Dunque per la fine del mondo dovremo aspettare ancora un po'. Visto che, l'ennesimo studio, confuta la tesi secondo la quale l'apocalisse si dovrebbe verificare nel dicembre del 2012. Ne parla uno scienziato tedesco, dell'australiana Trobe University, Sven Gronemeyer, soffermandosi sul fatto che la transizione alla nuova era auspicata dai Maya, non ha alcuna relazione con la fine di tutte le cose. L'esperto ha decodificato una tavoletta Maya (risalente a circa 1300 anni fa), con impresso il calendario dell'antico popolo sudamericano e le sue tesi sono state discusse in questi giorni presso il sito archeologico di Palenque, nel Messico meridionale. Secondo Gronemeyer l'iscrizione si riferisce al ritorno del misterioso dio Maya, Bolon Yokte, al termine di un periodo di 13.400 anni, riconducibile al 21 dicembre 2012. La tavoletta illustrerebbe il simbolismo del numero 13, giudicato un numero sacro, e conferma la fine di un ciclo lungo 5.125 anni, iniziato nel 3113 a.C., non a caso il 13 agosto. «E' una data importante per i Maya perché concerne il sopraggiungere di una divinità», spiega Gronemeyer, «ma questo non significa assolutamente che avverrà la fine del mondo. Il passaggio di un dio, infatti, non è necessariamente legato a mutamenti per l'umanità. Semmai ha un profondo significato simbolico, in relazione all'ipotetico giorno della creazione». Non è comunque la prima volta che si contesta l'Armageddon previsto per dicembre. A maggio, un gruppo di archeologi americani guidati da William Saturno, ha infatti scoperto una serie di nuovi geroglifici che addirittura ricondurrebbero la fine del fantomatico ciclo Maya a una imprecisata data collocabile fra 7mila anni. E anche in questo caso non avrebbe nulla a che fare con l'apocalisse. Anche Spigolature ha affrontato l'argomento: http://gianlucagrossi.blogspot.it/2011/06/la-fine-del-mondo-che-non-verra.html. Ma se così stanno le cose, quando si potrà realisticamente parlare di fine del mondo? La risposta certa arriva dai fisici dell'Accademia cinese delle scienze che per primi hanno calcolato la data in cui avverrà la fine dell'universo: fra 16,7 miliardi di anni. E la fine della Terra? 16 minuti prima. Gli scienziati parlano di “un lento strappo provocato dall'energia oscura”, vale a dire la forma di energia che rappresenta il motore dell'espansione cosmica e che occupa il 70% di tutto ciò che ci circonda, tale per cui smetteranno di brillare le stelle e ogni forma di vita si sarà estinta... in attesa di un nuovo Big Bang (e di un nuovo singolo di Jovanotti).
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