Finito il timore della fine del mondo programmato per il 2012, si riaffaccia lo spauracchio dell'apocalisse per il 2013. Più serio questa volta, poiché è coinvolta anche la NASA. Ma attenzione a non fare confusione. Vediamo esattamente cosa sta succedendo... Tempeste solari, spauracchio 2013
Pubblicato su Lettera43:
Non
si è ancora placato il rumore provocato dal vaticinio Maya, che già si torna a
parlare di fine del mondo. Se poi è un organo come la NASA a prendere la parola, le
antenne dell’immaginario collettivo non possono fare a meno di tornare a
vibrare con intensità. Cosa sta succedendo di nuovo? Questa volta le attenzioni
sono rivolte al Sole che, come è noto, con periodicità undecennale, cambia la
sua attività: lo prova la ciclicità delle cosiddette macchie solari - luoghi di
intensa attività magnetica - che appaiono e scompaiono sulla superficie della
stella, confermando dinamiche fisiche non ancora del tutto chiare, che l’uomo
tiene sotto controllo dal 1750. Ebbene, secondo gli esperti dell’ente
americano, nel corso della primavera del 2013, il cuore pulsante del Sistema
solare raggiungerà il suo picco di attività, interferendo con le numerose
apparecchiature tecnologiche che caratterizzano il genere umano, e delle quali,
ormai, non si può più fare a meno. Rischiano gli astronauti in orbita, i
satelliti, i sistemi GPS, le centrali idroelettriche, le apparecchiature che
consentono l’estrazione del petrolio...
A
dire il vero s’è già sentito parlare di tempeste magnetiche in grado di
provocare danni al pianeta: basta ricordare l’evento del 1989, in Quebec, Canada,
che provocò l’annientamento dei trasformatori energetici, con gravi
ripercussioni su tutto il territorio; e la gigantesca aurora boreale del 1859
che, in piena notte, rischiarò gran parte dei territori americani compresi fra
il Polo Nord e la Florida ,
mandando in crisi i sistemi telegrafici di Europa e Nord America. Un altro
evento eccezionale si verificò nel 774, e causò un aumento sproporzionale di
C14 nell’atmosfera. Ma a quei tempi, soprattutto nel Diciannovesimo secolo e
prima dell’anno Mille, non eravamo così interconnessi e dipendenti dalle varie
forme di energia: oggi il sistema uomo-ambiente è molto più delicato e
suscettibile alle bizzarrie della natura.
La
tempesta prevista per quest’anno sta suscitando un clamore più acceso del
solito, anche perché si sono messi in gioco professori di livello come Daniel
Baker, dell’Università del Colorado e Mike Hapgood, studioso di Oxford e consulente
del governo sulla meteorologia spaziale; e perché vari media, all’indomani
della pubblicazione di uno studio sul New Scientist, hanno calcato la mano con
titolazioni eloquenti del tipo, “potente tempesta solare spegnerà gli USA per
mesi”. Cosa c’è di vero in tutto ciò?
Il
rischio viene ricondotto a gigantesche emissioni di gas ionizzato che verrebbero
espulse ad alta velocità dalla corona solare: attraversando 150 milioni di chilometri
in due o tre giorni. Queste particelle – perlopiù costituite da raggi x e onde
radio – potrebbero, in effetti, mandare in tilt i chip di computer e satelliti
e a mo’ di una radiazione nucleare a bassa energia provocare danni alla salute
dell’uomo. “Il fenomeno potrebbe peraltro interferire con i fili di alluminio e
rame che determinano il regolare funzionamento della rete elettrica”, dice
Hapgood. “A livello atmosferico ci possono essere complicazioni legate ai segnali
radio e i sistemi GPS potrebbero andare fuori uso per un paio di giorni”.
Tuttavia
va considerato che l’uomo, grazie a strumenti hitech che orbitano intorno alla
Terra (come GOES e POES) e aerei specializzati è costantemente aggiornato sulle
condizioni solari. Si avrebbe, perciò, la possibilità di correre ai ripari
prima che sia troppo tardi. I più pessimisti pensano che durante la primavera
del 2013 la Terra
sprofonderà in un nuovo Medioevo, ma non ci sono reali presupposti per pensare
che questo dato sia attendibile. Meglio attenersi alle voci degli esperti,
tenendo a bada la fantasia e le manie catastrofistiche. Hapgood dice che una
forte tempesta solare potrebbe creare diffusi blackout e che è giusto
considerare il pericolo, ma non allarmarsi in modo esagerato. “Non occorre sollevare
il panico, ma le analisi fatte finora sono corrette ed equilibrate”, ha
rivelato recentemente a un tabloid britannico. “Continuerò a studiare il Sole
per capire come si comporterà nei prossimi mesi, considerando che le tempeste
solari sono fenomeni naturali che potrebbero avere enormi ripercussioni sul PIL
di una nazione”.
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