martedì 29 maggio 2012

Terremoto, che fare?


Torna a tremare la terra in Italia. Una scossa di 5,8 gradi di magnitudo è stata registrata in Emilia, dove si contano già otto vittime. L'epicentro del nuovo sisma si trova in corrispondenza di Mirandola, Cavezzo e Medolla, piccoli centri del modenese. «Qui la situazione è gravissima», hanno commentato i sindaci dei rispettivi comuni. A San Felice sul Panaro è crollata la torre del'Orologio e anche varie fabbriche ed edifici. Il sisma ha coinvolto gran parte del nord, avendo raggiunto Milano, Aosta, Torino, e addirittura alcune aree austriache. (Mentre scrivo questo articolo il lampadario balla ancora, è la scossa delle 12.56). Ora del terremoto, le nove di mattina: molte persone in preda al panico, negli uffici milanesi e bolognesi, sono corsi in strada preoccupati da eventuali crolli. A Milano, il Pirellone, sede della Regione Lombardia, è stato fatto evacuare. A Padova sono state fatte evacuare le strutture universitarie. I treni sulla Bologna-Milano hanno ricevuto l'ordine di rallentare e non superare i cento chilometri all'ora. Nessun disagio, invece, per ciò che riguarda i voli. E così a pochi giorni di distanza dal terremoto del 20 maggio, con epicentro nei pressi di Sant'Agostino ferrarese, la terra ha ripreso a tremare. L'evento s'è fatto sentire anche a Sant'Agostino, benché non ci siano state vittime, né crolli particolarmente insidiosi: «Per il momento non abbiamo segnalazioni di feriti o vittime», ha assicurato il primo cittadino Fabrizio Toselli. Ma cosa sta accadendo? Perché continuano a verificarsi terremoti? Senza dover ricorrere alla fantascienza Maya e a Red Ronnie, come dicevano il 21 maggio su Spigolature, si sta assistendo a un fenomeno geologico tale per cui gli Appennini stanno spingendosi sotto la pianura padana, innescando squilibri “energetici” di natura litologica, che poi vengono sprigionati attraverso i movimenti tellurici. Una situazione che pare non ancora risolta. Il sismologo del CNR Alberto Marcellini dice, infatti, che «bisogna attendere nuove scosse. Questo è un terremoto che dà origine a molte scosse. È abbastanza normale in molte parti del centro Italia». L’Italia, di fatto, è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua particolare posizione geografica, in corrispondenza della zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica. La sismicità più elevata si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la dorsale appenninica (Val di Magra, Mugello, Val Tiberina, Val Nerina, Aquilano, Fucino, Valle del Liri, Beneventano, Irpinia), in Calabria e Sicilia e in alcune aree settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. Solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici. In ogni caso, in questo periodo, risulterebbe particolarmente suscettibile la zona emiliana, notoriamente lontana da fenomeni sismici di rilievo. Secondo il parere di alcuni sismologi i continui eventi tellurici potrebbero far pensare alla rottura di una nuova faglia. In tal caso, il sismologo Alessandro Amato, sostiene che potrebbero esserci altri terremoti di forte intensità. «La struttura responsabile del terremoto di oggi nel modenese», dice Amato dell'Ingv, «è la struttura complessa del tratto settentrionale dell'Appennino, nel quale la catena montuosa prosegue sotto la Pianura Padana. La struttura è la stessa legata al sisma del 20 maggio, ma probabilmente avvenuta su una faglia adiacente. Non si tratta quindi una replica in senso stretto». Sul problema è intervenuto anche il presidente Napolitano che in visita a Udine ha espresso «grande solidarietà» alle popolazioni colpite dal sisma. Napolitano ha anche annunciato che «il presidente della regione Emilia Romagna e il presidente del Consiglio si rivolgeranno alle popolazioni attraverso le televisioni per testimoniare un impegno forte di assistenza, di vicinanza e di ricostruzione». Intanto, però, la Protezione civile dirama un comunicato che illustra il comportamento da osservare in caso di scosse sismiche...


COME COMPORTARSI IN CASO DI TERREMOTO:

Prima del terremoto

• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.

Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza

• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.

Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto

• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti.

Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso

• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti

• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.

Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza

Durante il terremoto

• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.

Ti può proteggere da eventuali crolli

• Riparati sotto un tavolo.

E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso

• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.

Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire

• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.

Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami

• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.

Potrebbero crollare

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche.

E’ possibile che si verifichino incidenti

• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.

Si possono verificare onde di tsunami

• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.

Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli

• Evita di usare il telefono e l’automobile.

E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi

Dopo il terremoto

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te.

Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso

• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.

Potresti aggravare le loro condizioni

• Esci con prudenza indossando le scarpe.

In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci

• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.

Potrebbero caderti addosso

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