giovedì 13 ottobre 2011

Alla scoperta dell'uomo delle nevi


Si chiama Tashtagol ed è una cittadina siberiana situata a 3.500 chilometri da Mosca. Qui, secondo lo studioso Igor Burtsev, a capo dell'International Center of Hominology, vivrebbero circa una trentina di cosiddetti uomini delle nevi (che i russi chiamano uomini della foresta) e le prove sarebbero rappresentate in particolare da un pelo bianco della lunghezza di sette centimetri e dalle impronte trovate nei boschi vicino alla perduta località. Il segnale più emblematico dell’esistenza dell’abominevole uomo scimmia, sottolinea ancora Burtsev, sarebbe rappresentato dalle orme, poiché le impronte delle dita sono molto larghe e con capillari in rilievo, prova certa dell’appartenenza a un ominide. Numerose le repliche che contraddicono questa tesi. Reinhold Messner ha, per esempio, ipotizzato che lo yeti non sia altro che l'orso delle nevi. Nella sua disamina spiega che i tibetani chiamano questo orso chemo, ed è descritto come lo yeti: irsuto, puzzolente, dalle impronte umane. L'orso è in mostra allo zoo di Lhasa. Anche il Dalai Lama è di questo avviso: "Yeti e chemo sono la stessa creatura: non capisco cosa s'immaginino gli occidentali pensando allo yeti".

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