mercoledì 30 aprile 2008
L'isteria esiste ancora, lo dimostra una 'foto' cerebrale
Il Mediterraneo? Una discarica di veleni
(Pubblicato su Libero il 12 novembre 06)
Timido o agitato, ecco lo sport per vostro figlio
Calcio o tennis? Atletica o pattinaggio? Judo o ginnastica artistica? Domande che spesso si pongono i genitori quando si tratta di scegliere un sport da far praticare al proprio figlio. E che generalmente trovano una risposta basata sulle preferenze del bambino o degli stessi genitori, per una disciplina piuttosto che per un’altra. Ma al di là dei gusti personali per compiere tale scelta può essere utilizzato anche un altro criterio, proposto dal pediatra Carlo Napolitano, autore del libro “Lo sport giusto per il tuo bambino” (edito da Sperling Paperback). Secondo lo studioso a ogni sport corrisponde un preciso carattere. E dunque per ogni bambino esiste una specifica disciplina sportiva, ideale per lui e non magari per il compagno di classe che gli siede al fianco, e con il quale verosimilmente condivide parecchi altri interessi. Ma vediamo alcuni esempi. Se abbiamo a che fare con un bimbo abituato a stare in mezzo alla gente e a confrontarsi con il prossimo la proposta di Napolitano è quella di fargli fare sport come il calcio e il basket: sono entrambe discipline di gruppo che necessariamente portano lo sportivo a “dialogare” direttamente con gli altri. Se il bimbo è presuntuoso avrà bisogno di sport in grado, diciamo, di metterlo in riga: in questi casi non c’è niente di meglio delle arti marziali, sport come judo e karate. Per il piccolo vanitoso (di solito la femmina lo è di più), vanno bene pattinaggio e sci nautico. Con riserva discipline tipo danza e nuoto sincronizzato: non si deve mettere la bimba nelle condizioni di elaborare l’idea malsana che magrezza (tipica di questi due sport) faccia rima con salute e bellezza. L’avventuroso è portato per natura a guardarsi intorno, per scoprire, per cercare. In questi casi è bene che il ragazzo faccia sport all’aria aperta, per esempio canoa, kajak, vela. Il bambino perfezionista avrebbe bisogno di lasciarsi andare un po’, ma anche di cimentarsi con discipline dove precisione e autocontrollo hanno grande importanza. In tal senso quindi sono consigliati sport come i tuffi ma anche come lo sconosciuto twirling: una specie di ginnastica acrobatica. C’è poi il bimbo che non sta fermo un attimo, un agitato per natura. A lui è consigliato per esempio il basket, l’hockey, discipline dove si corre come forsennati e dove le situazioni cambiano da un istante con l’altro. Per un bambino rissoso, a cui piace particolarmente fare a botte, ci vuole invece uno sport come il rugby, che permette di sfogare al meglio la voglia di contato fisico, ma anche e soprattutto di imparare il rispetto per l’avversario e la lealtà. Infine il baseball (che alterna movimenti veloci a lunghepause) e il ping-pong (che mette in movimento molti muscoli senza dar l’impressione di faticare) sono indicati per i bambini pigri, mentre per quelli timidi vanno bene il nuoto e l’atletica, gli sport individuali per eccellenza.
