arrotondare) il fondoschiena e renderlo esteticamente più apprezzabile. Si avvale della gluteoplastica colui (meglio colei) che per natura ha un fondoschiena privo di adipe, ma anche chi ha una vita troppo sedentaria e trascorre ore e ore davanti al pc, condizioni che portano a un progressivo appiattimento e rammollimento dei glutei. In Italia questa tecnica sta cominciando a diffondersi grazie a vari medici chirurgi che hanno fatto esperienza in Brasile – patria della chirurgia estetica - ed ora sono tornati a lavorare nel Belpaese. La gluteoplastica - spiega un articolo apparso sull’ultimo numero di Oksalute – è un intervento rivolto soprattutto alle donne. I maschi infatti rappresentano solo il 3-4 percento degli interventi. È possibile sottoporsi a gluteoplastica dai sedici anni in su (anche se la tendenza è quella di non operare le adolescenti). Scopo dell’intervento, della durata di circa un’ora e mezza, inserire una protesi al silicone nella parte alta del fondoschiena, in corrispondenza dell’intersolco naturale del gluteo. La protesi – analoga a quelle del seno - va dai 18 ai 46 centimetri e viene “innestata” tramite un’incisione di circa 6 centimetri nella parte alta del sedere. Il silicone inserito in questa area anatomica fa sì che il paziente non provi dolore quando si siede. A operazione finita non rimangono cicatrici e la degenza post-operatoria non supera i 7 giorni. Tra le possibili controindicazioni ci sono infezioni, rottura della protesi e asimmetria dei glutei. Inoltre non è più possibile sottoporsi a iniezioni intramuscolari. Il costo varia da 10mila a 15mila euro. Altre due possibilità di rimodellare i glutei sono la gluteoplastica mediante lipofilling o lipostruttura e la bioplastia. Nel primo caso il riferimento è a una tecnica basata sul trapianto di grasso nei glutei (circa 1000-2500 cc.) prelevato da un’altra zona del corpo, per esempio l’esterno coscia. L’operazione viene portata a termine in anestesia generale o locale con centinaia di microinnesti di grasso. Il grasso può però muoversi in modo incontrollato – e col tempo una certa percentuale viene riassorbito - rendendo vani i tentativi di rassodamento. Inoltre non è indicata per le persone troppo magre, prive dell’adipe necessario al trapianto. Il costo va dai 6mila ai 7mila euro. L’ultima tecnica è la bioplastia. È un trattamento basato su iniezioni di polimetilmetacrilato, una sostanza derivante dal petrolio. È la meno costosa e invasiva di tutte, ma anche la meno raccomandata dagli specialisti poiché il polimetilmetacrilato è una sostanza potenzialmente pericolosa, che va dosata con estrema cautela. Secondo gli esperti della Società brasiliana di chirurgia plastica e dell’International society for aesthetic plastic surgey la moda di “rifarsi” il cosiddetto ‘lato B’ ha iniziato a farsi strada all’inizio degli anni Duemila. Solo oggi però si è avuto il boom, anche grazie a metodi e strumenti per rendere meno dolorosi gli interventi. In particolare i chirurgi hanno da poco introdotto nei reparti di chirurgia plastica dei cuscinetti speciali che – in fase postoperatoria – permettono di sdraiarsi a pancia in su, limitando le sofferenze. In genere, dopo interventi come la gluteoplastica, si ritorna alla vita di sempre in una decina di giorni.
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