Scienziati americani avanzano l'ennesima prova a favore della scoperta dell'America da parte dei vichinghi: nel DNA di alcuni islandesi sono state, infatti, rinvenute tracce genetiche riconducibili agli indiani pellerossa. Secondo lo studio diffuso dalle pagine dell'American Journal Physical Anthropology, sarebbe questo il risultato di un incrocio avvenuto cinquecento anni prima dell'arrivo di Colombo nelle Americhe, fra una donna pellerossa e un vichingo. Gli esperti sono giunti a queste conclusioni analizzando il DNA mitocondriale degli islandesi, che si eredita solo dagli antenati femminili. Dell'arrivo dei vichinghi in America vi sono documentazioni scritte confermate da testimonianze archeologiche provenienti da scavi effettuati dal 1961 a Anse-aux-Meadows, sulla costa nordoccidentale di Terranova. Due manoscritti scandinavi del XIII secolo parlano di cinque diverse spedizioni dalla Groenlandia a Vinland (“Terra delle viti”). Probabilmente il primo vichingo a sbarcare in America fu Leif Eriksson, figlio di Erik il Rosso. Secondo le ricostruzioni l'incontro fra indigeni e vichinghi fu tutt'altro che pacifico e procurò la morte di nove persone (otto indigeni e l'altro figlio di Erik il Rosso, Thorvald).
Il tragitto affrontato dai vichinghi |
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