Anche per Darwin fu un autentico mistero: l'origine delle prime piante con fiore, le cosiddette angiosperme (che si differenziano dalle gimnosperme - per esempio le pinacee - ritenute più primitive). Ma oggi, finalmente, siamo in grado di chiarire questo affascinante aspetto della biologia grazie allo studio effettuato da un team di scienziati americani. La ricerca, pubblicata sulle pagine dell'American Journal of Botany, e ripresa oggi da Science Daily, racconta di una serie di test effettuati sui semi di Trithuria, genere botanico appartenente alla famiglia delle Hydatellacee e rappresentante delle angiosperme più antiche. Secondo gli esperti in questo tipo di vegetali avviene una doppia fertilizzazione, processo in cui un gamete maschile si unisce con l'ovocellula e produce l'embrione, mentre un altro gamete maschile si lega a un gamete femminile (nucleo secondario) dando luogo al cosiddetto endosperma, che ha il compito di proteggere e nutrire l'embrione. La formazione dell'endosperma è una prerogativa delle angiosperme, e probabilmente ha avuto il definitivo sopravvento in seguito alla formazione di proto embrioni che fallirono l'obiettivo di trasformarsi in piante. "Questa teoria è supportata anche da altri studi - rivela Paula Rudall, a capo dello studio -. Probabilmente all'inizio c'erano molte similitudini strutturali fra embrione ed endosperma, che col tempo si sono differenziati, dando origine alle 'piante con fiore'". Secondo i ricercatori le angiosperme fecero la loro comparsa nel Cretaceo, circa 130milioni di anni fa. Oggi sono rappresentate da circa 230mila specie. Si svilupparono da gimnosperme oggi estinte, piante che avevano cominciato a creare intorno al seme uno strato protettivo. Tra le angiosperme più primitive ci sono, per esempio, le magnoliales, comprendenti piante come la nota magnolia. La loro primitività è dovuta a una serie di fattori includenti foglie semplici e intere, legno privo di vasi aperti, stami terminanti con una porzione superiore sterile. Oggi le angiosperme vengono divise in due classi, dicotiledoni e monocotiledoni.
Per contattare Paula Rudall: p.rudall@rbgkew.org.uk
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