Qual è lo stato di salute del Mediterraneo? Non buono. Ogni anno sono milioni le tonnellate di sostanze inquinanti che vengono scaricate nelle sue acque. Ora – grazie al Programma per il monitoraggio e la ricerca dell’inquinamento del Mediterraneo di Atene – è stato in particolare fatto il primo censimento e relativa catalogazione di tutti gli inquinanti scaricati in mare: questo lavoro consentirà di intervenire con maggior efficacia nelle azioni di depurazione e di far luce sui paesi che inquinano di più. “I dati che abbiamo raccolto sono quelli ufficiali fornitici direttamente dai governi dei paesi interessati e quindi sono inconfutabili. Tra questi sono anche elencati tutti gli interventi che ogni nazione si è impegnata a mettere in atto per la salvaguardia dell’ambiente – hanno ammesso i ricercatori. Ma vediamo i dati salienti emersi dalla ricerca. Secondo gli esperti a inquinare di più sono soprattutto le fabbriche metallurgiche, le concerie, le aziende di prodotti chimici organici e inorganici e quelle per il trattamento di generi alimentari. Le stime parlano di quattro milioni di tonnellate di sali, 0,2milioni tonnellate di azoto, 0,9milioni tonnellate di fosforo e 85mila tonnellate di metalli vari che ogni anno vengono scaricate in mare. Non solo. Ci sono anche da sommare 47 tonnellate l’anno di idrocarburi aromatici (sostanze legate alle mutazioni genetiche e quindi all’insorgenza di patologie come i tumori), 55 chilogrammi di diossine e furano e oltre 200mila tonnellate di composti organici volatili. E poi c’è il petrolio. Stando alle dichiarazioni fornite da Fouad Abousamra, tra i rappresentanti del Progetto, solo 2003 nel Mediterraneo sono finite 1,96 milioni di tonnellate di greggio provenienti da fonti a terra senza calcolare le quantità scaricate da petroliere. Ragguagli in merito all’inquinamento del Mediterraneo ci giungono dagli esperti dell’Unep (United Nations Environment Programme). Secondo l’ultimo rapporto dell’ente ogni anno vengono scaricate in mare 55 tonnellate di lindane - un pesticida il cui uso è vietato nell’Unione Europea dall’inizio degli anni Novanta. Il lindane è uno dei cosiddetti POP (Persistent Organic Pollutants o Inquinanti Organici Persistenti), un gruppo di pesticidi e sostanze chimiche industriali come i PCB, le diossine e il DDT estremamente tossici. Dal rapporto emerge infine che l’Italia è il paese che inquina di più per quanto riguarda metalli pesanti come piombo, cadmio, rame e zinco, essendo responsabile del 30 percento dei rilasci totali di queste sostanze trovate nel Mediterraneo. Ma preoccupa anche il mercurio. “Il Mediterraneo è interessato da fenomeni di inquinamento da mercurio comparabili (e spesso ben maggiori) a quelli riscontrati nelle acque atlantiche – hanno recentemente commentato gli studiosi del Cnr di Rende (CS). Secondo gli studiosi vengono rilasciati nell’aria circa 4.500 tonnellate annue di mercurio, di cui 2.250 derivanti da attività industriali e il resto da sorgenti naturali. Una volta in atmosfera, questo metallo si deposita sui corpi recettori terrestri e acquatici, determinando un notevole impatto sulla catena alimentare.
(Pubblicato su Libero il 12 novembre 06)
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