mercoledì 24 marzo 2010

La libertà online minacciata dai troll

Un nuovo fenomeno internet: i troll. Sono individui che per ammazzare il tempo navigano insultando tutto e tutti, ostacolando le conversazioni, facendo arrabbiare senza motivo gli altri internauti. Una catena di insulti viene detta "flame war". Presi d'assalto blog, forum e social network come Facebook. Molti fondano dei gruppi a dire poco assurdi come "Picchiamo i cani, razze inferiori che puntano solo a destabilizzare la nostra sanità mentale", "Adottiamo un bambino haitiano morto", "Falcone e Borsellino falsi eroi". L'ultimo in ordine di apparizione è stato "Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down". La figura del troll è per alcuni aspetti simile a quella del 'fake' (che disturba una comunità virtuale vestendo i panni di un'altra persona). Le origini del fenomeno risalgono a venti anni fa. Nell'archivio Usenet di Google si parla, infatti, dell'utente Mark Miller che l'8 febbraio del '90 si rivolge a un certo Tad definendolo "uno scioccante spreco di risorse naturali". La sua firma: flatulente troll senza cervello. Ufficialmente il termine viene documentato per la prima volta da Judith Donath, esperta del mondo digitale, nel 1999. Secondo gli specialisti il riferimento è a persone disadattate che vogliono soffocare la libertà online. E vogliono mettersi in mostra. Spesso ci riescono alla grande. Complici giornalisti inorriditi dal comportamento di alcuni internauti. Troll indica un particolare tipo di pesca in cui si agita e trascina l'amo, dove è più probabile che qualche pesce abbocchi. Allo stesso modo il troll si muove spasmodicamente da un sito all'altro in cerca delle sue perde, sensibili ai commenti altrui gratuitamente offensivi. Tra i più famosi troll c'è Jason Fortuny. Lo dice il New York Times. L'uomo ha lanciato l'annuncio di una donna "a caccia di un dominatore sessuale". Hanno abboccato in tanti, e le loro foto, i loro numeri di telefono e tutto ciò che riguarda la privacy sono finiti sul sito del pericoloso mitomane. Inutile di dire che molti di loro ci hanno rimesso in tutti i sensi: chi la moglie, chi il lavoro, e chi addirittura la vita.

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