venerdì 28 giugno 2013

Le orecchie iposoniche delle talpe


Una comune talpa potrebbe racchiudere tutti i segreti per poter sviluppare un udito straordinario, in grado di captare anche i suoni più impercettibili. È ciò che sostengono alcuni ricercatori israeliani dell’Università di Tel Aviv. Hanno dimostrato che "innestando" un tratto particolare del genoma dell’animale in cavie di laboratorio è possibile creare i presupposti per lo sviluppo di un apparato uditivo che va ben oltre le consuete capacità sensoriali, ed è in grado di contrastare qualunque fenomeno legato alla sordità. A simili considerazioni gli scienziati sono giunti tenendo conto del fatto che il suono non è altro che una rapida successione di compressioni e decompressioni del mezzo in cui si propaga, e che le nostre orecchie, in particolare, sono sensibili solo a un intervallo di frequenza che va da circa 16 a 12 mila cicli per secondo. Secondo i ricercatori, le cui conclusioni sono state pubblicate sul bollettino dell’Università di Tel Aviv e divulgate dal notiziario di Assobiotec–Federchimica, le talpe sono gli unici animali a disporre di un sistema acustico tanto efficiente, specificatamente in grado di percepire i suoni a bassissime frequenze e soprattutto filtranti attraverso il terreno. Questa specie si distingue dalle altre che vivono sottoterra, poiché è l’unica che, anziché farsi guidare dall’olfatto o dal tatto, si avvale totalmente dall’udito: le talpe sono quindi dotate del cosiddetto "orecchio iposonico". Gerard Cohen, a capo dello studio, ha spiegato di essere giunto a questo risultato mappando inizialmente il genoma dell’insettivoro e in seguito individuando il cromosoma specifico coinvolto in suoni la cui frequenza rasenta lo zero. «Per sperimentare un "timone biotech"», ha commentato Cohen, «abbiamo modificato alcune cavie inserendo nel loro DNA un "segmento attivo", in grado di ricevere segnali impercettibili». Le talpe si presentano con occhi completi dal punto di vista strutturale, ma di fatto la loro vista è pessima. Scavano tunnel permanenti e ricavano la massima parte del loro cibo da animali del suolo che vi cadono dentro: larve, coleotteri, ditteri. I tunnel hanno profondità variabili da pochi centimetri a cento centimetri. 

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