domenica 30 maggio 2010
Cioccolato, nocciola, limone. I gusti gelato preferiti dagli italiani
sabato 29 maggio 2010
Api, vespe, calabroni. Come difendersi dalle loro punture
venerdì 28 maggio 2010
GENERAZIONE ZIRTEC (II)
La causa delle allergie può risiedere anche nell'incremento medio delle temperature su scala mondiale. Sotto accusa, in questo caso, l'effetto serra. Secondo gli esperti il caldo eccessivo allunga la stagione dei pollini e, di conseguenza, la durata e l'intensità delle allergie. Stando ai dati diffusi dall'American Academy of Allergy, Asthma & Immunology di New Orleans, tra il 1981 e il 2007 c'è stato un anticipo dell'avvio della stagione dei pollini a livello mondiale. La stagione di impollinazione della parietaria giunge 80 giorni prima; 30 giorni prima per gli alberi di olivo; 40 giorni per la betulla; un paio di giorni per il nocciolo. "Negli ultimi 27 anni abbiamo osservato un costante aumento della percentuale di soggetti sensibili al polline di olivo, parietaria e cipressi", affermano i ricercatori americani, "mentre è rimasto invariato quello degli allergici alla polvere".
Rischio inquinamento
In certi casi, invece, l'allergia può essere una conseguenza dell'inquinamento: numerosi studi hanno messo in luce che la malattia colpisce più frequentemente i bambini che vivono nelle città, dove è particolarmente elevato lo smog. A impensierire mamme e papà sono soprattutto le famigerate particelle sottili (il famoso PM10). Gli esperti dell'Ospedale Macedonio Melloni di Milano, spiegano il fenomeno dicendo che le microparticelle inquinanti non vengono bloccate dall'azione di filtro nasale, per cui arrivano tranquillamente in sede bronchiale, dove possono accentuare o scatenare una crisi allergica o, in alternativa, provocare bronchiti e bronchioliti. A ciò va associato il fatto che i piccoli che vivono nelle metropoli mangiano meno frutta degli altri e quindi dispongono di minori quantitativi di vitamina C, ideali per contrastare le malattie respiratorie.
Fattore emotività
Altro fattore chiave nella genesi delle allergie potrebbe essere lo stress. Da tempo gli studiosi ritengono, infatti, l'ansia in grado di amplificare le allergie e in certi casi, addirittura, scatenarle. Uno studio proposto dagli esperti dell'Università dell'Ohio, presentato nel corso di un recente congresso dell'Associazione americana di Psicologia di Boston, dice che basta una piccola tensione a peggiorare drasticamente le condizioni respiratorie di un allergico. Secondo gli scienziati della Ifiaci, federazione italiana delle società immunoallergologiche, esiste dunque uno stretto legame fra le allergie e condizioni psichiche di un paziente. Tesi convalidata anche dai ricercatori dell'Helmholtz Center di Lipsia, in Germania, secondo i quali le manifestazioni allergiche possono essere la conseguenza di traumi psicologici vissuti nell'infanzia, per esempio separazioni drammatiche dai genitori, ma anche situazioni apparentemente banali come un trasloco. Gli scienziati hanno visto che i bimbi che avevano vissuto una situazione di stress mostravano concentrazioni maggiori di un particolare amminoacido, collegato al senso di frustrazione più elevato rispetto agli altri e alle allergie.