Compagnone: calcio, pallavolo, basket, sport di gruppo
Presuntuoso: arti marziali come judo e karate,
Vanitoso: pattinaggio su ghiaccio, nuoto sincronizzato
Perfezionista: tuffi, ginnastica acrobatica
Agitato: sport di gruppo come hockey e basket
Avventuroso: canoa, vela, sport all’aria aperta
Rissoso: rugby
Pigro: tennis da tavolo, baseball
Timido: equitazione, corsa, nuoto
(Pubblicato su Libero il 9 novembre 06)
L'anoressia corre in Rete e le vittime si moltiplicano
(Pubblicato su Libero l'8 novembre 06)
Cuore, reni, ossa: quanto costa l'uomo al pezzo
(Pubblicato su Libero il 3 novembe 06)
Un ragno nel letto spaventa più della morte
(Pubblicato su Libero il 2 novembre 06)
Dal falco al tasso: animali da record
(Pubblicato su Libero l'8 marzo 07)
L'effetto serra apre il Risiko dell'Artico
- La calotta polare artica negli ultimi trent’anni si è ridotta quasi del 50 percento
- Entro il 2100 si prevede un incremento delle temperature artiche di 5-7 gradi centigradi
- 4 milioni le persone (eschimesi) rischiano di rimanere senza casa
- Usa e Canada si fronteggiano per la tratta di mare compresa tra la Baia di Baffin e l’Alaska
- Russia, Norvegia e Danimarca rivendicano le acque a nord del Mare di Barents
- Secondo i climatologi tra 40 anni il Polo Nord sarà completamente navigabile
- Il tragitto navale da New York a Tokyo si accorcerà di 7mila chilometri
- Il tragitto Londra-Tokyo, oggi percorribile in 35 giorni e 11mila miglia marittime, domani sarà possibile affrontarlo in 22 giorni e 7 mila miglia marittime
- A rischio di estinzione molti animali tra cui orsi polari, volpi artiche, foche e uccelli marini
(Pubblicato su Libero il 2 marzo 07)
Insultingly Stupid Movie Physics
L'enciclopedia degli insetti nasce in un orto
Velocità degli insetti
Odonati (libellule), 22-28 battiti al secondo. Velocità 25 chilometri all’ora.
Ortotteri (grilli), 15-20 battiti al secondo. Velocità, 16 chilometri all’ora.
Coleotteri (coccinella), 75-91 battiti al secondo. Velocità, 3 chilometri all’ora.
Coleotteri (maggiolino), 46 battiti al secondo. Velocità 3 chilometri all’ora.
Lepidotteri (papilio), 5 – 9 battiti al secondo. Velocità, 16,5 chilometri all’ora.
Lepidotteri (macroglossum), 72 – 85 battiti al secondo. Velocità 18 chilometri all’ora.
Ditteri (tafano), 96 battiti al secondo. Velocità, 31,8 chilometri all’ora.
Ditteri (mosca), 190-197 battiti al secondo. Velocità 6,4 chilometri all’ora.
Imenotteri (api), 190-250 battiti al secondo. Velocità, 22,4 chilometri all’ora.
Imenotteri (vespe), 110 battiti al secondo. Velocità, 20,1 chilometri all’ora.
Jeans: 20mila km per arrivare in negozio
(Pubblicato su Libero il 26 febbraio 07)
Elefanti in acido: eureka!
(Pubblicato sul mensile Rolling Stone)
L'alfabeto del contatto fisico
(Pubblicato su Libero il 24 febbraio 07)
I capelli? Sono cresciuti grazie al fuoco
Quanti capelli ci sono in media sulla testa di un uomo? Dipende. Dipende innanzitutto dal colore dei capelli. I biondi sono quelli che ne hanno in media più di tutti gli altri: circa 140 mila. A seguire ci sono i mori (105 mila), e i rossi (90 mila). Sono solo alcuni dei dati raccolti da studiosi americani per riuscire a rispondere una volta per tutte al seguente quesito: perché l’uomo è l’unica specie dotata di capelli? Due le ipotesi principali. La prima riguarda una mutazione del gene FGF5. Quest’ultimo codifica una proteina coinvolta nel processo che arresta lo sviluppo dei capelli. Ebbene gli scienziati Glenn Conroy e Arthur Neufeld, su un articolo apparso sulla rivista Evolutionary Anthropology, spiegano che questa mutazione nell’uomo moderno non è più attiva come lo era primitivamente. E dunque la sua minore azione sarebbe alla base di una crescita “illimitata” dei capelli. Altra possibilità: è quella concernente il gene Phi-hHaA. Questo gene, nell’uomo, è diverso da tutti gli altri