Studiosi della Nasa e dell’Esa elaborano di continuo nuovi materiali e nuove tecnologie da utilizzarsi per far luce sui tanti misteri che ancora avvolgono l’universo. In questo modo, con apparente casualità, offrono al nostro vivere quotidiano nuove invenzioni per progredire e per farci vivere meglio. “Spin-off” è il termine specifico con il quale si indica l’attività degli scienziati dei due enti aerospaziali, che poi si ripercuote positivamente sulla nostra vita di tutti i giorni. Ecco qualche esempio. Ci sono materiali speciali che vengono utilizzati per proteggere dal calore le navicelle spaziali: ora, questi stessi materiali, vengono anche impiegati per costruire stadi e teatri in modo da evitare il propagarsi degli incendi. Ci sono i vestiti rinfrescanti, tute per gli astronauti attrezzate in modo da mantenere un organismo al fresco ed evitare la sudorazione eccessiva. Adesso questi stessi abiti sono indicati anche per tutti coloro che lavorano in ambienti contraddistinti da temperature eccessive: il riferimento è per esempio ai saldatori, ai pompieri, a chi lavora nelle acciaierie. La Nasa e l’Esa hanno anche a che fare con materiali di nuovissima generazione come i cosiddetti “materiali a memoria di forma”. I materiali a memoria di forma rappresentano una classe di materiali metallici dalle inusuali proprietà meccaniche. In particolare la loro caratteristica principale è quella di essere in grado di recuperare una forma macroscopica preimpostata per effetto del semplice cambiamento della temperatura o dello stato di sollecitazione applicato. Oggi questi stessi materiali progettati per lo spazio vengono impiegati anche dai dentisti per particolari protesi, dagli ortopedici per sostituzioni ossee, addirittura per salvaguardare i marmi del Duomo di Milano. Alcuni ricercatori della Nasa hanno poi condotto interessanti studi sulle proprietà della ceramica. Hanno così visto che inaspettatamente la ceramica presenta delle capacità termiche utilissime per esempio per combattere l’artrite: il noto materiale interferisce con la temperatura corporea di un malato alleviandogli il dolore. Ripercussioni positive degli studi aerospaziali si hanno anche per ciò che riguarda l’oculistica. Sempre alla Nasa infatti degli scienziati hanno elaborato delle lenti a contatto morbide utilizzando un nuovo materiale purissimo, privo di silicone. In questo modo sarà presto possibile indossare delle lenti a contatto per sette giorni di fila senza danneggiare gli occhi. per quanto infine riguarda l’ottica, dal moderissimo sistema di superlenti utilizzato nei telescopi spaziali (tipo Hubble) si è potuti passare, grazie alla miniaturizzazione, a realizzare microscopi da laboratorio praticamente perfetti.
(Pubblicato su Libero il 27 dicembre 06)
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