Soluzioni? Tutte buone ma nessuna veramente vincente
Cosa si può fare per sconfiggere un'allergia? In realtà l'allergia a un certo prodotto o a una particolare sostanza non si può guarire. Si può però tamponare efficacemente con farmaci e vaccini. Anche se sono pochi coloro che seguono adeguatamente la cura: nel 50% dei casi, soprattutto nei bambini, la terapia viene seguita in modo saltuario, a intermittenza. Una terapia di desensibilizzazione agli allergeni può essere compiuta tramite vaccino, favorendo la formazione di IgG (immunoglobuline G) che bloccano l'antigene prima dell'adesione alle IgE. In alternativa si possono utilizzare farmaci ad azione antinfiammatoria come il cortisone o medicinali che inibiscono i recettori H1 dell'istamina, antistaminici come la cetirizina e la loratadina: a base di cetirizina c'è, per esempio, il famoso Zirtec somministrato sia agli adulti che ai bambini. Zirtec fa parte degli antistaminici di nuova generazione che non producono effetti collaterali come sonnolenza e sedazione. Da un punto di vista chimico è un antagonista potente e selettivo a livello dei recettori H1 periferici per l'istamina. Alla dose di 10 mg una o due volte al giorno inibisce la fase tardiva di reclutamento delle cellule infiammatorie specialmente degli eosinofili. L'azione del farmaco si manifesta in media dopo 20 minuti dall'assunzione.
Il lato positivo delle allergie
Sembra incredibile ma le malattie allergiche, compresi asma e eczema, hanno però anche un risvolto positivo: chi ne soffre, infatti, correrebbe meno rischi di ammalarsi di tumore. Secondo Mariam El-Zein medico dell'INRS - Institut Armand-Frappier di Laval in Quebec (Canada) - un sistema immunitario iperattivo, tipico quindi di un paziente allergico, potrebbe paradossalmente migliorare le capacità dell'organismo di eliminare le cellule che si sviluppano incontrollatamente, favorendo lo sviluppo di neoplasie. La ricerca ha coinvolto per sette anni 3.300 pazienti vittime di tumore e un gruppo di controllo di 500 persone sane. "Dai nostri test è emerso che gli uomini con l'asma hanno più basse probabilità di ammalarsi di tumore allo stomaco, e quelli con eczema corrono meno rischi di venire colpiti da una neoplasia polmonare", dice Mariam El-Zein. "Non possiamo pienamente spiegare perché le condizioni allergiche possono ridurre il pericolo di andare incontro a questo tipo di malattie, ma questa ricerca è promettente".
L'ultima ricerca
Un'ulteriore prova a favore del legame fra allergie e protezione dai tumori arriva da uno studio diffuso in questi giorni dal Telegraph. In questo caso dei ricercatori texani hanno messo in luce che i bambini con allergie ai pollini presentano un 40% in meno di rischi di ammalarsi di tumori del sangue e un 30% in meno di venire colpiti da tumore all'ovario. Percentuali più basse anche per ciò che riguarda le neoplasie epidermiche, della gola e dell'intestino. "C'è ancora molto da studiare", dice Zuber Mulla, epidemiologa della Texas Tech University, "ma è un dato di fatto che le allergie rappresentano un fattore di protezione per le malattie tumorali". Mentre dalla rivista scientifica "Quarterly review of biology" emerge che "un'iperattivazione del sistema immunitario aiuta il corpo a difendersi meglio dai tumori, che insorgono proprio quando le difese immunitarie si abbassano".
Video:
giovedì 27 maggio 2010
GENERAZIONE ZIRTEC (I)
I numeri di una malattia sociale
Le malattie allergiche sono in costante aumento in Italia e nel mondo e occupano il sesto posto fra le patologie croniche più frequenti. Nel Belpaese, dal 1950 a oggi, gli allergici sono passati dal 10% al 30%. Tendenza riscontrabile in tutta Europa dove i malati rappresentano il 26% della popolazione, vale a dire più di una persona su quattro. Alla luce di ciò si prevede che, in tutti i paesi industrializzati, nel 2020, un bambino su due sarà vittima di una o più forme allergiche. Il 50% degli allergici è colpito anche da asma bronchiale: dal 1980 al 1994 la mortalità per attacco d'asma è cresciuta del 30%. L'allergia viene dunque considerata una malattia sociale a tutti gli effetti, con ripercussioni sempre più gravi anche sul mondo del lavoro: una ricerca americana ha dimostrato che le assenze lavorative e la riduzione della produttività negli ultimi tempi, dovute alla sola rinite allergica (il famoso raffreddore da fieno), sono costate alla comunità circa 250 milioni di dollari.
