Si è a lungo discusso dell'ipotesi di andare a recuperare l'elio 3 presente sul nostro satellite, potenzialmente in grado di soddisfare una grossa parte dei bisogni energetici del pianeta. È nuova, invece, la proposta di puntare le nostre attenzioni sugli asteroidi, che sarebbero delle vere e proprie miniere di materiale estraibile, utile per sopperire alle carenze minerarie terrestri. È un'idea che vede coinvolto in prima persona James Cameron, il noto regista autore di film di grande successo come Titanic. Il cineasta s'è, peraltro, distinto poco tempo fa per avere raggiunto le profondità dell'oceano Pacifico a bordo di un siluro monoposto. Con lui ci sono anche Larry Page co-fondatore di Google, Eric Schmidt, amministratore di Google, Ram Shriran ex capo di Microsoft, Charles Simonyi, turista spaziale, e Ross Perot jr., figlio del miliardario candidatosi anni fa per la presidenza USA. La “missione”, partita ad aprile con la nascita della Planetary Resources, è coordinata da Peter Diamandis, già noto per aver dato vita allo SpaceShip One, il primo veicolo spaziale per turisti. Riguarda l'intenzione di andare a catturare, con una sonda speciale, i cosiddetti NEO (Near Earth Objects) e trasportarli presso l'orbita lunare, dove potrebbero essere facilmente “gestiti” e quindi sfruttati. Ci sono almeno 1.500 asteroidi che ruotano intorno alla Terra, e almeno il 10% di essi potrebbe contenere molte materie prime. Entro i prossimi 18-24 mesi si vuole lanciare nello spazio un supertelescopio in grado di individuare gli asteroidi più interessanti; mentre la “cattura” dei primi corpi celesti è prevista per il 2020. La notizia ha destato grande entusiasmo, ma anche scetticismo, per via dei costi esorbitanti dell'operazione, che il team non ha, comunque, ancora reso noti. “È roba da fantascienza”, dice l'ex astronauta Thomas Jonas, “tuttavia s'è spesso partiti proprio dalla fantascienza per arrivare ad alcuni dei più importanti traguardi astronomici”. Le materie prime potrebbero essere trasportate sulla Terra, ma anche essere utilizzate nello spazio per un'infinità di operazioni, fra cui la realizzazione di satelliti capaci di trasferire energia solare sul pianeta. Secondo gli scienziati, gli asteroidi contengono cospicue presenze minerarie: anche se di piccoli dimensioni potrebbero, per esempio, conservare una quantità di platino pari a 20mila miliardi di dollari. Il platino potrebbe essere molto utile in ambito elettronico, ma anche nel campo della medicina. In generale si stima che un asteroide di 500 tonnellate possa contenere duecento tonnellate di silicati, cento tonnellate di acqua e di composti carboniosi e 80 tonnellate di metalli. Fra i minerali che potrebbero soddisfare di più le nostre necessità ci sono ferro, nichel, cobalto, carbonio e silicio.
lunedì 1 luglio 2013
A caccia di asteroidi... con il regista di Titanic
Si è a lungo discusso dell'ipotesi di andare a recuperare l'elio 3 presente sul nostro satellite, potenzialmente in grado di soddisfare una grossa parte dei bisogni energetici del pianeta. È nuova, invece, la proposta di puntare le nostre attenzioni sugli asteroidi, che sarebbero delle vere e proprie miniere di materiale estraibile, utile per sopperire alle carenze minerarie terrestri. È un'idea che vede coinvolto in prima persona James Cameron, il noto regista autore di film di grande successo come Titanic. Il cineasta s'è, peraltro, distinto poco tempo fa per avere raggiunto le profondità dell'oceano Pacifico a bordo di un siluro monoposto. Con lui ci sono anche Larry Page co-fondatore di Google, Eric Schmidt, amministratore di Google, Ram Shriran ex capo di Microsoft, Charles Simonyi, turista spaziale, e Ross Perot jr., figlio del miliardario candidatosi anni fa per la presidenza USA. La “missione”, partita ad aprile con la nascita della Planetary Resources, è coordinata da Peter Diamandis, già noto per aver dato vita allo SpaceShip One, il primo veicolo spaziale per turisti. Riguarda l'intenzione di andare a catturare, con una sonda speciale, i cosiddetti NEO (Near Earth Objects) e trasportarli presso l'orbita lunare, dove potrebbero essere facilmente “gestiti” e quindi sfruttati. Ci sono almeno 1.500 asteroidi che ruotano intorno alla Terra, e almeno il 10% di essi potrebbe contenere molte materie prime. Entro i prossimi 18-24 mesi si vuole lanciare nello spazio un supertelescopio in grado di individuare gli asteroidi più interessanti; mentre la “cattura” dei primi corpi celesti è prevista per il 2020. La notizia ha destato grande entusiasmo, ma anche scetticismo, per via dei costi esorbitanti dell'operazione, che il team non ha, comunque, ancora reso noti. “È roba da fantascienza”, dice l'ex astronauta Thomas Jonas, “tuttavia s'è spesso partiti proprio dalla fantascienza per arrivare ad alcuni dei più importanti traguardi astronomici”. Le materie prime potrebbero essere trasportate sulla Terra, ma anche essere utilizzate nello spazio per un'infinità di operazioni, fra cui la realizzazione di satelliti capaci di trasferire energia solare sul pianeta. Secondo gli scienziati, gli asteroidi contengono cospicue presenze minerarie: anche se di piccoli dimensioni potrebbero, per esempio, conservare una quantità di platino pari a 20mila miliardi di dollari. Il platino potrebbe essere molto utile in ambito elettronico, ma anche nel campo della medicina. In generale si stima che un asteroide di 500 tonnellate possa contenere duecento tonnellate di silicati, cento tonnellate di acqua e di composti carboniosi e 80 tonnellate di metalli. Fra i minerali che potrebbero soddisfare di più le nostre necessità ci sono ferro, nichel, cobalto, carbonio e silicio.
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