mercoledì 26 agosto 2009
"Sindrome di Highlander": la malattia degli over 50 drogati di sport
Anche loro corrono come forsennati, giocano a calcetto e praticano sport rischiosi. Ma forse si sono dimenticati di un piccolo particolare: non hanno più l’età per farlo. Sono gli ammalati della cosiddetta “sindrome di Highlander”, patologia da poco riconosciuta e riguardante over 50 convinti di avere ancora il fisico di un ventenne. In Usa rappresentano l’altra faccia della medaglia di una popolazione sempre più afflitta da problemi di sovrappeso e obesità. In questo caso l’ossessione del tempo che avanza e la paura di ingrassare vengono mitigate da un’intensa attività fisica che il più delle volte fa più male che bene. Complici anche talune campagne salutiste che non si curano minimamente di illustrare i pericoli cui si può andare incontro quando “l’allenamento” diventa eccessivo. Dicono i ricercatori che gli ambulatori statunitensi sono sempre più spesso affollati da pazienti over 50 il cui destino è quello di sottoporsi alla sostituzione dell’anca o del ginocchio. Altrimenti i rischi di un esercizio fisico eccessivo possono portare a rottura dei legamenti e delle cartilagini, a borsiti, tendiniti, artriti. Come è possibile, quindi, fare del moto per scongiurare l’obesità, senza correre il rischio di ammalarsi per un’attività fisica eccessiva? Semplicemente compiendo gli esercizi con moderazione, dicono gli esperti. Il fisico di un cinquantenne non può essere paragonato a quello di un ventenne o trentenne: per quanto in forma il primo non potrà mai competere con il secondo. Il consiglio degli scienziati, rivolto agli highlander, è dunque quello di lasciar perdere innanzitutto gli sport di “contatto” come il calcio e il calcetto. E prediligere discipline individuali come il nuoto, la corsa e la bicicletta. In ogni caso, da evitare categoricamente, sono gli scatti improvvisi. Simili sforzi infatti sono quasi sempre compiuti in condizioni di anaerobiosi - cioè senza consumo di ossigeno – e possono provocare repentini innalzamenti di pressione e del numero dei battiti cardiaci, mettendo a repentaglio la salute del cuore e dei vasi sanguigni. Va poi tenuto presente che è sempre meglio iniziare uno sport gradualmente e mai di colpo. Allo stesso modo è indispensabile tener conto che dopo una certa età muscoli, tendini e articolazioni necessitano di un tempo maggiore di recupero. Secondo gli scienziati della Scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport dell’università Cattolica di Roma, troppo spesso gli atleti sono convinti, a torto, che l’esercizio fisico possa preservare da qualsiasi malattia e hanno la tendenza a minimizzare sintomi e fattori di rischio di ogni genere.
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