Recentemente ha destato
stupore la notizia divulgata da un neurologo di Harvard, Eben
Alexander, relativa all'esistenza dell'aldilà: lo scienziato dice di
poterlo provare, essendo stato per sette giorni in coma, e avendo
visitato un mondo “incommensurabilmente più alto delle nuvole,
popolato di esseri scintillanti e trasparenti”. Ma cosa c'è di
vero in tutto ciò?
Una fonte luminosa in
fondo a un tunnel, la sensazione di distaccarsi dal proprio corpo e
poter osservare i medici dall’alto che tentano di salvarci la vita,
rivivere come in un film la propria esistenza dalla nascita: sono
tutte esperienze che, molti tra coloro che hanno provato il dramma
del coma e che si sono risvegliati, dicono di aver vissuto. Ma la
scienza cosa dice? Secondo Susan Blackmore della University of
Bristol e Harvey Irwin della University of New South Wales si tratta
di semplici condizioni mentali dovute al fatto che nei momenti di
stress estremo (quali il momento del trapasso), il cervello produce
grandi quantità di endorfine, che predisporrebbero a una sorta di
‘sogni euforici’, e che anche chi non si trova in bilico tra la
vita e la morte può provare; a tal proposito Blackmore ritiene che
addirittura il 20% della popolazione avrebbe avuto la sensazione di
uscire dal proprio corpo semplicemente concedendosi una pennichella.
Analogamente è possibile vivere le stesse sensazioni di chi dice di
essere ‘ritornato alla vita’ nel corso di attacchi di emicrania,
convulsioni epilettiche, assunzioni di droghe e sedute di
meditazione. In Australia i due studiosi hanno condotto esperimenti
su gruppi di pazienti che affermano di aver avuto una OBE (Out of
body experience, ovvero esperienza fuori dal proprio corpo), e hanno
scoperto che nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di
persone che più facilmente delle altre possono andare incontro a
fenomeni di natura allucinatoria. Il tunnel luminoso altro non
sarebbe che la conseguenza di uno scollegamento tra la retina e la
corteccia visiva: in questo caso si vede comparire davanti a sé un
punto luminoso che progressivamente si ingigantisce fino a costituire
un tipico tunnel. Infine per ciò che riguarda la sensazione di poter
rivivere la propria vita gli scienziati spiegano che ciò è dovuto
al fatto che in determinate condizioni il cervello riaccende zone
nascoste della memoria, esattamente come accade in molti attacchi di
epilessia.
2 commenti:
oddio che banalità.
ma quale mistero svelato!
Prima informatevi DAVVERO con chi riesce ad avere out of body experience praticamente a comando, e poi NE RIPARLIAMO... non sono allucinazioni, sono centiania le testimonianze di persone nei forums, che hanno studiato l'OBE e sono COSCIENTI e possono andare dove vogliono, non un punto luce o immaginazione o sogno.. razza di idioti ignoranti.
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