Le
percentuali sono infinitesimali, tuttavia quando scoppia un temporale il
pensiero non tralascia l’ipotesi più infausta: quella di vedere una saetta
piombare su di noi fulminandoci. In India, poche ore fa, un evento monsonico
particolarmente potente, ha causato la morte di undici persone, quasi tutti
contadini. E nel mondo ogni anno il fenomeno riguarda più di mille persone. Fulmini
e saette sono uno degli eventi più tipici della stagione estiva; se ne contano
44mila al giorno (su tutto il pianeta). Ma di cosa si tratta esattamente, e
quali sono i reali rischi? Un
fulmine si origina per la presenza di cariche negative nella parte più bassa di
una nube temporalesca, di solito un cumulonembo, con grande sviluppo verticale;
le cariche negative sono figlie dell’interazione che si instaura fra particelle
di acqua e cristalli di ghiaccio. In risposta si generano al suolo delle
cariche positive che preludono a una differenza di potenziale; che potrà essere
compensata solo con una potente scarica elettrica.
I
fulmini possono interessare anche gli aerei, le tempeste di sabbia e le
eruzioni vulcaniche. E arrivare a una produzione energetica compresa fra dieci
e duecento kiloampere. Lo scompenso elettrico che ne deriva, provoca il
caratteristico tuono che, per via della minore velocità del suono rispetto alla
luce, si percepisce con un po’ di ritardo. Immediatamente la temperatura
dell’aria raggiunge nel punto di impatto i 15mila gradi centigradi. La
lunghezza di un fulmine può, dunque, arrivare a quindici chilometri, con punte
medie di due-tre chilometri. I
fulmini sono particolarmente minacciosi in montagna. Ma in generale riguarda
tutti i luoghi molto esposti, specialmente dove c’è presenza di acqua (che
conduce elettricità). È un composto polare, nel quale gli atomi di ossigeno
assumono una parziale carica negativa, in contrapposizione a quelle positive
degli atomi di idrogeno.
Con
ciò non sono risparmiate le spiagge. Non è necessario aspettare la pioggia
prima di correre ai ripari, perché spesso fulmini e saette precedono le
precipitazioni. In generale la raccomandazione è quella di mantenersi distanti
da pali e alberi (vere e proprie calamite per i fulmini). E occorre evitare
tutto ciò che favorisce la conducibilità elettrica.
Per
i esempio gli oggetti metallici. In caso di forte temporale conviene togliere
anelli, collane, orecchini. E mantenersi distanti dai cavi elettrici. In montagna
è opportuno fermarsi, possibilmente nascondersi in qualche anfratto, per
esempio una grotta; ma anche una costruzione o un rudere possono proteggere con
successo dalla furia del cielo estivo. Anche in casa conviene prendere qualche
provvedimento; e non utilizzare computer, televisione ed elettrodomestici. Ma
ci sono anche posti sicuri, come la fusoliera di un aeroplano o l’abitacolo di
un’automobile. Si comportano come una gabbia di Faraday che isolano gli
ambienti dal campo elettrostatico, impedendo ai suoi occupanti di venire a
contatto con le scariche elettriche.
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