venerdì 26 gennaio 2018

Le foreste del Polo Sud


L'Antartide come non ce lo immagineremmo mai. Coperto di piante lussureggianti. E' esattamente quel che accadde 260 milioni di anni fa. Oggi, infatti, giunge notizia della scoperta al Polo Sud delle tracce di un'antichissima foresta, capace di sopravvivere in condizioni estreme; con lunghi periodi di buio, alternati ad altri di chiaro. E' il risultato della missione condotta da scienziati dell'University of Wisconsin-Milwaukee, in Usa. Gli esperti dicono che potrebbe essere sopravvissuta alla grande estinzione di massa del Permiano Triassico; quella che anticipò la più famosa e che sancì l'epilogo della storia dei dinosauri, 250 milioni di anni fa. La Terra non era certamente quella che tutti conosciamo. 

A partire proprio dall'Antartide che si trovava in una posizione molto diversa da quella attuale, appiccicata all'Australia e all'India. E con un clima molto più caldo. Fu il risultato del movimento espresso dalle zolle continentali, che dopo la frammentazione del supercontinente Rodinia portò a una nuova realtà geologica, la Pangea; che successivamente si frantumò a sua volta generando i continenti che ci sono familiari. Erik Gulbranson, a capo dello studio, ha indagato la tipologia di rocce sedimentarie accumulatesi nei milioni di anni in corrispondenza dei monti transatartici; geograficamente collocati fra la terra di Vittoria e la Terra di Coats. E oggi ricordati per le scarsissime precipitazioni che li contraddistinguono. 

La roccia sedimentaria è tipicamente caratterizzata da resti fossili che testimoniano un passato in grado di farci comprendere come si è evoluto il mondo e che strada prenderà. Tredici i reperti portati alla luce dagli scienziati; fra i migliori mai scoperti; la cui chimica è ora sotto le lenti dei ricercatori, insieme a organismi simbionti - batteri e alghe - che potranno mostrare per la prima volta la variabilità del mondo che anticipò la straordinaria epoca dei grandi rettili

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