Quando il sistema immunitario va in tilt
Ma cos'è l'allergia? È una malattia del sistema immunitario caratterizzata da una iperproduzione di anticorpi IgE (immunoglobuline E), che si verifica in seguito al contatto con sostanze assolutamente innocue - come per esempio i pollini - giudicate, però, pericolose dall'organismo. Le immunoglobuline E sono sintetizzate dai linfociti B, e più precisamente dalle plasmacellule, cellule specifiche del sistema immunitario. Il vero compito delle IgE è quello di proteggere l'organismo dalle infezioni da parte di parassiti come gli elminti, metazoi vermiformi tassonomicamente riconducibili a organismi come i trematodi e i cestodi, che compiono il loro ciclo vitale all'interno di un ospite specifico (a differenza di altri parassiti come i pidocchi che lo compiono all'esterno). Le cosiddette IgE totali sono, peraltro, uno degli indici più utilizzati per valutare la gravità di un'allergia, tramite un banale esame del sangue. Per un adulto il numero di IgE non dovrebbe superare il numero di 100-200 KU/l. Ma nelle allergie gravi si può arrivare anche a concentrazioni 10 volte più elevate. Il temine allergia viene introdotto per la prima volta nel 1906 dai pediatri viennesi Clemens von Pirquet e Béla Schick, dopo aver notato l'ipersensibilità di alcuni pazienti verso particolari sostanze.
Starnuti, prurito e dispnea
Tra i sintomi tipici della malattia ci sono per esempio il naso che cola (rinorrea), gli occhi arrossati, la pelle che pizzica. Nei casi più gravi si hanno veri e propri attacchi di asma, con dispnea e tosse. In generale i malati di allergia possono essere classificati in due famiglie: "sneezer and runner" e "blocker". I primi presentano sintomi facilmente riconducibili alla rinite allergica, come starnuti, rinorrea, prurito, congiuntivite; possono, inoltre, comparire le occhiaie, tipiche della congestione venosa nella zona oculare, e il cosiddetto "saluto allergico", relativo alla frequenza con cui ci si gratta il naso a causa del prurito. I secondi sono invece caratterizzati esclusivamente da ostruzione nasale e catarro. Per scatenare una crisi allergica bastano pochi granuli di polline di dimensioni molto piccole, fra i 17 e i 40 unimicron. È sufficiente, pertanto, il contatto con soli 50 pollini per metro cubo d'aria per mandare in tilt un organismo ipersensibile. I vegetali producono grandi quantità di polline: una spiga sola di segale distribuisce in una stagione più di 4 milioni di granuli di polline; un platano (albero che raggiunge tranquillamente i 30metri di altezza) produce mediamente 15-20 miliardi di granuli pollinici in un anno.
Il peso dell'ereditarietà
La malattia allergica è in gran parte dovuta alla genetica o, meglio, all'ereditarietà: ci sono specifici geni legati alla malattia che si tramandano di generazione in generazione. Per questo motivo più individui di una stessa famiglia tendono a soffrire l'azione di allergeni comuni (agenti che causano le allergie). Gli studiosi hanno verificato che un bambino nato da una coppia di genitori allergici ha l'80% di possibilità di ereditare gli stessi problemi di mamma e papà. Il fattore ereditario, però, cala progressivamente se c'è un solo genitore malato, fino ad arrivare a una percentuale di rischio del 10% nel caso in cui nessuno dei familiari è soggetto alla malattia. Alcuni esperti dell'Università di Edimburgo hanno, inoltre, identificato un gene difettoso che aumenterebbe significativamente il pericolo di sviluppare patologie allergiche. Il riferimento è alla cosiddetta filaggrina, proteina che - prodotta dal gene FLG - ha il compito di unire i filamenti di cheratina (sostanza presente nello strato corneo della pelle), contribuendo all'efficienza della barriera epidermica. Dai dati accumulati in 24 studi è emerso che chi presenta questo gene mutato corre molti più rischi degli altri di ammalarsi di rinite, asma ed eczema. Una curiosità riguarda il fatto che in una famiglia numerosa sono soprattutto i primogeniti a soffrire di allergia, mentre i fratelli e le sorelle più piccoli risulterebbero meno vulnerabili a questa tara del sistema immunitario. Secondo gli studiosi dell'Università del South Carolina, guidati da Wilfred Karmaus, rispetto alla prima gravidanza, la placenta delle successive funziona meglio, facilitando la dotazione di autodifesa nel nuovo embrione che va formandosi.
