In futuro l’ictus potrebbe fare meno paura grazie a uno studio effettuato da un team di ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda (Usa). Gli scienziati sono riusciti a minimizzare gli effetti dell’ictus tramite la sollecitazione di una molecola chiave in grado di riaccendere cellule staminali neuronali altrimenti in stato di quiescenza. I test sono stati condotti sui topi ma – dicono i ricercatori – non è lontano il giorno in cui potremo procedere anche su organismi umani. Si parte dal presupposto che in seguito a un ictus, la prolungata anossia delle cellule del cervello, può determinare gravi defaillance fisiologiche, alla base di paralisi degli arti e della parola. Con la nuova tecnica messa a punto dagli specialisti Usa, però, questo fenomeno verrebbe meno. Le staminali opportunamente attivate dalla molecola miracolosa andrebbero infatti immediatamente a sostituire le cellule andate perdute. E quindi a ripristinare il normale circolo sanguigno a livello cerebrale. La molecola chiave si chiama Notch. La stessa che entra in gioco anche nei meccanismi legati al buon funzionamento dei muscoli. Ronald McKay, a capo dello studio, spiega a Nature che, in pratica, il fine degli scienziati è quello di dar vita a nuove terapie in grado di consentire a un organismo di autoripararsi senza interventi diretti dall’esterno. Qualcosa del genere sta per essere messo a punto anche in ambito cardiologico. Recentemente studiosi della Tufts University hanno ottenuto interessanti risultati sfruttando la migrazione di cellule staminali provenienti dal midollo osseo.
lunedì 12 ottobre 2009
Staminali contro l'ictus
In futuro l’ictus potrebbe fare meno paura grazie a uno studio effettuato da un team di ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda (Usa). Gli scienziati sono riusciti a minimizzare gli effetti dell’ictus tramite la sollecitazione di una molecola chiave in grado di riaccendere cellule staminali neuronali altrimenti in stato di quiescenza. I test sono stati condotti sui topi ma – dicono i ricercatori – non è lontano il giorno in cui potremo procedere anche su organismi umani. Si parte dal presupposto che in seguito a un ictus, la prolungata anossia delle cellule del cervello, può determinare gravi defaillance fisiologiche, alla base di paralisi degli arti e della parola. Con la nuova tecnica messa a punto dagli specialisti Usa, però, questo fenomeno verrebbe meno. Le staminali opportunamente attivate dalla molecola miracolosa andrebbero infatti immediatamente a sostituire le cellule andate perdute. E quindi a ripristinare il normale circolo sanguigno a livello cerebrale. La molecola chiave si chiama Notch. La stessa che entra in gioco anche nei meccanismi legati al buon funzionamento dei muscoli. Ronald McKay, a capo dello studio, spiega a Nature che, in pratica, il fine degli scienziati è quello di dar vita a nuove terapie in grado di consentire a un organismo di autoripararsi senza interventi diretti dall’esterno. Qualcosa del genere sta per essere messo a punto anche in ambito cardiologico. Recentemente studiosi della Tufts University hanno ottenuto interessanti risultati sfruttando la migrazione di cellule staminali provenienti dal midollo osseo.
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