Ecco alcuni stratagemmi per risparmiare sulla bolletta del gas, con un occhio rivolto all'ambiente: Riscaldamento, guida al risparmio
Pubblicato su Lettera43:
Stanotte
la temperatura nel milanese ha toccato i - 4°C. Colpa di un'ondata di freddo
proveniente dai Paesi del nord. Niente di veramente anormale, se si pensa che
siamo oltre la metà di dicembre e che periodicamente, per risapute dinamiche
meteorologiche, le temperature in inverno fanno davvero sbattere i denti. C'è,
però, un particolare che spesso trascuriamo: quando sentiamo il gelo
attanagliarci le ossa, tendiamo a far partire a tutto gas i nostri impianti di
riscaldamento, dimenticandoci che consumiamo tantissimo e inquiniamo
pesantemente l'ambiente. Le spese per stare al caldo costituiscono circa il 60%
dei costi energetici di una famiglia. Eppure basterebbe davvero poco per
rimediare alla situazione, considerando che la temperatura esterna ideale per i
nostri corpi non è di 20-21°C - quella tipicamente registrata negli appartamenti
italiani - ma 18°C: deriva dalla media fra la temperatura che dovrebbe esserci
in soggiorno (19°C) e quella delle camere (17°C).
Bastano,
infatti, pochissimi gradi di differenza per vedere la bolletta ridimensionata e
l'ambiente circostante un po’ meno inquinato. Per essere precisi è sufficiente
un solo grado centigrado in meno per ottenere un risparmio energetico del 7%. Chi
possiede un termostato può regolarlo a proprio piacere, ma è bene che non
superi il limite dei 20°C. Un occhio di riguardo va ai termosifoni. E'
necessario non coprirli con tende, tessuti, mobili, e conviene che non
risiedano ai piedi delle finestre, dove si ha un'alta dispersione di calore. E
quando si desidera arieggiare i locali? Il suggerimento è compiere quest'azione
creando delle correnti d'aria, che permettono una rapida
"riossigenazione" dell'ambiente, senza raffreddare i muri e
interferire con tutto il calore accumulato: una corrente minima (1-2 km/h)
ricambia completamente l'aria in due, tre minuti.
A
volte, però, siamo ingannati dall'umidità. Se è troppo bassa significa che
l'aria è eccessivamente secca: in questi casi percepiamo di più la sensazione
di freddo e respiriamo polveri in eccesso, con ripercussioni negative sul
nostro sistema immunitario e l'insorgenza di disturbi come il mal di testa e le
allergie. L'umidità ideale dovrebbe essere compresa fra il 50 e il 60%.
Altro
aspetto sul quale soffermarsi riguarda il cattivo isolamento, con il calore che
può disperdersi se non teniamo ben tappate le finestre o lasciamo intatti gli
spifferi. Occorre quindi controllare con attenzione gli usci e le guarnizioni
di ogni collegamento con l'esterno, per assicurarci che non entri aria fredda,
mandando in fumo tutti i nostri propositi di creare un clima caldo e
accogliente. Con un ragionato isolamento termico-acustico - considerando un
appartamento di cento metri quadrati - è possibile stimare un risparmio del
51,6% dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica. Per intenderci, se riscaldare
un trilocale ci costa annualmente 637 euro, si arriverebbe a spenderne 292. Piccoli
accorgimenti concernano l'installazione di doppi vetri alle finestre, pannelli
di sughero o cartongesso alle pareti, l'abbassamento delle tapparelle con il
sopraggiungere della sera.
Si
tende, infine, a trascurare la manutenzione della caldaia, ma anche in questo
caso, osservando alcune regole basilari, si potrebbe risparmiare un buon 10% sulla
bolletta. Una caldaia pulita non è solo una prerogativa per la sicurezza, ma
anche per il suo corretto rendimento, strettamente legato al dispendio
energetico. Settembre è il mese ideale per intervenire, con i tecnici più
disponibili e i pezzi di ricambio più facili da reperire. E se si è ancora in
pista per acquistarne una, il consiglio degli esperti è quello di valutare una
caldaia a condensazione che, benché più costosa delle altre, è in grado di
sfruttare anche i gas di scarico per un rendimento del 30% superiore alle
caldaie tradizionali.
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