Torna a tremare la terra in Italia. Una scossa di 5,8 gradi di magnitudo è stata registrata in Emilia, dove si contano già otto vittime. L'epicentro del nuovo sisma si trova in corrispondenza di Mirandola, Cavezzo e Medolla, piccoli centri del modenese. «Qui la situazione è gravissima», hanno commentato i sindaci dei rispettivi comuni. A San Felice sul Panaro è crollata la torre del'Orologio e anche varie fabbriche ed edifici. Il sisma ha coinvolto gran parte del nord, avendo raggiunto Milano, Aosta, Torino, e addirittura alcune aree austriache. (Mentre scrivo questo articolo il lampadario balla ancora, è la scossa delle 12.56). Ora del terremoto, le nove di mattina: molte persone in preda al panico, negli uffici milanesi e bolognesi, sono corsi in strada preoccupati da eventuali crolli. A Milano, il Pirellone, sede della Regione Lombardia, è stato fatto evacuare. A Padova sono state fatte evacuare le strutture universitarie. I treni sulla Bologna-Milano hanno ricevuto l'ordine di rallentare e non superare i cento chilometri all'ora. Nessun disagio, invece, per ciò che riguarda i voli. E così a pochi giorni di distanza dal terremoto del 20 maggio, con epicentro nei pressi di Sant'Agostino ferrarese, la terra ha ripreso a tremare. L'evento s'è fatto sentire anche a Sant'Agostino, benché non ci siano state vittime, né crolli particolarmente insidiosi: «Per il momento non abbiamo segnalazioni di feriti o vittime», ha assicurato il primo cittadino Fabrizio Toselli. Ma cosa sta accadendo? Perché continuano a verificarsi terremoti? Senza dover ricorrere alla fantascienza Maya e a Red Ronnie, come dicevano il 21 maggio su Spigolature, si sta assistendo a un fenomeno geologico tale per cui gli Appennini stanno spingendosi sotto la pianura padana, innescando squilibri “energetici” di natura litologica, che poi vengono sprigionati attraverso i movimenti tellurici. Una situazione che pare non ancora risolta. Il sismologo del CNR Alberto Marcellini dice, infatti, che «bisogna attendere nuove scosse. Questo è un terremoto che dà origine a molte scosse. È abbastanza normale in molte parti del centro Italia». L’Italia, di fatto, è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua particolare posizione geografica, in corrispondenza della zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica. La sismicità più elevata si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la dorsale appenninica (Val di Magra, Mugello, Val Tiberina, Val Nerina, Aquilano, Fucino, Valle del Liri, Beneventano, Irpinia), in Calabria e Sicilia e in alcune aree settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. Solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici. In ogni caso, in questo periodo, risulterebbe particolarmente suscettibile la zona emiliana, notoriamente lontana da fenomeni sismici di rilievo. Secondo il parere di
alcuni sismologi i continui eventi tellurici potrebbero far pensare
alla rottura di una nuova faglia. In tal caso, il sismologo Alessandro Amato, sostiene che potrebbero esserci altri terremoti di
forte intensità. «La struttura responsabile del terremoto di oggi
nel modenese», dice Amato dell'Ingv, «è la struttura complessa del
tratto settentrionale dell'Appennino, nel quale la catena montuosa
prosegue sotto la Pianura Padana. La struttura è la stessa legata al
sisma del 20 maggio, ma probabilmente avvenuta su una faglia
adiacente. Non si tratta quindi una replica in senso stretto». Sul problema è intervenuto anche il presidente Napolitano che in visita a Udine ha espresso «grande solidarietà» alle popolazioni colpite dal sisma. Napolitano ha anche annunciato che «il presidente della regione Emilia Romagna e il presidente del Consiglio si rivolgeranno alle popolazioni attraverso le televisioni per testimoniare un impegno forte di assistenza, di vicinanza e di ricostruzione». Intanto, però, la Protezione civile dirama un comunicato che illustra il comportamento da osservare in caso di scosse sismiche...
Prima del terremoto
• Informati sulla classificazione
sismica del comune in cui risiedi.
Devi sapere quali norme adottare per le
costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in
caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su
come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della
luce.
Tali impianti potrebbero subire danni
durante il terremoto
• Evita di tenere gli oggetti pesanti
su mensole e scaffali particolarmente alti.
Fissa al muro gli arredi più pesanti
perché potrebbero caderti addosso
• Tieni in casa una cassetta di
pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore
ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono
riposti
• A scuola o sul luogo di lavoro
informati se è stato predisposto un piano di emergenza.
Perché seguendo le istruzioni puoi
collaborare alla gestione dell’emergenza
Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo
nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più
spessi) o sotto una trave.
Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo.
E’ pericoloso stare vicino ai mobili,
oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e
non usare l’ascensore.
Talvolta le scale sono la parte più
debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di
uscire
• Se sei in auto, non sostare in
prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.
Potrebbero lesionarsi o crollare o
essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da
costruzioni e linee elettriche.
Potrebbero crollare
• Stai lontano da impianti
industriali e linee elettriche.
E’ possibile che si verifichino
incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e
dalle spiagge marine.
Si possono verificare onde di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare
e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza
comunale.
Bisogna evitare di avvicinarsi ai
pericoli
• Evita di usare il telefono e
l’automobile.
E’ necessario lasciare le linee
telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi
Dopo il terremoto
• Assicurati dello stato di salute
delle persone attorno a te.
Così aiuti chi si trova in difficoltà
ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone
ferite gravemente.
Potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le
scarpe.
In strada potresti ferirti con vetri
rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto,
lontano da edifici e da strutture pericolanti.
Potrebbero caderti addosso
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