Secondo recenti stime diffuse dall’Istat e riprese dagli esperti dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica gli italiani hanno sempre più problemi legati a sovrappeso e obesità. Nel Belpaese su cento persone oltre i 18 anni 9,8 sono obese, 34,2 in sovrappeso, 52,6 normopeso e 3,4 sottopeso. Ciò significa che, su cento italiani over 18, ben 44 hanno problemi, più o meno preoccupanti, con la bilancia. Il fenomeno è in continua crescita: gli obesi - negli ultimi cinque anni - sono infatti cresciuti del 9%, soprattutto tra i maschi di 25-44 anni e tra gli anziani. Queste cifre, addirittura, sembrerebbero sottostimate e per questo molti scienziati preferiscono affidarsi a quelle del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità, che posizionano l’obesità intorno al 20% (18% per gli uomini e 22% per le donne). “Il campione del Progetto Cuore, anche se ristretto, trasmette un allarme da non sottovalutare – dice Giuseppe Fatati, responsabile Unità di diabetologia e dietologia dell’Ospedale di Terni. Fra i dati che sorprendono di più c’è quello relativo al fatto che l’obesità colpisce soprattutto il sud dell’Italia, laddove, in teoria, si dovrebbe seguire più che altrove la cosiddetta “dieta mediterranea”, fra le migliori diete legate al buon invecchiamento e alla buona salute. A questo punto sorge lecita la domanda: come mai l’obesità riguarda soprattutto le regioni meridionali? “Le spiegazioni possono essere diverse – continua Fatati -. Innanzitutto l’approccio culturale all’obesità come malattia rappresenta un elemento di differenziazione: al sud, ad esempio, il peso, almeno per alcuni strati sociali, rappresenta la sicurezza e la posizione economica e non viene visto come un pericolo per la salute. C’è poi il fenomeno della scelta degli alimenti legata al reddito: L’Istat, nel rapporto sui consumi delle famiglie italiane per il 2007, parla di strategie di risparmio messe in atto scegliendo prodotti di qualità inferiore. Nel nord la percentuale di famiglie che dichiara di aver limitato l’acquisto o scelto prodotti di qualità inferiore varia dal 30% nel caso del pane al 39% per carne e pesce, al sud, ad esempio per il pesce, la percentuale sale addirittura al 59%. Lo stesso fenomeno si osserva, chiaramente con numeri diversi, per frutta e verdura”. In pratica gli specialisti spiegano questa situazione affermando che nelle regioni del sud si ingrassa di più perché si mangia peggio, non si segue la dieta mediterranea, in risposta a condizioni economiche spesso difficili; peraltro in meridione è ancora viva l’idea che “grasso è bello”, ovvero che una persona in carne è sinonimo di un individuo che gode di buona salute e di una condizione economica soddisfacente. Gli esperti rivelano che le regioni con il più alto tasso di sovrappeso tra gli over 18 sono: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Vanno meglio Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Liguria. Il rapporto Sud/Nord si mantiene anche a proposito di obesità: le “peggiori” sono Basilicata, Molise, Campania e Sicilia; le “migliori” Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Liguria. Se si sommano i tassi di obesità con quelli di sovrappeso, le regioni italiane dove ci sono più adulti con problemi legati ai chili di troppo sono: Campania, Molise e Sicilia. E quelle dove gli italiani cavalcano sereni la bilancia sono: Lombardia, Trentino Alto Adige e Piemonte. A parte l’aspetto regionale, comunque, l’obesità è anche figlia di molti altri fattori più o meno importanti. Dell’argomento se ne è parlato anche pochi giorni fa nel corso di un incontro su un progetto contro l’obesità organizzato a Roma. Secondo Giuseppe Rosano, direttore del Centro di Ricerca Clinica dell’IRCCS San Raffaele di Roma, il rischio di ingrassare può essere dovuto a molteplici fattori fra cui il fatto di avere dei genitori obesi (uno o entrambi), l’adiposità precoce (prima dei 3 anni e mezzo), la vita sedentaria (o per i bambini trascorrere più di otto ore a settimana davanti alla televisione). A rischio, infine, anche chi dorme meno di 8 ore per notte da adulti, presenta un peso elevato alla nascita, aumenta velocemente di peso dopo la nascita, guadagna molto peso durante il primo anno di vita, subisce il fumo materno tra il settimo e l’ottavo mese di gravidanza.
(Pubblicato su Libero il 20 febbraio 09)
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