Il ciclo cellulare non è irreversibile come ritenuto fino a oggi, ma può essere bloccato e addirittura ricondotto all’inizio del processo. Lo dice Gary Gorbsky della Oklahoma Medical Research Foundation in un recente articolo pubblicato su Nature. Grazie a questa scoperta sarà possibile riflettere sulla possibilità di individuare un farmaco che blocchi la proliferazione cellulare e quindi anche processi dannosi all’organismo come le metastasi. Gorbsky ha lavorato su colture cellulari, riuscendo a controllare la proteina responsabile della mitosi. Con mitosi ci si riferisce alla fase chiave del ciclo cellulare, quella in cui da una cellula madre si sviluppano due cellule figlie. È divisa in profase, metafase, anafase e telofase. Poco prima della divisione vera e propria che si ha alla fine della telofase avviene il processo noto come duplicazione del Dna: quando in pratica l’acido desossiribonucleico “raddoppia”, anticipando la migrazione dei cromosomi ai poli della cellula. Ed è qui che Gorbsky è intervenuto. Ha infatti impedito ai centromeri (cuore del cromosoma) di mettersi in moto per raggiungere i poli della cellula e quindi di concludere il tipico ciclo cellulare con la formazione delle due cellule figlie. I processi di divisione cellulare avvengono milioni di volte al giorno nell’organismo umano, e sono alla base della crescita e del funzionamento di tutti gli organi. A beneficiare della scoperta non saranno solo gli oncologi, ma anche chi lavora per risolvere le patologie genetiche più debilitanti.
venerdì 17 luglio 2009
Stop alla divisione cellulare con una proteina
Il ciclo cellulare non è irreversibile come ritenuto fino a oggi, ma può essere bloccato e addirittura ricondotto all’inizio del processo. Lo dice Gary Gorbsky della Oklahoma Medical Research Foundation in un recente articolo pubblicato su Nature. Grazie a questa scoperta sarà possibile riflettere sulla possibilità di individuare un farmaco che blocchi la proliferazione cellulare e quindi anche processi dannosi all’organismo come le metastasi. Gorbsky ha lavorato su colture cellulari, riuscendo a controllare la proteina responsabile della mitosi. Con mitosi ci si riferisce alla fase chiave del ciclo cellulare, quella in cui da una cellula madre si sviluppano due cellule figlie. È divisa in profase, metafase, anafase e telofase. Poco prima della divisione vera e propria che si ha alla fine della telofase avviene il processo noto come duplicazione del Dna: quando in pratica l’acido desossiribonucleico “raddoppia”, anticipando la migrazione dei cromosomi ai poli della cellula. Ed è qui che Gorbsky è intervenuto. Ha infatti impedito ai centromeri (cuore del cromosoma) di mettersi in moto per raggiungere i poli della cellula e quindi di concludere il tipico ciclo cellulare con la formazione delle due cellule figlie. I processi di divisione cellulare avvengono milioni di volte al giorno nell’organismo umano, e sono alla base della crescita e del funzionamento di tutti gli organi. A beneficiare della scoperta non saranno solo gli oncologi, ma anche chi lavora per risolvere le patologie genetiche più debilitanti.
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