Albertus
Seba (1665-1736) è sempre stato molto orgoglioso delle sue
collezioni di esemplari naturali, piante e animali, un lavoro portato
avanti per decenni. In una lettera a un potenziale acquirente
interessato alle sue raccolte, descrive gran parte delle specie
provenienti dalle Indie occidentali e orientali, citando almeno
settecento vasetti contenenti rarissimi animali esotici. In più
racconta di incredibili serpenti, bellissime conchiglie e
coloratissime farfalle in arrivo da ogni angolo del globo. A
completare la lista di animali, propone l'elenco di numerose specie
vegetali, alcune conosciute, altre mai viste prima in Europa. A
questo punto Seba pensa di rivolgersi ad artisti specializzati
nell'arte del disegno, per commissionargli la riproduzione grafica
dei campioni accumulati con tanta passione e meticolosità,
accompagnata da commenti per descrivere il contenuto. Il risultato è
un'opera di grande valore scientifico e artistico apparsa in quattro
volumi dal titolo “Loccupletissimi rerum thesauri accurata
descriptio” (poi abbreviato in “Thesaurus”). Il lavoro è
rappresentato da un totale di 446 tavole, pubblicato nella sua
completezza postumo, fra il 1734 e il 1765. Ora l'opera integrale di
Seba è disponibile in una nuova ristampa, riveduta e corretta. Ma
per dare una migliore valutazione di questa impresa editoriale, è
necessario soffermarci più da vicino sulla vita dell'autore e sul
contesto storico che gli ha fatto da cornice.
Albertus
Seba è un farmacista nato nel 1665 a Etzel, una città della Frisia
orientale. La sua professione è strettamente legata agli studi di
storia naturale, tenuto conto del fatto che tutti i medicinali di un
tempo prendevano spunto da principi attivi contenuti nei vegetali:
oggi, invece, sono in gran parte sintetici, sviluppati in
laboratorio. Per questo motivo i medici e farmacisti, dal
Rinascimento in poi, sono anche grandi esperti di scienze naturali.
All'epoca di Seba esiste già una vasta gamma di ricette medicinali,
basate su una tradizione secolare che, però, manca di sviluppi, è
statica. Dal Settecento, quindi, i farmacisti cominciano a guardare
oltre, cercando di individuare nuovi principi attivi contenuti in
specie vegetali provenienti da paesi lontani. La fusione fra
collezionismo naturale e farmacologia è istantaneo: senza magari
esserne consci, molti medici e farmacisti del passato contribuiscono
allo studio della natura come non era mai stato fatto prima (...).
Durante il
Settecento la professione di farmacista non è ben delineata e non è
soggetta a precisi studi accademici. Molti farmacisti preparano
medicinali per passione, per vocazione personale, senza sentirsi
parte di una struttura organizzativa peculiare. Esistono i manuali
contenenti le indicazioni per preparare farmaci adatti a numerose
malattie, ma sono tali da secoli e mancano di aggiornamenti e
compendi. Seba, dunque, inizia i suoi studi basati sulle antiche
ricette farmaceutiche nel 1684 a Neustadt-Gödens, non lontano da
casa, e li completa a Groningen, Amsterdam, Norimberga e Strasburgo.
Attraverso il suo continuo peregrinare di città in città ha così
modo di approfondire la conoscenza del mondo dei medicinali, ma anche
di prendere visione delle principali collezioni naturali presenti in
Europa (...).
Dopo questi
viaggi si stabilisce definitivamente ad Amsterdam, diventandone
cittadino nel 1697 (...).
Qui comincia
seriamente a pensare di collezionare specie animali e vegetali (...).
I
ricercatori contemporanei di Seba sono molto rispettati per la loro
predisposizione a dialogare con altri appassionati di scienza e
medicina, indipendentemente dalle classi sociali di appartenenza
dell'uno o dell'altro esperto, o dai confini nazionali. Anche Seba ha
relazione con gran parte di essi. Con alcuni stringe rapporti di
grande stima. Hans Sloane (1660–1752) è presidente della
Scientific Royal Society a Londra; Johann Jakob Scheuchzer
(1672–1733) è un naturalista e fisico di Zurigo; Johann Jacob
Baier (1677–1735) è presidente della Leopoldina Academy of
Science; il conte Luigi Ferdinando de Marsigli (1658–1730) è un
geologo e botanico di Bologna. Questi sono solo alcuni fra i numerosi
scienziati che si occupano di naturalismo, collezionando specie
animali e vegetali. Fra loro si scambiano lunghe lettere, nelle quali
discutono di specie particolari, di fenomeni naturali. Fondano
accademie e società, alcune delle quali ricevono supporti finanziari
da autorità locali, facilitando la diffusione di ricerche e studi,
anche attraverso la nascita di veri e propri magazine scientifici.
Gli studi di Seba, alla fine, vengono gratificati con importanti
riconoscimenti dalla Royal Society e dall'Accademia di Bologna (...).
