L'immagine del reperto |
Una notizia diramata dalla CNN porta ancora una volta gli amanti dell'impossibile (e delle bufale) a credere che gli UFO siano tra noi. Il riferimento è a due misteriosi oggetti ritrovati sui fondali del Mar Baltico. Peter Lindberg, fondatore dell'Ocean Explorer, società specializzata nel recupero di relitti sottomarini, racconta di un primo oggetto individuato a 80 metri di profondità, di forma cilindrica, con un diametro di 60 metri, con una specie di lunga coda. L'oggetto è stato identificato tramite l'impiego di sonar. Poco più in là, a circa 200 metri di distanza, ne è stato identificato un altro simile. Nessuno per il momento è in grado di spiegare di cosa si tratti, ma gli scienziati pensano che entrambi i ritrovamenti possano essere ricondotti ai resti di una nave. «Svolgo questo lavoro da quasi 20 anni, ho visto parecchi relitti sul fondo marino e nessuno è come questo», dice Lindberg. «Però non sapremo niente di certo finché non scenderemo laggiù». Una missione che, però, non farà facile per via degli alti costi, e dell'impraticabilità della zona. Il responsabile archeologico del Museo marittimo di Stoccolma, Andreas Olsson, ammette di essere incuriosito dall’unica foto diffusa finora dall’Ocean Explorer e che mostra il disco posato sul fondo del Baltico. Tra le varie ipotesi, avanza anche quella relativa a una costruzione megalitica come Stonehenge, edificata dai nostri antenati migliaia di anni fa e poi sprofondata nelle acque del mare. Ma prima di tutto, dice Olsson, bisogna verificare l’affidabilità dell’immagine. «Potrebbe essere di tutto, magari una formazione geologica naturale oppure qualcos’altro. Tutto dipende dalle circostanze in cui la foto è stata scattata: le condizioni delle onde del mare, la temperatura, la profondità della strumentazione possono condizionare i risultati del sonar e quindi l’immagine finale», afferma l’archeologo svedese.
Il video della CNN:
Nessun commento:
Posta un commento