mercoledì 7 settembre 2011

TERREMOTI VIRTUALI


Gli importanti eventi sismici che hanno contraddistinto il mondo negli ultimi tempi, in primis il terremoto giapponese dell'11 marzo 2011, portano ancora una volta a riflettere sull'importanza dell'elaborazione di progetti e strutture che possano proteggere l'uomo dalle scosse telluriche. Considerato che nelle condizioni attuali non siamo ancora in grado di prevedere con certezza un fenomeno sismico, resta solo un modo per difendersi dai capricci della geosfera: costruire case capaci di sopportare anche i movimenti tellurici più potenti. A questo scopo, il 18 maggio, presso il Laboratorio di Eucentre - Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica, con sede a Pavia - è avvenuto un importante esperimento, su una casa di tre piani (alta circa dieci metri), interamente realizzata in legno. L'edificio, montato sulla tavola vibrante per test sismologici più potente d'Europa, è stato sottoposto a una scossa sismica superiore a quella che ha devastato L'Aquila nel 2009. Ma non è alla magnitudo che si deve fare riferimento per esperimenti di questo tipo, bensì alla forza che si sprigiona su un certo edificio sottoforma di oscillazioni orizzontali, durante il terremoto abruzzese pari a 0,65 grammi. Prima di arrivare alla scossa più elevata sono state fatte varie prove per calibrare adeguatamente parametri come la rigidezza dei materiali e la distribuzione delle masse. In seguito, il test, il primo in Italia di simile portata, ha provato la resistenza della costruzione, consentendo agli studiosi di comprendere importanti dinamiche legate all'elasticità del legno, in relazione alle sollecitazioni provocate dalle onde sismiche. «I test antisismici hanno evidenziato le notevoli capacità della struttura portante di sostenere accelerazioni orizzontali simili a quelle dei terremoti più intensi», ha spiegato Alberto Pavese, direttore di TREES Lab, il laboratorio per la simulazione sismica di Eucentre. La struttura pavese, sorta nel 2003, offre anche l'opportunità di partecipare a seminari di approfondimento per la progettazione degli edifici situati in aree sismiche. Ha, inoltre, contribuito alla nascita della Fondazione Global Earthquake Model (GEM), avente come obiettivo lo sviluppo di standard e strumenti per il calcolo del rischio sismico a livello mondiale. Collabora con oltre cento organizzazioni sparse per il mondo ed è rappresentata da più di cento ricercatori e docenti. La tavola vibrante il suo fiore all'occhiello: «Disporre di uno strumento capace di simulare violente scosse sismiche è essenziale per testare l’efficacia di nuove tecniche costruttive e migliorare la capacità di progettazione degli edifici in chiave antisismica», ci spiega Gian Michele Calvi, professore di ingegneria sismica alla Scuola Superiore Universitaria IUSS di Pavia e direttore di Eucentre. «In un’ottica di riduzione dell’impatto dei terremoti, è importante non solo che gli edifici resistano alle scosse ma che mantengano anche la loro funzionalità: dopo un sisma è essenziale ad esempio che gli ospedali funzionino e che energia elettrica, acqua e fognature subiscano solo brevi interruzioni». Progetti per il futuro? «Il prossimo autunno gli stessi test saranno ripetuti sullo stesso edificio completato con impianti, serramenti, pavimenti e rivestimenti», chiude Pavese. «Lo scopo è di investigare la capacità del sistema di proteggere parti non strutturali il cui collasso potrebbe essere rilevante per il possibile riutilizzo o la riparazione post sisma».

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