sabato 12 settembre 2009
Desertificazione: a rischio l'Italia meridionale
Uno studio pubblicato da esperti dell’Università dello Utah afferma che la fascia tropicale si sta progressivamente espandendo in direzione dei poli in entrambi gli emisferi. È l’ennesima prova del cambiamento climatico in atto a livello mondiale. Per la precisione, dal 1979 ad oggi, i tropici hanno subito un ampliamento corrispondente a 2 gradi di latitudine, cioè circa 140 miglia. A ciò gli studiosi sono giunti analizzando l’andamento delle temperature corrispondenti alle medie latitudini nel corso degli ultimi 26 anni, riscontrando un aumento di circa 1,5 gradi Fahrenheit. Secondo gli scienziati non è possibile stimare con esattezza quelle che saranno le conseguenze di un simile evento, tuttavia se l’espansione proseguirà anche nei prossimi anni assisteremo a un notevole incremento delle aree desertiche, che si spingeranno anche nelle regioni densamente abitate delle medie latitudini. Secondo L’Onu attualmente il 39% circa della superficie terrestre è colpito da desertificazione. 250milioni le persone direttamente a contatto con la degradazione della terra nelle regioni aride. Più di 100 i paesi nel mondo interessati dal fenomeno. 45miliardi di dollari (100mila miliardi di lire) la perdita di reddito imputabile alla desertificazione ogni anno. Le aree più colpite sono il deserto di Sonora nel Messico nord-occidentale, il deserto di Atacama - una larga area desertica che dall’oceano Atlantico corre verso oriente in direzione della Cina e che comprende il deserto del Sahara, il deserto Arabico - i deserti dell’Iran e dell’ex-Unione Sovietica, il gran deserto indiano (Thar) nel Rajasthan e infine i deserti del Takla-makan e del Gobi, che si trovano rispettivamente in Cina ed in Mongolia. Anche l’Italia è a rischio. Le zone italiane più interessate dal processo di desertificazione sono soprattutto le isole, grandi e piccole, e le coste del Sud: la Sicilia e la Sardegna, le isole Pelage (Lampedusa, Linosa e Lampione), Pantelleria, le Egadi, Ustica e parte delle coste di Puglia, Calabria e Basilicata per un totale di 5 regioni, 13 province per 16.100 chilometri quadrati di territorio pari al 5,35% del Belpaese.
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