giovedì 9 luglio 2009

Animali infettati dall'uomo

Uomo e animali hanno in comune 816 infezioni. Ma mentre i passaggi di microrganismi patogeni dall’animale all’uomo sono noti – Ebola, Aids, Aviaria - non si può dire altrettanto di quelli che dall’uomo passano all’animale. Eppure il fenomeno sta mettendo seriamente a repentaglio l’esistenza di varie specie faunistiche: negli ultimi 15 anni le infezioni di animali selvatici derivanti direttamente o indirettamente dall’uomo sono più che raddoppiate. Le prime dimostrazioni di ciò arrivano da uno studio californiano condotto sulle lontre. È emerso che i famosi mustelidi, abitanti di quasi tutte le regioni del mondo, tranne i poli, si ammalano sempre più di frequente di toxoplasmosi, malattia tipica dell’uomo e dei gatti. Gli esperti hanno verificato che, laddove i bagnanti si vanno a tuffare di più, le lontre si ammalano tre volte tanto della patologia provocata dal parassita Toxoplasma condii. Una situazione analoga coinvolge anche l’Africa e le grandi scimmie. Qui l’uomo trasmette ai primati il morbillo. “In Ruanda, uno degli ultimi santuari del gorilla, è ormai un fatto noto il turista che fa a far visita agli animali nel loro ambiente naturale e li infetta – spiega a Ezio Ferroglio, docente di parassitologia presso la facoltà di veterinaria di Torino. E lo stesso avverrebbe anche con certi animali domestici: non è raro infatti che dei batteri presenti nelle mucose umane, particolarmente resistenti agli antibiotici, contagino gatti e cani comodamente accucciati in qualche angolo del salotto. “La letteratura scientifica accenna inoltre a episodi di tubercolosi aventi come vittime quattrozampe a contatto con uomini malati – aggiunge Sergio Rosati, docente di malattie infettive presso l’ateneo torinese. Indirettamente le infezioni provocate dall’uomo derivano soprattutto dall’inquinamento. È il caso dei leoni di mare. Questi ultimi soccombono a causa di virus e sostanze chimiche disciolte nelle acque. Sotto accusa soprattutto l’acido domoico. Gli animali ingerendolo in grosse quantità vengono colpiti da crisi epilettiche e tumori all’apparato urogenitale. Il 17% dei leoni marini muore così. Le foche sono intossicate da Pop, inquinanti derivanti dall’incenerimento dei rifiuti. Le orche dai pesticidi. I coralli da batteri killer che crescono a dismisura a contatto con determinati fosfati. Infine un occhio di riguardo ai salmoni. In questo caso a far paura sono le pulci d’acqua che, presenti negli allevamenti di salmoni, finiscono per infettare anche la fauna selvatica.

(Per info: http://www.personalweb.unito.it/ezio.ferroglio/)

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