martedì 13 maggio 2008
L'origine degli occhi azzurri
Gli occhi azzurri? Comparvero per la prima volta fra i 6mila e i 10mila anni fa, fra la Turchia e l’Afghanistan, in corrispondenza dell’area geografica in cui prese definitivamente piede l’agricoltura e si diffuse ovunque. È quanto si evince da uno studio pubblicato sulla rivista americana Journal Human Genetics e condotto da scienziati dell’università di Copenaghen. I ricercatori ci raccontano che un tempo l’uomo era contraddistinto esclusivamente da occhi color nocciola. “Un tempo tutti gli uomini avevamo gli occhi scuri – dice Hans Eiberg, a capo dello studio. In seguito si sono differenziate persone con gli occhi chiari, azzurri, per via della mutazione improvvisa di un gene normalmente in grado di sintetizzare la melanina, pigmento che conferisce la tipica colorazione bruna agli occhi, ai capelli e alla pelle. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi del nord Europa hanno analizzato il Dna di varie etnie, tra cui danesi, turchi, giordani e indiani. In questo modo sono giunti a verificare che, in alcuni individui, fra i 6mila e i 10mila anni fa, un gene perse la capacità di colorare gli occhi come era solito fare, aprendo la strada a generazioni di persone con gli occhi azzurri. Certo è dura immaginarsi Frank Sinatra, Cameron Diaz, Paul Newman senza gli occhi azzurri, tuttavia se non fosse avvenuta questa mutazione anche loro sarebbero venuti al mondo con gli occhi castani, perdendo gran parte del loro fascino. Il gene individuato dagli studiosi scandinavi si chiama OCA2 ed è lo stesso legato a certe forme di albinismo. Recentemente è stato preso in considerazione anche da scienziati dell’università del Queensland, in Australia, i quali hanno scoperto che le diverse colorazioni degli occhi dipendono sostanzialmente dalle variazioni dei cosiddetti “polimorfismi a singolo nucleotide” (SNP) nella sequenze che compongono il Dna, intendendo per SNP la variazione di una singola lettera nella sequenza genetica. (Ricordiamo che il Dna è composto da 4 lettere ACGT, che si raggruppano in parole di tre lettere ciascuna, 64 in totale, ognuna delle quali indica uno dei 20 amminoacidi, fondamentali per la formazione delle proteine). “Il colore delle iridi varia dall’azzurro al marrone in rapporto alla quantità di melanina presente sulla superficie iridea – ci spiega Lucio Birello, anatomista e iridologo di Torino -. Attualmente, da un punto di vista iridologico, il colore azzurro è messo in rapporto ad una genetica tipica delle popolazioni che vivono in prossimità dei poli, mentre le iridi marroni sono patrimonio dei popoli che vivono verso l’equatore. Esistono poi le cosiddette genetiche miste per cui gli occhi virano al verde, oppure si presentano in parte marrone e in parte azzurri (costituzioni miste)”. Ma è vero che le persone dagli occhi azzurri hanno un temperamento diverso dagli altri? Secondo un team di studiosi dell’università di Ottawa (Canada) la risposta è sì. Stando infatti a una serie di esperimenti e test psicologici è emerso che chi ha gli occhi azzurri è tendenzialmente più timido e inibito degli altri. Ricerche condotte su ampio raggio hanno messo in luce che nelle persone dagli occhi chiari lo stato di reattività neurofisiologica e mentale è più ridotto di chi ha gli occhi marroni. In costoro si consolida spesso un temperamento pacato, riflessivo e meno socievole, che però non sempre ha un valore negativo. Le persone dagli occhi chiari infatti hanno anche minori probabilità di ammalarsi di ipertensione: è il risultato di uno studio effettuato da specialisti del Kaiser Permanente Medical Care Program di Oakland, in Usa. Inoltre risultano imbattibili in discipline sportive come il golf o il bowling, dove il coordinamento e la concentrazione hanno un ruolo chiave per la buona riuscita degli esercizi.
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