Colpa della troppa igiene?
Il problema allergico potrebbe essere imputabile all'eccessiva igiene, che caratterizza case, scuole, e ambienti di lavoro dell'uomo moderno: i bimbi di oggi, in particolare, fra i più sensibili alle allergie, crescerebbero in contesti ambientali fin troppo puliti, quasi sterilizzati, tali per cui, il loro di sistema immunitario in via di formazione, non impara a differenziare le sostanze innocue da quelle nocive. "La causa dell'aumento delle allergie nei bambini dei paesi ricchi è dovuta proprio alla diminuzione del carico microbico ambientale", rivelano gli esperti del Dipartimento di Medicina pediatrica dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma. "I batteri sono importanti perché inibiscono le reazioni allergiche". La conferma arriva da studi condotti in aree geografiche o contesti ambientali dove l'igiene è un optional. In Africa si è visto che le allergie sono molto meno frequenti rispetto all'Europa. Fra i rom rappresentano una rarità. In Thailandia sono immuni dalle allergie solo coloro che vivono in ambienti malsani, circondati da scarti e rifiuti. "Le regioni della Terra in cui le condizioni sanitarie sono rimaste stabili nel tempo, hanno mantenuto anche un livello costante di casi di allergia e malattie infiammatorie", dice Guy Delespesse, professore dell'Università di Montreal. "Più sterile è l'ambiente in cui vive un bimbo, più alto è il rischio che possa sviluppare allergie o altri disturbi autoimmuni nel corso dell'esistenza".
mercoledì 26 maggio 2010
Pipì a letto? Un disturbo per un bimbo su cinque
martedì 25 maggio 2010
Il cervello di una persona creativa funziona come quello di uno schizofrenico
lunedì 24 maggio 2010
La piramide vivente di Huaca Colorada
domenica 23 maggio 2010
Tutti i misteri di Kazzenger
Paolo Attivissimo l'ha già preso di mira in più di un'occasione, smascherando, per esempio, alcuni servizi dedicati agli ufo. In effetti, più di un dubbio sorge seguendo le puntate di Voyager condotte da Roberto Giacobbo. Ora ci si mette anche Crozza, in modo decisamente meno "scientifico", ma molto, molto, divertente. Forse non è questa la sede esatta per diffondere certi video, in ogni caso oggi è una bellissima giornata di sole… e anche Spigolature può concederci un piccolo strappo alle regole.
