C'era una volta il Muro di Berlino. Risale, infatti, a 20anni fa il suo definitivo abbattimento, dopo lo smantellamento della Cortina di ferro (linea di confine che divise in due l'Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, alla fine della guerra fredda) avvenuto il 23 agosto 1989. I festeggiamenti per l'importante anniversario (che ricorre esattamente lunedì 9 novembre) sono già partiti. Gli U2, giovedì sera, hanno suonato davanti a 10mila fan, nella piazza che si trova dalla parte orientale della porta di Brandeburgo. Lunedì, invece, sarà la volta dei politici: La Merkel passerà sottobraccio con Walesa e Gorbaciov attraverso il varco della Bornholmer Strasse. La costruzione del Muro risale al 1961, e per 28 anni ha quindi separato berlinesi dell'est e dell'ovest. Il Muro, inoltre, divideva 192 strade, 32 linee di tram, 8 linee della metropolitana di superficie (S-Bahn), 3 linee della metropolitana sotterranea (U-Bahn), 3 autostrade, vari fiumi e laghi. Ordinarono l'edificazione del Muro i politici della Germania dell'Est per evitare contatti con l'occidente, sempre più frequenti: cercavano la via dell'ovest soprattutto giovani e giovanissimi, spesso con una buona formazione professionale, laureati, operai specializzati e artigiani. Erano attratti dall'altra faccia della città per via del cosiddetto "Wirtschaftswunder" (miracolo economico) che aveva trasformato la Germania Federale in una potenza economica. Con il Muro di Berlino le fughe in massa da oriente precipitarono: si passò, infatti, da 2.500.000 di persone emigrate a occidente dal 1949 al 1962, contro le 5mila del periodo compreso fra il 1962 e il 1989. Inizialmente il Muro era lungo 155 chilometri. Poi, negli anni, subì continue modifiche. Si costruì un secondo muro all'interno della frontiera, che diede vita alla cosiddetta 'striscia della morte'. 15 anni dopo la prima pietra, a metà anni Settanta, il Muro di Berlino era mediamente alto 3,6 metri, largo 1,5 metri, composto da 45mila sezioni separate di cemento armato, circondato da 300 torri di guardia con cecchini armati e da una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 chilometri. Nei 28 anni di vita del Muro molti cittadini di Berlino est, tentarono comunque di superare il confine. Le stime dicono che almeno 5mila persone riuscirono a raggiungere l'ovest: portarono a compimento il loro obiettivo con auto truccate, passaporti falsi, calandosi dalle finestre prospicienti il confine, scavando tunnel o utilizzando ultraleggeri. In ogni caso, furono circa 200 le persone che persero la vita nel tentativo di lasciare la DDR. L'ultima vittima fu Winfried Freudenberg: morì l'8 marzo 1989 a bordo di una mongolfiera. Poco prima dell'abbattimento del Muro - il 28 aprile del 1989 - Eirch Mielke, Ministro per la Sicurezza della DDR disse ai cecchini: "Se dovete sparare, fate in modo che la persona in questione non vada via ma rimanga con noi". Qualcosa stava cambiando, anche grazie alla nuova politica di 'trasparenza' proposta da Gorbaciov. "In realtà se chiediamo a Washington, diranno che il Muro è caduto per merito di Reagan. Se a Mosca, per Gorbaciov. Se in Vaticano, per merito di Karol Wojtyla. Se a Berlino, per merito di Kohl. Per me ha cominciato a cadere a Danzica, quando la protesta degli operai di Solidarnosc sancì la fine del comunismo: erano dei proletari che protestavano contro la dittatura del proletariato", afferma Adam Michnik, direttore di Gazeta Wiborcza, uno dei principali giornali polacchi. Si mosse per prima l'Ungheria che il 23 agosto 1989 lasciò libero il passaggio al confine con l'Austria: un mese dopo più di 13mila tedeschi dell'est si mossero verso la principale repubblica dell'Europa danubiana. Iniziarono manifestazioni di massa in tutta la Germania per l'abbattimento del Muro. Il leader della DDR Erich Honecker - convinto che il Muro avrebbe resistito per altri cento anni - fu costretto alle dimissioni. Subentrò Egon Krenz che concesse immediatamente ai cittadini dell'est la possibilità di muoversi verso Berlino Ovest con permessi speciali. "Per accontentare i nostri alleati è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. Se sono stato informato correttamente quest'ordine diventa efficace immediatamente", disse Gunter Schabowski, membro del Politburo del Partito Socialista della Germania e Ministro della Propaganda della DDR. I giochi erano fatti. Di lì a poco decine di migliaia di tedeschi orientali si riversarono nei territori della Germania Ovest: molti poterono riabbracciare famigliari che non vedevano ormai da quasi 30 anni. Il crollo del Muro di Berlino portò, infine, alla riunificazione della Germania che avvenne il 3 ottobre 1990. Oggi del Muro di Berlino rimane ben poco. 600 soldati all'indomani dell'unificazione procedettero al suo definitivo abbattimento con 13 bulldozer, 55 ruspe, 65 gru e 175 camion. Oggi sono visibili solo alcuni punti lasciati come monumento: il più famoso è quello vicino a Potsdamer Platz.
Rai Uno: il servizio televisivo sul Muro andato in onda il 9 novembre 1989:
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