presenti nei primati legati alla cheratina, principale costituente dei capelli. In pratica, dicono gli specialisti, il gene in esame, deve aver subito una mutazione circa 240mila anni fa, in contemporanea con la scoperta del fuoco. Questa piccola modifica dell’assetto genetico umano avrebbe portato alla perdita della peluria e all’acquisizione dei capelli. Giunti fin qui la domanda che ci si pone è un’altra: ma perché l’uomo ha perso la peluria a scapito dello sviluppo di folte chiome? Secondo gli esperti sono diversi i vantaggi derivanti da un ridimensionamento della peluria a favore dei capelli. In primo luogo i peli facilitano il contatto con i parassiti. In secondo luogo peggiorano la termoregolazione. Dunque non ci vuole molto a capire: con il fuoco non fu più necessario un folto pelo per mantenere il corpo al caldo, mentre si fece presto largo la necessità di tenere a debita distanza pidocchi e zecche, e di sudare adeguatamente per un buon equilibro idrosalino. Ma perché i capelli? I capelli divennero importanti per tutt’altri motivi: innanzitutto per facilitare l’accoppiamento. Dei capelli tenuti in un certo modo erano un simbolo di bellezza e quindi facilitavano gli incontri tra potenziali partner. Al contrario i capelli acconciati male e sporchi non venivano presi in considerazione. Secondo punto: pensiamo al valore che hanno avuto i capelli nella storia. Pensiamo per esempio alle parrucche settecentesche, ma anche agli esponenti di certi movimenti sociali del tardo Novecento, legati soprattutto alla musica: i rockabilly, i figli dei fiori degli anni Sessanta, i rappresentanti del movimento punk degli anni Settanta. Vediamo che in ognuno di questi casi la capigliatura ha permesso di comunicare al prossimo un certo livello sociale, un certo stile di vita, una certa filosofia. Anche in epoca primitiva fu la stessa cosa: i capelli ebbero la meglio sui peli perché consentirono di rendere noto all’altro, al nuovo venuto, alla nuova tribù, il proprio rango, il proprio ceto di appartenenza.Siamo un popolo di molestatori
Dall'Austria arriva la terapia del bacio
Dimmi come baci e ti dirò chi sei:
Bacio alla francese: poco scrupoloso, incondizionato.
Bacio sbilanciato verso destra: emotivo, sentimentale.
Bacio inclinato verso sinistra: timido, distaccato.
Bacio lento: sensuale, eccentrico.
Bacio pubblico: esibizionista, privo di pudore.
Bacio a occhi aperti: ansioso, iperattivo.
Bacio a occhi chiusi: romantico, sognatore.
Bacio parlato: poco istintivo, rigido.
Matematico: l'arbritro è innocente
Poveri, poveri arbitri di calcio sempre sotto inchiesta perché non vedono questo, perché non vedono quello, perché favoriscono una squadra anziché l’altra, perché danno un rigore che non c’era, eccetera, eccetera. Ma ora c’è la scienza a schierarsi dalla loro parte: è fisiologicamente impossibile essere in grado di stabilire un fuorigioco, così come è umanamente impossibile sanzionare in eguale misura i giocatori dell’una e dell’altra squadra. Perché? Perché la natura umana non prevede la capacità di seguire contemporaneamente lo spostamento di quattro oggetti in movimento, perché la psiche umana non può essere insensibile a migliaia di tifosi che inneggiano alla propria squadra. Ma andiamo con ordine. Ecco per prime le conclusioni di un team di ricercatori inglesi dell’università di Bath: è matematicamente provato che un arbitro favorisce di più la squadra più forte di quella più debole, o la squadra che gioca in casa rispetto a quella in trasferta. I dati a riguardo parlano chiaro. Peter Dawson, a capo dello studio, ha analizzato 2660 partite della Premier League dal 1996 al 2003. È emerso che il numero di ammonizioni, di espulsioni e di rigori contro, è nettamente maggiore nelle squadre meno blasonate o in quelle che giocano fuori casa. “Le decisioni prese da un arbitro finiscono così per