sabato 29 maggio 2010
Api, vespe, calabroni. Come difendersi dalle loro punture
Con il loro pungiglione possono anche condurre alla morte, ma per fortuna oggi sono numerosi gli interventi possibili per contenere l’azione d'insetti tipici della stagione estiva come api, vespe e calabroni. Le stime parlano di circa cinque milioni di italiani che annualmente vengono punti da un imenottero: nell’80% dei casi si percepisce semplicemente un dolore acuto al momento della puntura, mentre per due persone su dieci il problema si fa più serio: al dolore, che perdura per parecchie ore, subentra anche un notevole gonfiore della parte colpita. L’1% è addirittura allergico al veleno di api e simili, e in questo caso il rischio si chiama shock anafilattico, fenomeno che se non viene opportunamente trattato può provocare il decesso: nonostante i progressi della medicina, e le numerose strategie per tenere lontane le punture di insetto, sono ancora oggi una decina le persone che in media in Italia perdono la vita per il veleno di un imenottero. Ma cosa si può fare per evitare di andare incontro a uno shock anafilattico? I consigli sono principalmente due: sottoporsi a vaccino o premunirsi di un kit per auto iniezioni di adrenalina. Nel primo caso si tratta di affrontare una cura quinquennale a base di piccole iniezioni tale da rendere l’organismo totalmente immune dalle punture di api, vespe e calabroni. Nel secondo il riferimento è invece a un kit formato da una fiala di adrenalina con autoiniettore (versione per adulti e per bambini) che consente al paziente di autosomministrarsi il farmaco, generalmente sul lato esterno della coscia; anche i cortisonici per via intramuscolare possono essere considerati farmaci di primo soccorso in caso di rischio di crisi allergica maggiore. Al contrario, dicono i tossicologi, gli antistaminici in crema non servono: il loro presunto effetto anestetico locale non è dimostrato e non esistono a tutt’oggi prove convincenti della loro utilità. Infine, in caso di puntura, è importante conoscere i sintomi premonitori per poter intervenire tempestivamente e raggiungere il più vicino posto di pronto soccorso. I sintomi iniziali di uno shock anafilattico sono vampate di calore, prurito, difficoltà a respirare (broncospasmo), vertigini, senso di svenimento, pallore, gonfiore (edema) che interessa il volto, gli occhi, la lingua e le vie respiratorie e può presentare gradi variabili di gravità con diversa combinazione dei sintomi. In particolare edemi e prurito sono sintomi importanti perché possono presentarsi precocemente (dopo 10-20 minuti dalla puntura) e segnalare l’imminente comparsa di una crisi.
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