mercoledì 20 gennaio 2010
Il 'the day after' delle pornoattrici
L'argomento è poco trattato e poco conosciuto, ma sta comunque avendo una certa risonanza in questi ultimi tempi grazie a "Empire of illusion: the end of literacy and the triumph of spectacle" (Nation Books, 24,95 dollari), libro scritto dal premio Pulitzer, Chris Hedges. Per la prima volta si parla dei traumi fisici e psicologici delle attrici hard, dimostrando che - quando una pornostar smette di esercitare - accusa gli stessi identici problemi che caratterizzano i reduci del Vietnam. A queste conclusioni è giunto Hedges dopo aver intervistato ex attrici XXX rated ed ex veterani. Scientificamente il riferimento è al cosiddetto "Post Traumatic Stress Disorder", patologia psichiatrica concernente molti disturbi fra cui depressione e ansia. In America si sta dunque formando una coscienza sociale relativa al problema, e con essa stanno nascendo associazioni per dare supporto medico e psicologico alle pornostar. Fra queste si possono menzionare l'associazione The Pink Cross e l'Adult Industry Medical Healthcare. Secondo Hedges i problemi per le attrici hard sono cominciati negli anni Ottanta, quando l'industria del porno ha iniziato a puntare sulla violenza e sullo svilimento delle donne. Al di là dell'aspetto psicologico, Hedges parla dunque di vere e proprie 'torture' subite dalle protagoniste di pellicole hard, per rispondere (purtroppo) a una domanda sempre più incalzante. Il riferimento è per esempio a gravi emorragie, lacerazioni di organi genitali (che richiedono l'intervento del chirurgo), malattie gastriche. A ciò vanno poi affiancati i numerosi problemi provocati dalle malattie trasmissibili sessualmente. Ecco qualche percentuale. Il 66% delle pornoattrici soffre di herpes genitale; il 70% delle malattie sessuali riguarda le appartenenti al gentil sesso; dal 75% al 90% le attrici hard sono anche prostitute; malattie come clamidia, sifilide, e gonoreea, fra le attrici hard, sono decisamente più frequenti rispetto alla popolazione media. Fece scalpore qualche mese fa la notizia dello sciopero di alcune pornostar in California. La bomba esplose dopo aver saputo che ben 16 attrici porno erano state contagiate dal virus dell'Hiv. Di conseguenza la San Francisco Valley, culla del cinema a luci rosse, dove si girano 4mila film hard all'anno, non poté far altro che chiudere temporaneamente i battenti. Mai era capitato prima che un numero così elevato di attrici porno risultasse positivo al test dell'Hiv. Forse Hedges non ha tutti i torti.
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