influenzare il risultato di una partita e per ostacolare il cammino in classifica di una certa squadra – ha ammesso Dawson. Ma perché un arbitro, pur non volendo, non ce la fa proprio a essere imparziale? Ci risponde Thomas Dohmen, dell’università tedesca di Bonn. Analogamente a Dawson, Dohmen ha passato in rassegna quasi 4 mila partite avvenute in Germania dal 1992 al 2003. Sorprendenti le sue conclusioni. Lo scienziato ha visto che negli stadi privi di pista di atletica, e quindi con il pubblico molto vicino, quando la squadra casalinga è sotto di un gol, il tempo di recupero è in media più lungo di un minuto, rispetto alle partite che avvengono in un campo circondato dall’area destinata alle gare di corsa. In questo caso entrano in gioco fattori psicologici e comportamentali con i quali ogni essere umano deve fare i conti. Volenti o nolenti diventa praticamente impossibile riuscire a rimanere impassibili innanzi alle grida di tifosi scatenati: se così non fosse l’uomo, nel corso della sua evoluzione, non avrebbe sviluppato l’abilità di salvaguardare la propria esistenza scappando da un potenziale pericolo. “Probabilmente l’arbitro è soggetto alla grande pressione dei tifosi, e non riesce più a essere completamente obiettivo – ha ammesso Dohmen. Infine c’è il tema del fuorigioco. In questo caso facciamo prima a calarci direttamente nei panni di un arbitro. Dunque: c’è da seguire la posizione della palla, quella dell’attaccante con la palla, quella dell’attaccante senza palla, e quella del difensore. Abbiamo ben quattro soggetti davanti a noi in movimento, e nell’arco di pochissimi secondi dobbiamo essere i grado di dire chi si muove per primo e soprattutto di quanto uno devia la sua traiettoria rispetto all’altro. Ebbene: è questa un’impresa pressoché impossibile da portare a compimento da qualunque essere umano. Ce lo spiega un articolo pubblicato sulla rivista inglese British Medical Journal. Gli esperti dicono che non è possibile stabilire correttamente un fuorigioco per tre motivi: perché siamo dotati di un campo visivo limitato (massimo 120 gradi), perché al cervello occorrono almeno 160 millisecondi per elaborare correttamente delle immagini in movimento, perché la cosiddetta “distorsione prospettica” finisce per dettare al cervello una posizione che non corrisponde alla realtà. Da tutto ciò ricaviamo che forse non è sempre colpa di un arbitro quando sbaglia, ma della natura umana. Per tale motivo in molti accarezzano da sempre l’idea di avere un domani in campo delle speciali telecamere o dei robot, in grado di arrivare là dove l’uomo non può fisiologicamente arrivare.L'intero sistema solare si surriscalda
Animali preferiti: la simpatia batte la bellezza
BOX (tratto da: www.misterpool.com)
Insetti preferiti: farfalle (17%), libellule (14%), cavallette (8%), coccinella (8%), mantide religiosa (8%), formiche (4%), insetto stecco (3%), calabrone (3%), locusta (1%), mosca (0%).
Uccelli preferiti: aquile (4%), gufo (3%), falco (3%), colibrì (3%), oca (2%), colombo (2%), cigno (2%), parrocchetto (2%), pellicano (1%), albatross (o%).
Mammiferi preferiti: cane (14%), cavallo (10%), rinoceronte (10%), tigre (10%), gatto (7%), scimmia (5%), leone (3%), lupo (3%), delfino (2%), volpe (1%). Agli ultimi posti: l’opossum, il tapiro, lo scimpanzè, la gazzella, il bufalo.
(Pubblicato su Libero il 2 febbraio 07)
Un megacanale per sfidare il deserto del Medio Oriente
(Pubblicato su Libero il 1 febbraio 07)
martedì 29 aprile 2008
Viaggio allucinante 2028
(Pubblicato su Rolling Stone)
Quanto s'ingrassa bevendo?
Le trappole del supermercato
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Adamo: 930 anni. Set: 912. Noè: 950 anni. Matusalemme: 969 anni... Sono gli anni che avevano alcuni dei più importanti personaggi della Bibb...
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