giovedì 5 maggio 2011

Quasar che?


Deriva da quasi-stellar radio source. È un oggetto astronomico caratterizzato da un grande spostamento verso il rosso (redshift) del suo spettro e da una notevole luminosità. I quasar sono oggetti molto distanti in grado di emettere molta più energia delle normali galassie, sottoforma di onde radio, raggi X e raggi gamma. Per dare un'idea della potenza di un quasar, basti pensare che uno di media intensità, con la sua energia, potrebbe disintegrare la Terra pur trovandosi a molti anni luce di distanza: un quasar sprigiona in un secondo l'energia che una stella come il Sole emette in 100mila anni. I primi studi risalgono agli anni '50. All'inizio gli astronomi li scambiarono per buchi bianchi o corpi composti da antimateria. 3C 273 è uno dei quasar a noi più vicini: espelle un getto di gas ad alta velocità che si protende nel cosmo per 150mila anni luce e risulta più luminoso di 1000 galassie contenenti 100 miliardi di stelle ciascuna. Data l'eccezionale distanza che ci separa da essi, al telescopio appaiono come dei puntini luminosi di aspetto stellare. In realtà presentano caratteristiche nettamente differenti dagli astri tradizionali, per via delle cosiddette “righe spettrali”, che come s'è detto sono notevolmente spostate verso il rosso. Ma cosa consente ai quasar di produrre energia? A questa domanda non è ancora possibile rispondere esaustivamente, ma di certo non si può far riferimento alle tradizionali reazioni nucleari che avvengono a livello stellare. La teoria più accreditata parla della presenza di buchi neri, in grado di produrre radiazioni con una potenza enorme. In ogni caso lo studio dei quasar ci aiuta a comprendere meglio l'origine dell'universo: trovandosi a 13 miliardi di anni da noi, ci offrono, infatti, un'immagine primordiale del cosmo, scaturita subito dopo il Big Bang. È anche per questo che vari autori parlano dei quasar come dell'“infanzia” delle galassie.

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