Charles
Darwin ci ha illustrato il cammino dell'uomo e ha sovvertito tutti i paradigmi
precedenti, che vedevano l'origine della nostra specie strettamente connessa a
un intervento divino. Però ci sono sempre stati pareri contrastanti e in molti
casi, ancora oggi, la teoria evolutiva è vista con diffidenza. Ci sono molti
creazionisti che operano anche nei paesi occidentali, dove il darwinismo è nato
e si è diffuso in tutto il mondo. Ma oggi stupisce pensare che qualcuno possa fare
marcia indietro; e verificare che ci siano paesi che dopo avere sposato le tesi
evoluzionistiche, decidano di sostenere un parere contrario. E invece è proprio
quello che sta succedendo in queste ore in Turchia; dove il governo ha deciso
dall'anno prossimo di abolire qualunque riferimento alle teorie di Darwin. La
parola al ministro dell'Istruzione Ismet Yilmaz che martedì scorso ha detto
stop a Darwin, per dare invece spazio allo studio approfondito del
"jihad".
Il nuovo programma scolastico, in pratica, cancella Charles
Darwin indicandolo troppo complesso e "non direttamente rilevante".
Insorgono molti biologici e scienziati turchi, ma la decisione parrebbe
incontrovertibile. Gli scienziati e molti insegnanti accusano Erdogan di
oscurantismo e di imporre una visione distorta della realtà. Il termine jihad,
peraltro, è controverso, parlando di piccolo jihad, riferito alla lotta
militare, e grande jihad, che ha invece a che vedere con lo sforzo interiore,
mistico e spirituale di un individuo. Solo in Arabia Saudita è bandito lo
studio di Darwin, e basta questa considerazione a fare sollevare un vespaio di
polemiche da parte dell'intellighenzia turca. Ma tant'é. Darwin può piacere o
non piacere ma è un caposaldo della cultura mondiale; e non esiste ipotesi che
possa contravvenire questa realtà. Anche in Italia, Paese profondamente
cattolico, il darwinismo è formalmente accettato; la chiesa stessa arriva a
sottintendere che paradossalmente occorre conoscere l'evoluzionismo per poter meglio
difendere la verità divina. Ma c'è chi non la pensa così.
Antonio Zichichi nel
suo libro "Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo" (1999),
riporta che "la cultura dominante ha posto il tema dell'evoluzione
biologica della specie umana sul piedistallo di una grande verità scientifica
in contrasto totale con la Fede". Il creazionismo tuttavia resiste ed è
diffuso un po' in tutto il mondo. Creazionista è colui che riferisce la nascita
dell'uomo e dell'universo a Dio, come, in sostanza, è riportato nella Bibbia.
Pseudoscienza per gli accademici. Folclore per altri. Nelle espressioni più
radicali la Terra è nata fra i 6mila e i 10mila anni fa e i fossili sono stati
incastonati nelle rocce direttamente dal Creatore. La più moderna forma di
creazionismo è l'intelligent design, secondo cui la vita è figlia di un
progetto di una mente superiore, molto più lungimirante e credibile della
selezione naturale. Punti di (s)vista?
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