mercoledì 7 maggio 2008
Dalle spugne carnivore ai vermi nuotatori: 700 nuove specie nell'Antartico
Si pensava che le profondità dell’oceano Antartico fossero povere o addirittura prive di animali. Ma ora uno studio condotto da un team di ricercatori internazionale tra il 2002 e il 2005 rende noto che è assolutamente vero il contrario: tra i mari del Polo sud la vita pullula, al punto che sono state individuate addirittura 700 nuove specie viventi, animali mai visti e classificati dall’uomo prima d’ora. La missione è stata portata a termine grazie alla nave oceanografica tedesca Polastern che ha scandagliato le profondità marine fino a oltre 6mila metri di profondità. Delle 700 specie individuate circa 600 sono crostacei. Per il resto ci sono animali dalle forme più strane e bizzarre, compresi spugne carnivore, vermi nuotatori, nematodi, creature simili ai porcellini di terra. La ricerca condotta dagli scienziati del progetto Andeep (Antarctic benthic deep-sea biodiversity) è stata pubblicata su Nature e mette in luce l’eccezionale biodiversità che contraddistingue un posto verosimilmente inospitale come l’oceano Antartico: la temperatura media delle acque dell’oceano non supera mai i 10 gradi centigradi; continue tempeste cicloniche, spesso di forte intensità a causa della differenza di temperatura tra i ghiacci e l’oceano aperto, si muovono verso est, girando attorno al continente antartico; l’area oceanica compresa tra i 40 gradi di latitudine sud e la corrente circumpolare antartica presenta i venti più forti del pianeta. Secondo Katrin Linse, studiosa del British Antarctic Survey “quello che fino a oggi sembrava un abisso oceanico buio e insignificante è in realtà un habitat straordinariamente ricco di animali che interagiscono tra loro. Da qui dunque si partirà per capire la complessa relazione che sussiste tra l’oceano profondo e la distribuzione della fauna negli oceani”. Stando infatti alle conclusioni degli esperti l’oceano Antartico non è solo genericamente ricco di vita, ma può essere considerato anche un vero e proprio serbatoio per la biodiversità di tutti gli oceani che risale, si pensa, alla fine dell’ultima glaciazione, circa 13mila anni fa. “L’oceano Antartico – precisa Angelika Brandt, dell’Istituto Zoologico di Amburgo – è verosimilmente la culla della vita per ciò che riguarda le forme marine. Qui si trovano animali che dimostrano una straordinaria capacità di adattamento”.
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