mercoledì 14 maggio 2008
Anche Venere può ospitare forme di vita
Forse anche Venere, pianeta noto per le sue temperature estreme, potrebbe ospitare la vita. Lo dice l’astrobiologo tedesco Dirk Schultze-Makuch, che lavora presso l’università del Texas a El Paso. Secondo lo scienziato la vita su Venere si nasconde tra le sue nubi, e non in superficie dove la colonnina di mercurio arriva a sfiorare i 470 gradi centigradi. Dice Schultze-Makuch che i microrganismi potrebbero essere ospitati a un’altezza di circa 50 chilometri dalla superficie, dove la temperatura è di soli 30-80 gradi e la pressione è simile a quella terrestre a livello del mare. A conferma delle ipotesi del ricercatore tedesco ci sono anche i dati ricavati dalla sonda spaziale Pioneer. Dalle sue ricognizioni intorno al pianeta è emerso che esiste un fenomeno misterioso che potrebbe indicare tracce di vita su Venere sottoforma di microrganismi. Il riferimento è a immagini ultraviolette dell’atmosfera che rivelano strane macchie scure causate da qualcosa che sembra bloccare proprio le radiazioni provenienti dal sole. Ultimo dato a sostegno dell’ipotesi di Schultze-Makuch: le sonde hanno rivelato anche la presenza di acido solfidrico, composto chimico che non dovrebbe sussistere nell’atmosfera di un pianeta privo di vita. Schulze-Marbach ritiene che la presenza dell’acido sia da imputare all’azione di batteri che consumano anidride solforosa e ossido di carbonio e che secernono anidride carbonica o acido solfidrico.
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