mercoledì 28 luglio 2010

Mosca, la città più trafficata del mondo

Arteria moscovita congestionata dal traffico
Nelle interviste per Milanoweb chiedo spesso quali sono le cose che piacciono di più della città e quelle che piacciono meno. Quelle predilette sono molto varie - comprendendo le iniziative culturali, l'efficienza sanitaria, gli angoli verdi della metropoli, le atmosfere evocate dal centro storico - mentre quelle che danno più fastidio si contano sulle dita di una mano. Fra queste ce n'è una in particolare che il popolo milanese (comprensibilmente) non riesce proprio a mandar giù: il traffico. Affronto l'argomento dopo aver preso atto di uno studio realizzato da Ibm (Commuter Pain Study) su un campione di 8.192 automobilisti di vari Paesi europei, dal quale emerge che il caos cittadino è comune a tutte le grandi metropoli, ma (incredibilmente) Milano non è fra quelle messe peggio. Stando alla ricerca Ibm, la città più trafficata del mondo è Mosca, dove gli ingorghi stradali obbligano i pendolari a più di tre ore di coda al giorno. Il traffico crea grossi disagi anche a Città del Messico, Johannesburg e Pechino: nella sola capitale cinese nei primi mesi del 2010 sono state immatricolate oltre 200mila nuove autovetture. E il trend è in continua crescita incontrollata. Il fenomeno, in questi casi, dipende dal fatto che alcune metropoli si sono sviluppate troppo velocemente, senza dare abbastanza tempo agli urbanisti di valutare adeguatamente l'impatto automobilistico. Più tranquilla invece la situazione nelle città più "vecchie", dove si è avuto uno sviluppo più lento della viabilità. Questo spiega il motivo per cui si circola (relativamente) bene a New York, Berlino, Los Angeles e Stoccolma. Il 57% dei pendolari coinvolti nel test sostiene che il traffico influisce negativamente sulla salute; il dato sale al 96% considerando solo gli automobilisti di Nuova Delhi. Il dato è confermato dagli scienziati che parlano di "stress cronico", riferendosi alle persone costrette tutti i giorni a far la spola casa-lavoro e viceversa. Questi soggetti diventano aggressivi e sviluppano un'attenzione maniacale per i propri ritmi quotidiani: se qualcosa va storto, però, vanno in tilt. Secondo David Lewis, della International Stress Management Association, i pendolari soffrono di amnesie, crisi d'ira, squilibri pressori, tutte condizioni che possono predisporre a malattie ben più gravi come l'infarto. Il campanello d'allarme? Mal di testa insistenti, disturbi del sonno e dell'appetito. Indicano che qualcosa non va e che è necessario correre presto ai ripari per non rischiare danni più seri. In molti casi basta poco: tipo ascoltare un po’ di buona musica, durante il tragitto andata e ritorno dall'ufficio o fare un po’ di jogging prima di cenare.

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