L'ESTATE DELLE ZANZARE TIGRI
sabato 22 maggio 2010
La radioattività? Si trasmette come una malattia infettiva
venerdì 21 maggio 2010
Creata in laboratorio la prima cellula artificiale
Il servizio del TG2
giovedì 20 maggio 2010
Un passo in più verso la comprensione delle misteriose "ball lightning"
I fulmini globulari (in inglese "ball lightning") rappresentano uno fra i fenomeni atmosferici più enigmatici, su cui sono stati compiuti numerosi studi a partire dal Cinquecento. Nel corso degli anni sono stati associati alle situazioni più strane concernenti ufo, fantasmi, illusioni ottiche. Oggi - in generale - si tende a considerarli un reale fenomeno fisico caratterizzato dall'azione di "balle di luce" di diametro mediamente compreso fra i 2 centimetri e i 10 metri che, scomparendo nell'aria, possono lasciare un forte odore di zolfo. Presentano di solito un bordo sfumato, e non rimangono visibili per più di qualche minuto, benché siano in grado di attraversare muri e pareti: il 92% dei fulmini globulari sono descritti come sfere, nel 5% come ellissoidi. La loro luminosità viene ricondotta a una lampadina da 75-100 watt. Graham Hubler degli U.S. Naval Research Laboratory di Washington, fra i massimi studiosi dei fulmini globulari, li considera una combinazione di fenomeni chimici ed elettromagnetici, innescati dall'azione di un fulmine. La saetta colpisce il terreno, sollevando particelle che reagiscono con l'ossigeno, dando vita alle tipiche forme del fulmine globulare. Dello stesso avviso John Abrahamson e James Dinniss dell'Università di Canterbury (Nuova Zelanda) che li definiscono semplicemente "palle di carbonio e silicio". Resta però ancora da spiegare come mai in larga percentuale i fulmini globulari avvengano anche col cielo completamente sereno.
Un video girato in Colorado...
mercoledì 19 maggio 2010
Lotta al "cazzeggio" in ufficio
martedì 18 maggio 2010
Da un enzima batterico il segreto per digerire il sushi
lunedì 17 maggio 2010
L'elisir di lunga vita in una pillola in commercio dal 2012
domenica 16 maggio 2010
Le donne che sposano uomini più giovani campano meno delle altre
sabato 15 maggio 2010
Il più bel cielo blu? E' quello di Rio de Janeiro
venerdì 14 maggio 2010
Giove perde una delle sue 'strisce rosse'
Piogge e temporali. E' allarme in mezza Italia
giovedì 13 maggio 2010
In pista a Monza in favore dell'ambiente
mercoledì 12 maggio 2010
Spigolature Scientifiche al 27esimo posto della classifica WIKIO
Salve,
ho il piacere di annunciarti che il tuo blog Spigolature Scientifiche è appena entrato nella classifica Scienza di Wikio alla 27esima posizione! Wikio è il primo sito europeo d'indicizzazione di blog, con oltre 200.000 fonti, ripartite in varie classifiche tematiche. Per mostrare ai tuoi lettori la tua posizione e evoluzione nella categoria Scienza direttamente sul tuo blog, puoi aggiungere il Badge Top Blog. Questo viene automaticamente aggiornato ogni mese.
Grazie in anticipo e se hai delle domande non esitare a contattarmi.
Buona giornata,
Florie
Community Manager @ Wikio IT
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:
Wikio è un motore di ricerca di news compilato direttamente dai propri utenti. Monitora migliaia di fonti d'informazione, estraendo in particolare in tempo reale le notizie di agenzia che classifica tematicamente per poi archiviarle in un database di milioni di documenti. L'archiviazione degli articoli si basa sulla pertinenza delle notizie e della popolarità di queste espressa dai lettori che votano, commentano o che scrivono a loro volta degli articoli. Wikio è stato creato, tra gli altri, da Pierre Chappaz, fondatore di Kelkoo, e da Laurent Binard. Del gruppo iniziale dei creatori del servizio faceva parte anche un italiano, Lorenzo Viscanti. Il servizio è stato ufficialmente lanciato il 19 giugno 2006 dopo una fase di test che ha visto coinvolti più di 27.000 beta-testers. La versione online continua a mantenere la dicitura Beta. La sede sociale è in Lussemburgo. A differenza dei motori di ricerca di news attuali come Google News o Yahoo! Notizie, Wikio cerca le notizie sia nei media classici che nei blog. A novembre 2007 indicizzava 13.143 fonti di informazioni di cui 11.851 blog. Chiunque può proporre una fonte a Wikio tramite un formulario, o scrivere direttamente un articolo. Wikio permette ai propri lettori di votare una notizia, condizionandone cosi la visibilità, e di commentarle. Quando un lettore clicca sul titolo di una notizia viene diretto nella pagina che ospita l'articolo originale. Il sistema utilizza la tecnologia di ricerca semantica multilingue sviluppata dalla società Sinequa.[2]. Wikio dispone di una pagina dedicata esclusivamente ai blog, dove le "discussioni" tra blog vengono aggregate. Ha lanciato inoltre un servizio di shopping in cui l'utente può trovare in una sola pagina, tutte le news i test le opinioni e i prezzi di un articolo. Il motore è disponibile anche nella versione francese spagnola, inglese o tedesca e Usa. Sulle pagine sono presenti pubblicità contestuali al contenuto. In tutta Europa circa 60 persone collaborano al servizio.
