lunedì 12 novembre 2012

La "genetica" del contorsionista


Come fa una persona a “raggomitolarsi” in una scatola di appena quarantacinque centimetri? È la domanda che tutti si pongono non appena vedono in azione, in tv o in qualche circo, un contorsionista. La risposta arriva ora da uno studio inglese pubblicato dal quotidiano britannico Times. Il segreto sta nelle caratteristiche genetiche del protagonista, dotato di legamenti più lunghi e più flessibili del normale. Al contrario di quanto ritenuto finora, che considerava invece i contorsionisti delle persone dotate di uno scheletro speciale predisposto ad assumere posizioni inimmaginabili. Ma la scoperta non finisce qui. Perché dallo studio è anche emerso un dato che spiega il motivo per cui sono principalmente le donne a svolgere questo mestiere, mentre l’uomo è in netta minoranza. Ebbene gli scienziati hanno evidenziato un nesso tra gli ormoni femminili, e il collagene che si trova diffuso in tutto il corpo e che costituisce i legamenti. In pratica le sostanze secrete dalle ghiandole delle donne interferiscono con maggiore efficacia con il collagene, rendendolo più flessibile e dilatabile. A questi risultati gli specialisti sono giunti dopo aver sottoposto una contorsionista alla risonanza magnetica. Se n’è occupato Richard Wiseman dell’università dello Hertfordshire che ha utilizzato le apparecchiature dell’ospedale St. Mary’s di Londra, conducendo gli esami prima su se stesso e poi sulla signorina Delia Du Sol. Così ha concluso che i legamenti della contorsionista erano molto più elastici dei suoi. E ha inoltre appurato che gli organi interni della Du Sol si spostano con maggiore facilità senza correre il rischio di rimanere schiacciati dalle vertebre. Lo studio, evidentemente, spiega anche l'agilità della “donna volante” che abbiamo visto spesso in giro per Milano negli ultimi tempi e di cui anche Spigolature s'è occupato: http://gianlucagrossi.blogspot.it/search?q=donna+volante+

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