L'attività
di collezionista di Seba non è molto diversa da quella tipicamente
in auge durante il Settecento. Chi si interessa di naturalismo
stringe rapporti con viaggiatori che trafficano senza problemi ogni
tipo di prodotto. In particolare Seba si mette in relazione con i
marinai che approdano nei porti europei carichi di campioni
naturalistici. Si accordano prima della partenza, e al ritorno le
raccolte di Seba ingrandiscono a vista d'occhio. Le osservazioni
compiute sui testi di Seba evidenziano i contatti dell'autore con
viaggiatori provenienti da Sri Lanka, Groenlandia, Giacarta,
Indonesia. Molti i doppioni che giungono nelle sue mani e che lo
inducono a incontrare altri collezionisti con cui effettuare proficui
scambi (…).
La fama di
Seba oltrepassa in confini di Amsterdam in seguito a una
“transizione” del 1717. Lo scienziato ha saputo dell'imminente
arrivo, nei Paesi Bassi, dello zar russo Pietro il Grande, per
visitare l'Olanda e stringere rapporti di natura economica e
acquistare la collezione del naturalista. Seba anticipa il suo arrivo
spedendogli una lettera nella quale gli spiega il contenuto della sua
preziosa raccolta. La corrispondenza è immediata: lo zar visita la
casa di Seba e acquista la collezione. Si tratta di 72 cassetti pieni
di conchiglie, 32 cassetti con mille esemplari di insetti europei,
400 vasetti contenenti animali conservati sotto alcol.
Dopo il
proficuo scambio con il rappresentante politico russo, procede per
realizzare una nuova collezione che diverrà ancora più importante e
imponente della prima. Come mostra il Thesaurus, concentra il suo
interesse soprattutto su animali marini, insetti e rettili. Seba è
in buona compagnia, visto che molti altri naturalisti decidono di
muoversi nello stesso modo, raccogliendo specie animali e vegetali da
ogni parte del mondo, basandosi sul fatto che non è la rarità di un
determinato oggetto naturale a far ricca una collezione, ma la sua
completezza tassonomica. È questo che dà vero valore a una
collezione scientifica (...).
Quando un
collezionista di reperti naturali commissiona a un artista il disegno
delle specie raccolte, si entra in una nuova fase del lavoro in cui
piante e animali vengono stilizzati, semplificati, per renderli
leggibili da chiunque. Da qui nascono le prime illustrazioni
scientifiche (...).
Nel
Sedicesimo secolo cominciano a circolare libri di storia naturale che
contengono la dettagliata e realistica “anatomia” di numerose
specie naturali. I primi a muoversi in questo senso sono i botanici,
sollecitati dalla necessità di fornire materia prima per i
farmacisti. Fra i principali rappresentanti di questo fenomeno c'è
Leonhart Fuchs (1501-1566) che per primo illustra il mondo vegetale
con 511 xilografie. Il contribuo di questi artisti allo studio
scientifico è fondamentale (...).
Nell'ottobre
1731 un contratto firmato ad Amsterdam coinvolge tre parti: gli
agenti di due case editrici e Seba. Lo scopo è realizzare 400 tavole
illustranti molti esemplari della flora e della fauna provenienti da
tutto il mondo. In realtà si fa di più. L'ultima edizione del
Thesaurus raccoglie, infatti, 446 tavole. I quattro volumi di Seba
compaiono in un arco di 30 anni: i primi due volumi dal 1734 al 1735,
gli altri due dal 1757 al 1765, dopo la morte dello scienziato. I
commenti che accompagnano i disegni sono in latino, francese e
olandese, per raggiungere un pubblico più ampio, coinvolgere la
maggior parte dei naturalisti e amanti di libri. Seba sviluppa i
primi due volumi affiancato da esperti di scienze naturali: Frederik
Ruysch lo aiuta nell'identificazione e nello studio dei serpenti; lo
svedese Pater Artedi (1705-1735) viene coinvolto per i commenti al
terzo volume. Quando Albertus Seba muore i suoi appunti per il quarto
volume sono già pronti, ma abbisogneranno di alcune rivisitazioni e
aggiornamenti e quindi del coinvolgimento di altri scienziati (…).
Il primo volume si apre con una serie di piante e animali provenienti
dal Sudamerica. La selezione di lucertole, uccelli, rane, ragni, sono
impreziositi dall'aggiunta di alcune creature fantastiche come i
draghi. Il secondo volume è dedicato principalmente ai serpenti,
mentre piante e altri animali servono soprattutto da abbellimento,
per dare un'idea dell'habitat occupato dalla specie di rettile in
esame. Il terzo volume riguarda la vita marina: vi si trovano
immagini di stelle di mare, calamari, ricci e pesci. L'ultimo volume,
infine, è caratterizzato da circa cento tavole incentrate su insetti
e alcuni minerali (...).
Nella
seconda metà del Diciottesimo secolo il lavoro di Seba è stato
ristampato: le illustrazioni presenti sono così interessanti da
promuovere una nuova stampa nel secolo successivo. Ancora oggi
Thesaurus offre l'opportunità di confrontarsi con un'incredibile
varietà di campioni naturalistici risalente a oltre 200 anni fa.