C'è il gattino
che esce tutte le sere alla stessa ora e va a fare visita alla partner
preferita. E quello che evita appositamente determinate vie per non incontrare
un acerrimo nemico. E c'è il micio che abbandona per qualche ora il comodo
ambiente familiare per infilarsi nella casa del vicino e soffiargli le
crocchette. E' la sorprendente cronaca di "una tranquilla notte di
primavera" di alcuni gatti inglesi, protagonisti di un documentario della
BBC intitolato "La vita segreta dei gatti". Si è sempre saputo che i
felini amano il sopraggiungere delle tenebre e che la loro attività incrementa
proprio con le ore piccole, tuttavia il mondo emerso dallo studio offre molti
nuovi spunti etologici su cui riflettere. «Sono animali molto interessanti
poiché, pur domestici, conservano ancora l'istinto selvaggio che emerge
soprattutto quando i padroni sono a riposo», rivela John Bradshaw, etologo
dell'Università di Bristol, a capo dello studio. Gli fa eco Alan Wilson, del
Royal Veterinary College: «Paradossalmente sappiamo più cose dei felini
selvaggi che non di quelli addomesticati». Cinquanta gli animali coinvolti, ai
quali è stato fissato un collare GPS ad alta sensibilità, in grado di
monitorare ogni spostamento degli animali, prendendo spunto da un precedente
esperimento condotto in Africa sui ghepardi. I test sono durati 24 ore in un
villaggio inglese del Surrey, Shamley Green. In questo modo gli scienziati sono
giunti a elaborare una vera e propria mappa dei tragitti compiuti dai felini,
evidenziando le loro abitudini e scoprendo che ci assomigliano più di quanto
non possiamo immaginare. Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento di Sooty
che per dare sfogo alle sue attitudini bucoliche (provenendo da una stirpe di
gatti campestri), copre ogni notte almeno sette ettari di territorio, imitando
il comportamento dei suoi avi, abituati a vagabondare per boschi e radure.
«Abbiamo sempre trovato curiose le lunghe assenze del nostro gatto», spiega Tom
Townsend-Smith, giovane proprietario di Sooty. «Ora sappiamo perché». O quelle
di Ginger, un gatto giudicato dai proprietari tranquillo e sereno, che di notte
diventa una furia e non perde occasione per azzuffarsi con qualche simile per
il controllo del territorio. «Lo credevo un gatto pacifico e invece ho scoperto
che è sempre pronto a litigare con qualche altro animale per rivendicare il
proprio areale», racconta Janet Williams, la cinquantenne proprietaria di
Ginger. Al di là di casi particolari - come quello di Sooty - si è comunque
visto che i gatti raramente si allontanano dal proprio nido, quasi consci del
fatto che, dopotutto, non c'è nulla di meglio del confortevole divano di casa. Gironzolano
parecchio, ma difficilmente superano i cinquanta metri di distanza dalla dimora
che li ospita; la più affezionata di tutti alle "cure parentali" è
Rosie, gattina di cinque anni che non si allontana mai oltre i quaranta metri
di distanza dalla porta di casa. Mantengono anche una certa abitudinarietà. Ma
confermano la loro predisposizione a muoversi quando fa buio, retaggio
evolutivo che si portano dietro dalla notte dei tempi. «I felini sono animali
che aumentano le loro attività all'imbrunire e soprattutto di notte», ci spiega
Irene Franca, Direttore Sanitario delle Clinica Veterinaria Enpa di Milano.
«Con il buio ritrovano la loro attitudine predatoria, facilitati da un apparato
visivo che gli permette di muoversi anche con pochissima luce».
(Pubblicato su Il Giornale il 15 giugno 2013)
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