martedì 30 ottobre 2012

Sandy, la tempesta (im)perfetta


Qualcuno ci sta già riprovando a ribadire che la fine del mondo è vicina. L'uragano Sandy ne è l'ennesima dimostrazione. In realtà ci troviamo di fronte a un fenomeno naturale assai facile da spiegare, benché caratterizzato da prerogative molto particolari. La più importante riguarda le sue dimensioni. La supertempesta ha un diametro di 289 chilometri ed è attraversata da venti che spirano a 144 chilometri all'ora. Secondo gli esperti è la più grande tempesta mai avvenuta – a memoria d'uomo – nel punto segnalato dell'oceano Atlantico. Viene classificato come un uragano di categoria 1. Ma il dato che stupisce di più, appunto, è la sua traiettoria: è infatti rarissimo che un uragano che nasce nell'oceano si spinga direttamente contro la città di New York. Sembrerebbe un'azione davvero premeditata da misteriose forze climatiche. Il punto è che si sta verificando un fenomeno atmosferico diverso dal solito, con l'innesco di una corrente di aria fredda da nord, e le bizzarrie delle correnti a getto provenienti da ovest. Mark Saunders, del Dipartimento di Fisica dello Spazio e del Clima presso l'University College di Londra ha chiaramente ammesso che “non esistono nei registri degli uragani riferimenti a fenomeni di questo tipo alle latitudini analizzate”. E i dati riguardano un ampio range temporale, andando fino al 1851. Sicché la tempesta potrebbe coinvolgere anche zone del tutto impreparate all'azione degli uragani, come quelle che circondano i Grandi Laghi. Gli ultimi bollettini diramati dagli USA parlano di milioni di persone, lungo la costa orientale degli Stati Uniti, del tutto impotenti di fronte alla furia della supertempesta. Con essa sono, infatti, arrivati piogge fortissime, inondazioni ed è caduta la neve negli stati a nord-est. Nel Queens, quartiere di New York, sono scoppiati vari incendi che hanno distrutto completamente delle abitazioni. Sette milioni di persone sono rimaste senza elettricità. Ancora adesso sono in azione duecento vigili del fuoco. Durante il suo cammino Sandy ha già ucciso diciassette persone in sette stati e rovinato pesantemente sei milioni di case. (Mentre una settimana fa ha fatto sessantasei vittime nei Caraibi). 5.700 i voli annullati: LaGuardia, Newark e John F. Kennedy dovrebbero riprendere la loro regolare funzione da domani pomeriggio. Per alcuni scienziati è, comunque, una situazione figlia dell'effetto serra e dei fenomeni ad esso legati. Il riferimento è a eventi atmosferici sempre più estremi che non risparmierebbero anche il nostro paese. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, intervistato dai microfoni di Tgcom24 ha rivelato che “negli ultimi venti anni dobbiamo purtroppo prendere atto che si stanno manifestando eventi descritti dai climatologi come conseguenze dei cambiamenti climatici. Bisogna considerare che dal 1980 i climatologi dicono che è in atto un cambiamento con l’intensificazione di fenomeni estremi, che non erano nella memoria, nelle zone temperate, anche in Italia”. 

Video: New York invasa dalle acque
 

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