venerdì 1 febbraio 2013

Post-partum, attenzione a non confondere la depressione con l'ipotiroidismo


La depressione post – partum colpisce circa il 10% delle donne, ma in un imprecisato numero di esse in realtà non si tratterebbe di un disturbo di natura psichiatrica, bensì endocrinologica. Il riferimento è a una malattia della tiroide, nota con il nome di tiroidite post – partum, la quale si presenta con una sintomatologia spesso facilmente confondibile con una depressione: le donne colpite lamentano infatti sensazioni psico – fisiche tipiche del più noto disturbo post – partum come irrequietezza, tristezza, calo di peso, e in certi casi diarrea. Sono i risultati di una ricerca condotta da studiosi dell’Ospedale San Carlo di Genova - Voltri, in collaborazione con il Dipartimento di patologia immuno - endocrinologica dell’Università di Genova. Gli esperti hanno effettuato diversi test ematologici su un campione di 362 donne durante e dopo la gravidanza. Si è visto che nel 12,7% dei casi le neo - mamme soffrivano di un eccesso dell’ormone tiroideo nel sangue, e che nel 35% di esse, dopo un anno dal parto, la malattia era progredita differenziandosi in ipotiroidismo, patologia contrassegnata da una carenza di ormoni tiroidei con conseguente rallentamento del metabolismo e tendenza all’obesità. In generale i problemi alla tiroide sono tipicamente femminili proprio perché nel gentil sesso gli squilibri ormonali sono fisiologicamente più comuni che non nell’uomo. In particolare si è visto gli estrogeni aumentano la perdita di iodio (fondamentale nelle attività tiroidee) attraverso le urine, portando la tiroide della donna a lavorare con meno ‘carburante’ e predisponendo a più malattie. Secondo diversi studi internazionali i disturbi post – partum, derivanti dal cattivo funzionamento della ghiandola situata nella parte anteriore del collo, nel mondo riguarderebbero il 5% delle donne, e in Europa l’8%. 

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