Calcio o tennis? Atletica o pattinaggio? Judo o ginnastica artistica? Domande che spesso si pongono i genitori quando si tratta di scegliere un sport da far praticare al proprio figlio. E che generalmente trovano una risposta basata sulle preferenze del bambino o degli stessi genitori, per una disciplina piuttosto che per un’altra. Ma al di là dei gusti personali per compiere tale scelta può essere utilizzato anche un altro criterio, proposto dal pediatra Carlo Napolitano, autore del libro “Lo sport giusto per il tuo bambino” (edito da Sperling Paperback). Secondo lo studioso a ogni sport corrisponde un preciso carattere. E dunque per ogni bambino esiste una specifica disciplina sportiva, ideale per lui e non magari per il compagno di classe che gli siede al fianco, e con il quale verosimilmente condivide parecchi altri interessi. Ma vediamo alcuni esempi. Se abbiamo a che fare con un bimbo abituato a stare in mezzo alla gente e a confrontarsi con il prossimo la proposta di Napolitano è quella di fargli fare sport come il calcio e il basket: sono entrambe discipline di gruppo che necessariamente portano lo sportivo a “dialogare” direttamente con gli altri. Se il bimbo è presuntuoso avrà bisogno di sport in grado, diciamo, di metterlo in riga: in questi casi non c’è niente di meglio delle arti marziali, sport come judo e karate. Per il piccolo vanitoso (di solito la femmina lo è di più), vanno bene pattinaggio e sci nautico. Con riserva discipline tipo danza e nuoto sincronizzato: non si deve mettere la bimba nelle condizioni di elaborare l’idea malsana che magrezza (tipica di questi due sport) faccia rima con salute e bellezza. L’avventuroso è portato per natura a guardarsi intorno, per scoprire, per cercare. In questi casi è bene che il ragazzo faccia sport all’aria aperta, per esempio canoa, kajak, vela. Il bambino perfezionista avrebbe bisogno di lasciarsi andare un po’, ma anche di cimentarsi con discipline dove precisione e autocontrollo hanno grande importanza. In tal senso quindi sono consigliati sport come i tuffi ma anche come lo sconosciuto twirling: una specie di ginnastica acrobatica. C’è poi il bimbo che non sta fermo un attimo, un agitato per natura. A lui è consigliato per esempio il basket, l’hockey, discipline dove si corre come forsennati e dove le situazioni cambiano da un istante con l’altro. Per un bambino rissoso, a cui piace particolarmente fare a botte, ci vuole invece uno sport come il rugby, che permette di sfogare al meglio la voglia di contato fisico, ma anche e soprattutto di imparare il rispetto per l’avversario e la lealtà. Infine il baseball (che alterna movimenti veloci a lunghepause) e il ping-pong (che mette in movimento molti muscoli senza dar l’impressione di faticare) sono indicati per i bambini pigri, mentre per quelli timidi vanno bene il nuoto e l’atletica, gli sport individuali per eccellenza.
Compagnone: calcio, pallavolo, basket, sport di gruppo
Presuntuoso: arti marziali come judo e karate,
Vanitoso: pattinaggio su ghiaccio, nuoto sincronizzato
Perfezionista: tuffi, ginnastica acrobatica
Agitato: sport di gruppo come hockey e basket
Avventuroso: canoa, vela, sport all’aria aperta
Rissoso: rugby
Pigro: tennis da tavolo, baseball
Timido: equitazione, corsa, nuoto
(Pubblicato su Libero il 9 novembre 06)
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