Banda larga in tutt'Italia. Il futuro è alle porte
martedì 11 maggio 2010
Il mistero della bambina che non invecchia mai
Il video di Brooke...
lunedì 10 maggio 2010
La giustizia umana? E' scritta nell'area dorsolaterale della corteccia prefrontale
sabato 8 maggio 2010
"Volandia", 60mila metri quadrati dedicati alla storia dell'aeronautica italiana
giovedì 6 maggio 2010
Troppo lavoro e anche il cuore delle donne va in tilt
Boom dello psicologo di quartiere
Lo psicologo di quartiere a Milano? Un vero successo. Lo comunicano gli amministratori locali dopo un periodo di prova di sei mesi e 2600 colloqui. A beneficiare del servizio proposto dal Comune in collaborazione con il Laboratorio di psicologia clinica dell'Università Cattolica, sono soprattutto le donne (il 79%) e molti lavoratori (42%). Per il momento lo psicologo di quartiere è disponibile in 24 farmacie della città, ma presto la sua azione potrà essere ampliata. "Il servizio potrebbe essere esteso anche ad altre farmacie", rivela l'assessore comunale alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna. Mentre Letizia Moratti dice che "a Milano nessuno è solo e c'è sempre una porta a cui bussare". In certi casi sono state raddoppiate le ore di consulenza. Mediamente un cittadino che si rivolge allo psicologo di quartiere beneficia di tre colloqui privati. In totale sono emerse 750 situazioni problematiche. I disagi più sentiti? Quelli riguardanti i conflitti di coppia e famigliari. Molti gli ansiosi e i depressi e chi esagera con l'alcol.
Un piccolo segreto per diminuire la sofferenza fisica...
Vincere il dolore maneggiando i soldi. Non è una barzelletta, ma il suggerimento lanciato da studiosi dell'Università del Minnesota per "immunizzare" la sofferenza. Gli esperti hanno chiesto ad alcuni volontari di contare grosse cifre di denaro prima di essere scottati con acqua bollente. Alla fine si è visto che le persone alle prese con monete e banconote presentano una tolleranza al dolore maggiore rispetto agli altri. Secondo gli scienziati questo fenomeno si spiega col fatto che la sensazione di possedere dei soldi aumenta l'autostima e con essa la resistenza al dolore.
mercoledì 5 maggio 2010
Scoperto il gene del superatleta
martedì 4 maggio 2010
Colori e psicologia: una storia vecchia come il tempo
lunedì 3 maggio 2010
Riprodotta in laboratorio l'emoglobina dei mammut
sabato 1 maggio 2010
Troppi film con attori che fumano. Insorgono i medici
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Oggi praticamente ogni organo può essere trapiantato, consentendo la sopravvivenza (anche di molti anni) di individui altrimenti spacciati. ...
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La maggior parte delle persone, quando parla al telefono o partecipa a una riunione, se ha a disposizione un foglio bianco e una biro, si ri...
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Adamo: 930 anni. Set: 912. Noè: 950 anni. Matusalemme: 969 anni... Sono gli anni che avevano alcuni dei più importanti personaggi della Bibb...