Fortunatamente il disastroso tsunami atteso alle isole Hawaii non c'è stato, in ogni caso il terremoto registrato ieri in Cile è uno dei più potenti che si sia mai verificato (8,8 della scala Richter). Secondo gli esperti è fra i cinque terremoti più forti di tutti i tempi. 30mila volte più potente di quello che ha colpito l'Aquila il 6 aprile 2009 (magnitudo 5,8). L'epicentro è stato localizzato a circa 300 chilometri a sud della capitale cilena, Santiago, sessanta chilometri sotto il livello marino. In realtà non si è avuta una sola scossa, ma un'autentica sequenza di eventi sismici che si è protratta per undici ore, dalle 3.34 del mattino (7.34 in Italia). Per il momento si contano 300 vittime e migliaia di feriti e senzatetto. Numerose le infrastrutture ridotte in briciole, fra palazzi, strade, ponti. Devastata la città di Concepcion. Preoccupano le sorti di una centrale chimica nei pressi della capitale, dove è scoppiato un grosso incendio: una nube tossica potrebbe sprigionarsi da un momento all'altro. Del caos ne hanno approfittato 265 carcerati che sono riusciti a fuggire dal penitenziario di Chillan, località a 140 chilometri a sud di Talca. Il terremoto si è verificato in una zona geologica molto sensibile ai fenomeni sismici, quella a cavallo fra la placca di Nazca, quella Sudamericana e la Pacifica: qui avviene il 90% dei terremoti terrestri. In questa sede è attiva una zona di subduzione, punto geologico in cui la vecchia crosta terrestre viene, in pratica,'inghiottita' dal pianeta, per essere 'riciclata' a livello delle dorsali oceaniche. Gli esperti ritengono che lo scontro fra le tre placche sia costante e produca annualmente un approfondimento della crosta superficiale di ottanta millimetri. Le Ande, uno fra i massicci montuosi più imponenti del mondo, sono nate proprio grazie a questo poderoso processo geotettonico. Lo stesso fenomeno è in atto anche ad Haiti, devastata pochi giorni fa da un forte sisma che, però, non ha alcun legame con quello cileno. Studiando l'accumulo di energia nelle rocce, è dunque possibile prevedere che in Cile si verificano, in media, importanti terremoti ogni 50-70 anni. Nel paese sudamericano, esattamente cinquanta anni fa, il 22 maggio 1960, avvenne il più forte terremoto di tutti i tempi: colpì la città di Valdivia radendola letteralmente al suolo. I sismologi calcolarono una magnitudo di 9,5 della scala Richter. Morirono più di 3mila persone, eruttò il vulcano Puyehue e si manifestò uno tsunami con onde alte dieci metri.Video ITN News:

Bere birra. Potrebbe essere questo il segreto per mantenere giovani le ossa e contrastare fratture e malattie come l'osteoporosi. Naturalmente senza esagerare. È il parere di un team di esperti dell'Università della California. Gli scienziati hanno visto che la nota bevanda ricavata dall'orzo è molto ricca di silicio, minerale che, in associazione con il calcio, determina la buona salute dell'apparato scheletrico. Il riferimento è in special modo alle cosiddette 'bionde' ambrate, birre caratterizzate da un aroma peculiare, risultato delle alte concentrazioni di acido orto silicico; le 'scure', invece, come le varietà 'black malt', 'chocolate' e 'roast barley', ne contengono molto meno. In generale s'è comunque visto che su 100 birre in commercio, la presenza di silicio media è stimata fra 6,4 e 56,5 mg/l. Gli scienziati dell'Università di Extremadura di Caceres, in Spagna, precisano che la dose ideale per contrastare le malattie ossee è un bicchiere al giorno di birra. "Un bicchiere di birra ogni 24ore è sufficiente per rinforzare le ossa", racconta Juan Pedrera-Zamorano, a capo dello studio. "La birra è fra le sostanze con la più alta concentrazione di silicio ed è anche caratterizzata da ottime concentrazioni di fitoprogesterone, variante vegetale del progesterone, che mantiene lo scheletro in buona salute". Da tempo si parla delle qualità del vino, soprattutto per ciò che riguarda il buon funzionamento vascolare. La bevanda ottenuta dalla fermentazione dell'uva contiene, infatti, resveratrolo, che fluidifica il sangue mantenendo intatte le arterie. Ma è la prima volta che anche alla birra viene dato il suo giusto valore 'farmaceutico'. "In realtà non è ancora chiaro il meccanismo mediante il quale il silicio proteggere lo scheletro", spiega a Libero Silvia Migliaccio, medico nutrizionista all'Università di Roma La Sapienza, "e comunque non ha senso suggerire di aumentare il consumo di alcol per prevenire l'osteoporosi: elevate concentrazioni di alcolici, infatti, aumentano il rischio di sviluppare malattie ossee". Solo in Italia di osteoporosi soffrono 4milioni di persone, il 40% delle donne e il 13% degli uomini. 250mila sono le fratture ogni anno dovute alla malattia.








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