venerdì 9 maggio 2008
Letale un fulmine su cinque. Luglio e agosto i mesi record
Secondo il Cesi-Sistema italiano Rilevamento Fulmini di Milano dall’inizio dell’anno a oggi (1 luglio 2007) si sono verificati, solo in Italia, 519.215 fulmini. In media ogni anno ce ne sono un milione e mezzo, e ogni dì a centinaia. L’anno scorso, durante il mese di luglio, in un solo giorno si sono avuti addirittura centomila fulmini: in 48 ore ci sono stati 4 morti. Tre giorni fa in Cina un fulmine ha provocato il decesso di 5 operai. Nel 2006 in Usa si sono avute 47 vittime di saette e quasi 300 feriti. Ecco alcuni dati riguardanti l’attività dei fulmini in Italia e nel mondo, un fenomeno troppo spesso sottovalutato, in evidenza soprattutto durante i mesi di luglio e agosto: “In Italia, a differenza degli Usa non abbiamo statistiche sulle persone colpite annualmente dai fulmini – dice Marina Bernardi, responsabile del centro milanese -. Ma in media possiamo dire che ce ne siano una decina”. In America, contro le conseguenze derivanti dalle saette, si è da poco conclusa la settimana dedicata ai fulmini: dal 24 al 30 giugno studiosi dell’università dell’Illinois hanno lavorato per sensibilizzare il più possibile gli statunitensi al problema. In particolare i loro sforzi si sono concentrati sui più piccoli: “Se educhiamo i più giovani a ripararsi dai fulmini, le vittime di questi eventi atmosferici diminuiranno sempre più – ammette, Mary Ann Cooper dell’università dell’Illinois. Ma cosa bisogna fare in caso di fulmine? “Occorre immediatamente rifugiarsi in un luogo chiuso, in casa o in macchina – dice Cooper - Mai stare sotto agli alberi: alcune statistiche dicono che maggiormente colpiti dai lampi sono la quercia, il pioppo e le conifere. In casa è raccomandabile non usare il telefono, il pc, e i videogiochi. Sulla spiaggia e in mare, essendo l’acqua salata un ottimo conduttore di elettricità, conviene togliersi di dosso collane e catenine. Infine va tenuto conto del fatto che i fulmini possono colpire anche a dieci miglia di distanza da dove sta avendo luogo un temporale”. Raccontano poi i ricercatori che il problema dei fulmini non è solo quello relativo alle persone che muoiono per la scarica elettrica, ma anche quello concernente coloro che rimangono feriti: “Il punto è proprio questo – spiega Bernardi – siamo soliti pensare che il fulmine sia sempre letale. In realtà non è così: lo è solo nel 20 percento dei casi. Per la restante parte si tratta di individui che riportano danni anche seri: bruciature, ferite alla testa, choc, rottura dei timpani”. Qualche ricercatore ha avanzato l’ipotesi che i fulmini stiano aumentando per via dell’effetto serra, ma su questo punto non ci sono vere conferme: “Più che altro il surriscaldamento globale sta provocando eventi atmosferici sempre più intensi – ammette la ricercatrice milanese – sulla base di ciò possiamo quindi avere periodi in cui in poche ore si sviluppano numerosi saette come non è mai accaduto in passato”. Dicono infine gli esperti che non è possibile prevedere l’attività dei fulmini. Al massimo si possono evidenziare quelle situazioni atmosferiche tali per cui l’evoluzione dei temporali è più che attendibile. Ma anche in questo caso non si può certo dire quante tempeste ci saranno e di che intensità.
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