C'era una volta l'uomo di Neandertal, fratello, cugino, prozio dell'uomo moderno… poi l'uomo moderno ha proseguito la sua corsa evolutiva, mentre l'uomo di Neandertal è andato a farsi benedire. Il motivo? Non lo sa ancora nessuno. I più fantasiosi parlano di cannibalismo, altri di fusione fra le due specie… forse non ne verremo mai a capo… in ogni caso è di questi giorni la felice notizia secondo la quale l'uomo di Neandertal parlava: ebbene sì, anche lui, come il sapientone sapiens, sapeva parlare, e forse anche cantare, cosa che non era mai stata confermata. Parlare, cantare, insomma… senz'altro, era in grado di emettere dei suoni, molto più vicini al sapiens che non alla più progredita scimmia antropomorfa. La prova arriva da un team di studiosi della Florida Atlantic University di Boca Raton, guidati dall'antropologo Robert McCarthy, i quali hanno presentato il loro lavoro nel corso dell'annuale meeting dell'American Association of Physical Anthropologists, tenutosi a Columbus, in Ohio. Costoro hanno analizzato i resti fossili di esemplari di Neandertal risalenti a 50mila anni fa e recuperati di recente in Francia e Inghilterra e ne hanno verificato le caratteristiche scheletrico-anatomiche, concentrandosi soprattutto sulla laringe, "tratto delle vie aeree che fa seguito alla faringe e permette l'emissione di suoni grazie alle corde vocali". In pratica, utilizzando un sintetizzatore, sono riusciti a tradurre le componenti ossee della laringe neandertaliana in vibrazioni acustiche. Una rivelazione. Ecco quindi ciò che dichiara McCarthy: "Il linguaggio dei Neanderthal secondo le nostre ricostruzioni mancherebbe del suono delle vocali estreme - a, i, u - vocali che invece contraddistinguono il parlare contemporaneo. Le vocali estreme sono le basi del linguaggio, facile capire quindi che ascoltare un uomo di Neanderthal oggi potrebbe apparire lievemente differente dalla nostra maniera di riprodurre suoni". Infine gli scienziati spiegano che probabilmente anche i neandertaliani possedevano il gene Foxp2, il cosiddetto 'gene del linguaggio', tipico dei sapiens.
I numeri del Neandertal
• I Neandertal vivono in Europa e nel sud-est dell'Asia in un periodo compreso fra 130mila e 29mila anni fa. Probabilmente la specie deriva da forme arcaiche di Homo sapiens o dall'Homo heidelbergensis.
• Analisi compiute nel 1997 sul Dna mitocondriale del Feldhofer - il più famoso reperto neandertaliano scoperto in Germania nel 1856 - mettono in luce la diversità fra la linea evolutiva del Neandertal e la nostra. Studi francesi hanno evidenziato che il cromosoma Y dei Neandertal si differenzia nettamente sia da quello dell'uomo moderno che da quello dello scimpanzè.
• L'uomo di Neandertal presenta una statura media (circa 160 cm), è robusto e muscoloso. Ha una massa cerebrale di dimensioni analoghe a quelle dell'uomo moderno. Lo sviluppo fisico è però molto più rapido di quello dell'Homo sapiens sapiens: il cervello di un bimbo di Neandertal di cinque anni è riconducibile a quello di un adulto della nostra specie.
• Nel 1908, presso Chapelle-aux-Saints, località del sud ovest francese, vengono alla luce nuovi resti dell'uomo di Neandertal. Il paleontologo Marcellin Boule li descrive come appartenenti a individui simili alle scimmie, caratterizzati da una deambulazione incerta e strascicata, spalle curve, capacità intellettuali primitive.
• Nel 2007, Terry Hopkinson, archeologo dell'Università del Leichester, afferma che il 'pensiero moderno' non è nato 50mila anni fa con l'Homo sapiens sapiens, ma molto prima con l'uomo di Neandertal. Questa la sua dichiarazione: "Molti di quei tratti che noi definiamo moderni, come l'uso di strumenti in pietra e di tecniche di caccia elaborate, hanno iniziato a svilupparsi almeno 300mila anni fa in Africa, quando era abitata dai neandertaliani".
• Secondo recenti studi condotti presso il Dipartimento di biologia animale e genetica dell'Università di Firenze il neandertaliano classico aveva i capelli rossi e la pelle chiara.
• Gli uomini di Neandertal praticavano la caccia e vivevano soprattutto all'interno di anfratti naturali. Per proteggersi dal freddo usavano pelli di animali.
• All'uomo di Neandertal sono associate le più antiche sepolture intenzionali della storia umana.
• I manufatti in pietra dell'uomo di Neandertal sono in gran parte ascrivibili alla cosiddetta cultura Musteriana (dal sito francese di Le Moustier) del Paleolitico Medio. Il Paleolitico Medio abbraccia un arco temporale comprendente l'ultimo interglaciale e la prima parte della glaciazione di Würm, fra 125mila e 40-35mila anni fa.
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