Manca poco al primo lancio di Vega, il nuovo lanciatore europeo sviluppato dall'ESA (Agenzia Spaziale Europea), per trasferire in orbita bassa (700 km) satelliti fino a 1500 Kg, finalizzati alla ricerca scientifica, all'osservazione della Terra e al monitoraggio ambientale: il lancio, se tutto andrà come previsto, avverrà il 13 febbraio. Completerà la famiglia di lanciatori europei: affiancherà, dunque, l’Ariane 5, un lanciatore per satelliti fino a 10 tonnellate, e i lanciatori Soyuz, che coprono satelliti di massa intermedia. Tutti i lanciatori europei saranno lanciati dallo spazio-porto dell’ESA a Kourou, nella Guyana Francese. Punti di forza commerciali di Vega saranno la flessibilità nelle missioni e i costi contenuti che rendono accessibile lo spazio anche a strutture che prima non avrebbero potuto affrontarne i costi: università e centri di ricerca. Vega è un esempio dell’applicazione di tecnologie innovative frutto dell'attività di leadership in ambito aerospaziale come Avio, azienda nata dagli studi dei suoi ingegneri dello stabilimento di Colleferro (Roma) negli anni Novanta. Il Gruppo, tramite la società ELV, costituita nel 2000 con l’Agenzia Spaziale Italiana proprio per gestire il nuovo programma, è prime contractor del lanciatore e coordina 40 aziende di 12 paesi europei. Avio, leader europea per la propulsione spaziale a solido, acquisisce quindi dall’Europa un ruolo da sistemista e permette all’Italia di diventare uno dei 6 paesi al mondo in grado di realizzare un lanciatore completo: la produzione di Vega è realizzata per il 65% nel nostro Paese, all’interno degli stabilimenti del Gruppo a Colleferro (Roma). «Con Vega l’Italia entra nel ristrettissimo club dei Paesi in grado di accedere allo spazio con proprie tecnologie», dice Francesco Caio, amministratore delegato di Avio. «Negli ultimi otto anni, il gruppo ha sviluppato un lanciatore fortemente innovativo: il primo interamente in fibra di carbonio, con controlli digitali avanzati e una grande flessibilità di configurazione per mettere in orbita satelliti di diverse dimensioni e funzionalità». Oggi Vega è sulla rampa di lancio della base di Kourou, e nei prossimi giorni verrà preso in carico dall’ESA per il suo primo volo di test e qualifica. Si chiude così con successo la prima fase di sviluppo e progettazione, e se ne apre un’altra dove, come per ogni nuovo lanciatore, la messa a punto del vettore e dei sistemi di terra saranno completati solo grazie ai test delle prime missioni. Da non dimenticare, infatti, che secondo i dati NASA e IASS il tasso di successo del primo volo di qualifica per nuovi lanciatori è del 60% circa.
Vega |
Vega va idealmente ad affiancare l'azione del ben noto Ariane 5, il lanciatore sviluppato e costruito dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla EADS SPACE Transportation, il contrattista principale nonché capofila di molti sub appaltatori. Può essere considerato l'evoluzione del razzo Ariane 4, sebbene non vi derivi direttamente. Lo sviluppo del lanciatore è durato dieci anni ed è costato 7 miliardi di euro. L'ESA sviluppa l'Ariane 5 come lanciatore per il mini shuttle europeo Hermes, ma quando il progetto dell'Hermes viene accantonato si decide di trasformare il lanciatore in un razzo prettamente commerciale. L'utilizzo primario del Ariane 5 è il posizionamento in orbita geostazionaria dei satelliti. Due satelliti possono essere caricati utilizzando il caricatore Sylda (da SYstème de Lancement Double Ariane). Si possono caricare anche tre satelliti, se di peso e dimensioni abbastanza ridotte. Fino a otto carichi secondari possono essere trasportati, principalmente piccoli carichi con esperimenti o microsatelliti che vengono caricati con il caricatore ASAP (Ariane Structure for Auxiliary Payloads). Le operazioni di lancio e di marketing sono gestite dalla Arianespace,
una sussidiaria dell'ESA che utilizza come base di lancio il Centre
Spatial Guyanais a Kourou nella Guiana Francese.
Ariane 5 |
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