Allarme stalking in Italia. Secondo l’Osservatorio Nazionale sullo Stalking un italiano su cinque è soggetto a molestie da parte di erotomani, corteggiatori folli, cascamorti pericolosi. Il dato è confermato anche dal Centro antipedinamento di Roma: solamente nella capitale si denuncia che il 21 percento della popolazione è vittima, almeno una volta nella vita, di stalking. Sono soprattutto le donne a rimetterci: nell’82 percento dei casi il fenomeno riguarda il gentil sesso. D’altra parte sono specialmente gli uomini ad attaccare le donne: ciò avviene nell’87 percento dei casi. Ma cosa significa esattamente essere vittima di azioni di stalking? “Si parla di stalking solo quando sono in evidenza una serie di comportamenti ripetuti ed intrusivi di sorveglianza, alla ricerca di un contatto e di comunicazione nei confronti di una vittima che risulta infastidita e/o preoccupata da tali attenzioni o comportamenti – ammettono gli esperti. Secondo gli scienziati le minacce corrono principalmente via web, tramite mail, o tramite telefono. In alternativa possono anche subentrare pedinamenti e provocazioni verbali, consegna di mazzi di fiori non graditi e sorveglianza sotto casa. Non sono espedienti da sottovalutare: soprattutto alla luce del fatto che, nel 10 percento dei casi, dietro a un omicidio, almeno in Italia, si cela lo spettro di una molestia perseguita per tanto, troppo tempo. Gli studiosi dicono che i cosiddetti ‘molestatori insistenti’ sono individui che soffrono di difficoltà relazionali: di solito sono malati di infantilismo cronico, hanno una visione distorta dei rapporti interpersonali. Eppure sono persone con un’intelligenza viva, sono degli ottimi manipolatori, calcolatori dal sangue freddo. Da qui nasce quindi la loro estrema abilità a perseguitare una vittima fino a farla cedere, a portarla sull’orlo dell’esasperazione. Per tale motivo oggi gli psicologi parlano di una vera e propria ‘sindrome del molestatore assillante’. Una patologia che colpisce un numero di donne sempre maggiore e che comprende manifestazioni psichiche che vanno dall’insonnia e dagli incubi, a vere e proprie crisi ansiogene riconducibili al disturbo post-traumatico da stress. In questi casi il male si è ormai radicato nella mente di una vittima dello stalking e pertanto per lei c’è solo un rimedio: la psicoterapia cognitivo-comportamentale associata, nei casi più gravi, alla somministrazione di farmaci. Il fenomeno dello stalking ha cominciato a destare un certo interesse per via di alcuni episodi avvenuti negli anni Ottanta a discapito di personaggi di spicco dello Star System. Individui soggetti all’azione sconsiderata di vari stalker furono per esempio le tenniste Martina Hingis e Serena Williams, inseguite in tutti i tornei internazionali dai propri persecutori. In particolare l’attrice Theresa Saldana venne pugnalata dal suo stalker a Los Angeles nel 1982, mentre Rebbecca Shaffer, anche lei un’attrice, finì assassinata nella sua metropoli dal suo persecutore nel 1989.
(Pubblicato su Libero il 14 febbraio 07)
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