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Per quanto
originale possa sembrare, basta semplicemente scrivere una mail per avere tutte
le informazioni che si vogliono e procedere, quindi, con "l'affitto"
di un gregge più o meno nutrito di capre, per poi "rasare a zero" il
prato di qualunque giardino, parco o ranch. Un'idea perfettamente in linea con
i migliori dettami ecosostenibili che sta prendendo sempre più piede in USA,
Canada e Australia per svariati motivi: le capre assolvono perfettamente il
compito di tosaerba, non inquinano e permettono di risparmiare. E' sufficiente
segnalare ai tecnici dell'impresa selezionata alcuni dettagli - come la
grandezza del campo che s'intende far lavorare ai caprini e il tipo di
vegetazione che contraddistingue l'area interessata dall'intervento - e il gioco
è fatto. In ventiquattro ore i responsabili della ragione sociale intervengono
per risolvere ogni richiesta. Perfino Google s'è affidato a duecento capre per
falciare il prato che circonda il campus di Moutain View, in California,
minacciato dagli incendi.
In Italia il
noleggio delle capre è poco noto, ma esistono realtà come l'Azienda Agricola La
Penisola, nei dintorni di Siena, che già da un paio di anni offre questa
alternativa all'utilizzo dei tagliaerba tradizionali. Qui il servizio è rivolto
anche a piccoli privati ed è addirittura possibile noleggiare una sola capra. "Negli
ultimi anni siamo riusciti a creare una rete di squadre di capre addestrate che
lavorano presso altre aziende, nei boschi, sugli argini dei fiumi e sui terreni
incolti", dice Nora Kravis, responsabile dell'azienda senese. "Ma non
è tutto rosa e fiori. Dobbiamo, infatti, fare i conti con il problema del lupo,
che assale i nostri animali, anche in presenza di cani pastori, e
l'indifferenza degli enti pubblici". Concettualmente simile l'operazione
svoltasi a Torino, nel 2008, con l'"assunzione" da parte
dell'Amministrazione di settecento pecore per ripulire i parchi di mezza città.
Rent-A-Ruminant
nasce, invece, dalla lungimiranza di Tammy Dunakin, ingegnoso statunitense di
Vashon Island, sobborgo di Seattle, nello Stato di Washington; che attraverso
il suo sito (www.rentalruminant.com) si mette altresì a disposizione di chi
desidera avere qualche ragguaglio in più in merito ai primi passi da compiere
per avviare un fidato "noleggio di capre". Dunakin ha iniziato nel
2004 con dieci pecore e un cane pastore. "Non è stato facile",
rivela, "tenuto conto del fatto che sono dovuto partire completamente da
zero, spesso rischiando di compiere dei passi falsi". Oggi la sua proposta
ha, però, ottenuto un grande successo. Sono specialmente i campus universitari,
particolarmente attenti al fattore ambientale, a ingaggiarlo: Dunakin dispone un
centinaio di animali, seguiti quotidianamente da veterinari esperti. La sua
"casa" contribuisce, inoltre, alla salvaguardia delle specie
domestiche: è, infatti, aperta anche alle capre che - destinate
all'abbattimento, perché non più in grado di pascolare regolarmente - finiscono
per iniziare una seconda vita fra i giardini delle università e delle famiglie americane.
Ma com'è assolto concretamente il servizio?
"Nel
momento in cui stabiliamo la proprietà sulla quale intervenire, compiamo un
primo sopralluogo per indagare la qualità delle piante presenti, per non
correre il rischio di avere a che fare con specie tossiche", dice Dunakin.
"Poi cintiamo l'area, per evitare il contatto con altri animali e per impedire
alle capre di uscire dal 'seminato'. Infine liberiamo i caprini, che portano a
compimento il lavoro". Sessanta capre sono in grado di tagliare circa
10mila metri quadrati di terreno in tre, cinque giorni. I costi? Sicuramente
più bassi di quelli necessari a sostenere operazioni simili, seguendo le
procedure standard, che non concernano solo il taglio dell'erba, ma anche lo
smaltimento del fieno, la compilazione di determinati permessi, e varie
operazioni manuali. In media, per un trattamento "classico", con un
coinvolgimento di cento capi, si spendono 170 euro al giorno.
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